Studio e realizzazione di un programma di gestione integrato.
Nell’ambito della difesa antiparassitaria di strutture sensibili quali le industrie alimentari e i presidi ospedalieri (tanto per citare i più importanti) bisogna tener conto anche del colombo urbano.
Infatti, è sempre più difficile trovare territori in cui queste entità infestanti volanti non creino dei reali o potenziali pericoli. Sul perché si stia constatando il loro ubiquitario aumento (da est a ovest e da nord a sud) non è facile formulare delle ipotesi attendibili, suffragate da dati statisticamente significativi. Tuttavia, nel realizzare piani di contenimento è opportuno approfondire l’argomento, se non altro per cercare di trovare una soluzione ‘cucita’ su misura. Una cosa è certa: una circostanziata valutazione del problema è necessaria, per realizzare un progetto di controllo in grado di avere una percentuale di successo soddisfacente. Prendiamo a prestito la termi nologia medica, anche perché il mondo dei colombi gravita in buona parte nel mondo veterinario. La prima fase è relativamente semplice, si potrebbe chiamare diagnostica. Deve rispondere a tre domande:
- Da dove vengono?
- Quanti sono?
- Quali sono i punti critici?
La seconda fase, quella terapeutica, è già più complessa e non perché manchino le soluzioni tecniche, al contrario: proprio perché ve ne sono troppe (e alcune davvero fantasiose, che spesso sono le più emozionanti). In questo caso le domande sono sempre tre:
- Esiste una soluzione risolutiva? (L’esperienza risponde negativamente).
- Ci sono soluzioni fra loro integrabili in grado di ‘controllare’ il problema (i professionisti del settore sono in grado di proporle)?
- È possibile stimare il costo degli interventi? Ovviamente sì, ma è più difficile calcolare i costi igienico-sanitari del nostro ‘non intervenire’ o degli interventi condotti in modo irrazionale.
La terza fase – ed è importante – è quella del tempo necessario per giungere alla guarigione (controllo del problema). La prognosi sarà fausta se si risponderà correttamente a tre fatidiche domande:
- Quanto tempo e impegno sono necessari per risolvere la fase acuta?
- Che stile di gestione del problema si deve adottare per consolidare i risultati?
- Si è preparati al fatto che il problema colombi non differisce da quello dei ratti e delle tignole, e per questo deve essere messo a bilancio ogni anno?
GLI APPROFONDIMENTI
In questo scenario ben si collocano le giornate di studio che I.N.F.U. (Istituto Nazionale Fauna Urbana) sta organizzando appunto per proporre soluzioni realistiche tecnicamente e scientificamente valide. I principali argomenti trattati saranno:
- Introduzione alla biologia ed etologia del colombo
- Quadro normativo attuale
- Tecniche di monitoraggio, censimento, georeferenziazione e studio delle cause scatenanti locali
- Disamina dei diversi metodi di conteni mento
- Programma di gestione integrato
- Utilizzo di un farmaco antifecondativo all’interno di un programma di gestione integrato.
Al momento attuale vi sono due riferimenti certi: a Imola il 4 aprile e a Roma il 10 dello stesso mese. Se ne ipotizzano altri, e le città più probabili sono Torino e/o Milano, senza alcuna preclusione ad altre realtà che, strada facendo, si dimostrassero interessate.
La segreteria organizzativa è curata da Italy Key: info@italykei.com
SPECIE
Specie: Columba livia
Nome volgare: Colombo o piccione
Nome inglese: Pigeon
DESCRIZIONE
Rispetto al Piccione selvatico, da cui ha origine, il colombo di città è più robusto, tozzo e pesante. Il piumaggio è di colorazioni variabili anche se solitamente è grigio-bluastro con due bande alari nere ed una barra nera all’estremità della coda; il groppone bianco può risultare assente.
ADULTO
Lunghezza: corpo + testa circa 33 cm
Lunghezza coda: circa 13 cm
Apertura alare: circa 50 cm
Peso: 300-400 g.
INQUADRAMENTO SISTEMATICO
REGNO: ANIMALE
PHYLUM: VERTEBRATI
CLASSE: UCCELLI
ORDINE: COLUMBIFORMI
FAMIGLIA: COLUMBIDI
SPECIE: Columba livia
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA E DIFFUSIONE
Molto diffusa
Specie cosmopolita: con grande spirito di adattamento, ormai ha invaso le città ed i centri abitati, dove trova protezione, spazi per nidificare e una grande quantità di cibo.
HABITAT
Piazze, giardini, monumenti ed edifici in genere dove predilige tetti, sottotetti, cornicioni, grondaie ostruite, davanzali, terrazze, anfratti e cavità di muri.
BIOLOGIA
Il sue regime dietetico è costituito principalmente da granaglie e semi, ma la convivenza con l’uomo nei centri abitati ha reso il piccione praticamente onnivoro (cascami di cucina, rifiuti alimentari, pane, pasta, dolciumi).
La razione giornaliera di cibo è di circa 30 g, mentre di acqua è di 60-90 g.
Durata periodo di cova: 17-19 gg
N° generazioni/anno: 2-3, fino a 9
N° figli/coppia/anno: 3-4,5 in media.
N° uova/covata: 2
In volo: a 21-35 gg di età
Maturità sessuale: a 5-8 mesi di età
Vita media: 5 anni.
DANNI
Danni di immagine: Il degrado di piazze e monumenti scoraggia il turismo.
Danni igienici: La presenza di piccioni in un ambiente è rivelata dall’accumulo rapido di incrostazioni formate da deiezioni, piume e penne. Le polveri che si staccano da tali sedimenti sono cariche di microrganismi, possono venire inalate, ingerite o depositarsi su altre superfici circostanti.