Tutto può essere considerato un costo insostenibile per un’azienda se il management non sa quantificare il ritorno economico di un’iniziativa i cui effetti possono essere rilevati a medio o lungo termine.
L’idea del progetto “Il Pulito” nasce dall’osservazione dell’evidente stato di degrado che si riscontra in molti ambienti di lavoro, dove la pulizia è solo apparente e molte – troppe – superfici sono escluse da ogni forma di trattamento. Per questa ragione occorre esaminare ciò che dovrebbe essere fatto a favore del consumatore finale, cercando di strutturare un set operativo che coniughi efficienza ed efficacia, per ottenere un pulito reale e una maggiore produttività: ciò consentirebbe di trattare un maggiore numero di superfici utilizzando le stesse risorse.
Propongo quindi l’apertura di un tavolo di discussione sul tema: “La comunicazione strategica” per informare i responsabili degli ambienti di lavoro della situazione anacronistica che dipende dalle loro decisioni in materia. Infatti, oltre a non ottenere una sanificazione delle superfici, viene messa a rischio – dal profilo igienico, estetico e funzionale – la vivibilità degli ambienti di lavoro. Per assurdo, si crea una situazione in cui chi opera queste scelte finanzia l’inquinamento del proprio ambiente.
La necessità di un legame più stretto
È in quest’ottica che i fabbricanti delle tecnologie dovranno attivare un rapporto diretto con il consumatore finale, per un’accurata analisi della situazione. Che comprende vari punti: previsione dei consumi dei vari detergenti; individuazione di quali attrezzi e macchine dovranno essere inseriti nella nota di carico; date per i rifornimenti (avendo in precedenza indicato la scadenza per i panni, le spazzole e i dischi abrasivi e precisato ogni quanto tempo effettuare la manutenzione e la revisione delle macchine (aspiratore, monospazzola, lavasciuga). In questo modo si è in possesso di un ottimo strumento per controllare il rispetto dei volumi di lavoro e, naturalmente, la qualità.
Verifica che si attua sia visivamente e a livello tattile, sia eseguendo l’analisi microbiologica.
Inoltre, è necessario accertarsi che gli operatori abbiano effettuato un programma di formazione così articolato:
- Cultura della professione e della sicurezza
- Addestraento all’uso del set
- Istruzioni sulla specificità dei diversi ambienti
Nel corso della riunione, oltre a esaminare il divario tra il consumo attuale e quello legato alle reali esigenze, si potrà concordare quali strumenti attivare e quali strumenti di comunicazione utilizzare per coinvolgere il consumatore, raggiungendo nello stesso tempo un numero elevato di utenti, per ottenere dei risultati significativi.
Un terreno da coltivare
Quest’area non esplorata si estende oltre quello che è il ruolo svolto dalle imprese o le richieste che vengono fatte dal responsabile dell’ambiente. Infatti, questo tipo di comunicazione attiva un rapporto diretto con l’oggetto finale (la superficie del pavimento, le pareti, il soffitto, gli oggetti e gli arredi) presente in un ambiente di lavoro. Agenti atmosferici e attività interne generano lo sporco che si deposita sulle superfici per contatto o per caduta, infatti, è generalmente più presente – per la destinazione e intensità d’uso – sulle superfici orizzontali rispetto a quelle verticali o sospese. Con l’analisi della situazione, la valutazione dell’estensione e degli ingombri sulle superfici, si avranno indicazioni di quali attrezzi o di quali macchine siano più idonee per il trattamento (senza dimenticare la periodicità della programmazione di lavori).
L’attività per divulgare e diffondere le informazioni nell’ambito locale sarà compito dei distributori (dealer o agenti), che raccoglieranno i dati necessari per l’elaborazione ma – soprattutto – saranno tenuti a sensibilizzare gli utenti sulle necessità di agire concretamente sulle attività legate alla vivibilità degli ambienti.
L’importanza di ambienti puliti e sanificati, quindi vivibili, può essere valutata considerandone i riflessi sulla salute dei lavoratori e degli ospiti: infatti, la mancata prassi igienica sulle superfici e arredi è la causa di molte patologie, è responsabile dell’assenteismo per malattie e riflette un’immagine negativa della stessa azienda.
Rimboccarsi le maniche e…
Ed è in quest’ottica che potrebbe essere opportuno effettuare periodici test per verificare la carica batterica, eseguendo un tampone, perché l’utente si renda conto visivamente del rischio reale se il pulito è solo apparente. È arrivato il momento di lasciare da parte la politica del proprio orticello e lavorare non più a spot, ma con un atteggiamento risoluto, con la consapevolezza che, nel momento in cui s’imposta un’azione organizzata, tutti coloro che interagiscono sono chiamati a contribuire con le proprie idee e le risorse economiche.
È bene attivare sinergie con istituzioni pubbliche, enti, associazioni la cui presenza diviene significativa per la ricaduta che ha sul tessuto socioeconomico. Non bisogna dimenticare che la gestione della comunicazione – per ottenere consenso – ha come presupposto la diffusione, in determinate forme, di ciò che si vuole comunicare. Definito il canovaccio, l’iniziativa deve avere un andamento crescente, per mantenere sempre viva e spontanea l’attenzione dell’utente. È buona norma, infine, affidare la realizzazione del progetto a una struttura specializzata poiché, spesso, la qualità di un’idea, di un prodotto è messa in discussione dalla mancata preparazione e formazione degli operatori preposti.
I distributori locali dovranno essere addestrati – o dovranno istruire l’utente – alla compilazione del modulo predisposto alla raccolta dei dati necessari per stabilire, in primis, il set operativo più idoneo.
Il percorso
Nel modulo, il primo dato è certamente quello relativo all’estensione delle superfici orizzontali, verticali e sospese e la percentuale media dell’ingombro degli arredi nei vari locali.
Infine, si deve “scomporre” l’ambiente di lavoro in tre linee d’intervento:
- Linea d’uso
- Linea luce
- Linea ombra
E, all’interno delle stesse, tracciare la mappa dei punti critici relativi alle parti di superficie – o gli oggetti – per la loro destinazione, promiscuità e intensità d’uso, per poi articolare la periodicità degli interventi. Periodicità che non deve consentire il superamento del limite critico: infatti, occorre stabilire il ciclo ottimale medio e sufficiente entro cui inderogabilmente il trattamento deve essere effettuato.
Il modulo deve poter essere compilato facilmente e rapidamente dall’utente, ma anche consentire un’elaborazione per tracciare la previsione dei consumi per quanto riguarda il prodotto liquido, per fissare la scadenza dei panni, dischi abrasivi o altro, per indicare la periodicità della manutenzione delle macchine. L’utente deve essere informato che usando un prodotto efficace non si è costretti a ripetere più volte il passaggio su una superficie per ottenere il pulito, fatto che aumenta i tempi per l’esecuzione e i relativi costi. L’analisi prosegue con le caratteristiche dei rivestimenti e il loro stato d’uso relativo alla pavimentazione le pareti e gli arredi.
Nel modulo deve essere indicato se il pavimento si presenta:
- Liscio Ruvido Sconnesso
- Duro Morbido Fragile o friabile
- Impermeabile Poroso Assorbente
Queste sono tutte informazioni che condizionano le scelte del detergente e – in particolare – determinano la caratteristica del panno o del disco, e della stessa macchina o attrezzo. Per i panni, come sottolineato, occorre stabilire la scadenza in relazione all’uso su particolari fattori aggressivi e la necessità della sua costante efficacia. Ricordiamo sempre che se un detergente, un panno non è efficace, l’operazione si dovrà ripetere, e questo inciderà notevolmente sui tempi e, di conseguenza, sulla produttività.
In conclusione…
La riunione sta per terminare e dovremo trarre delle conclusioni, la più ovvia è che solo l’unione può dare la forza necessaria per affrontare una sfida così importante. Il passo successivo è a più ampio raggio: dopo aver effettuato test indicativi in più regioni, si effettuerà un censimento regione per regione delle aziende, per distribuire il modulo per la raccolta dati richiedendo l’aiuto del distributore locale, che successivamente si adopererà per mantenere nel tempo la qualità e la quantità della nota di carico iniziale. Teniamo presente che le operazioni sperimentali devono sempre viaggiare in parallelo, senza creare disturbo all’attività in corso: devono agire come uno specchio, per consentire – ogni qual volta si abbiano i dati di un ambiente – un confronto tra il presente e un possibile futuro.
Concludo ricordando che la dignità e non la ricchezza di una nazione, di un posto di lavoro o di un’abitazione dipende e si giudica dalla cura e la pulizia del suo habitat.
Non rimane che accomiatarci: rimaniamo a disposizione degli imprenditori che intendono partecipare e sostenere il progetto ”IL PULITO”…