Ogni addetto ai processi produttivi della quasi totalità delle filiere alimentari sa di dover combattere contro le incrostazioni derivanti da accumuli di grasso, proteine e amidi.
L’obiettivo è l’eliminazione delle incrostazioni dalle tubature, dalle trappole per grasso, dalle fosse biologiche, per arrivare ai depuratori, fatto che – oltre all’eliminazione dei cattivi odori – porta anche (aspetto non trascurabile) a un minore utilizzo degli auto spurghi.
Fortunatamente, l’impiego di prodotti biologici nel trattamento degli impianti di scarico si va consolidando a livello internazionale. Ma non è di questo che voglio parlare, bensì dell’effetto di diminuzione (statisticamente significativo) del grado di infestazione da scarafaggi riscontrato in più di una realtà in cui è stato utilizzato il binomio Biodust abbinato a BE-2. Non è una notizia di poco conto e merita sicuramente di ulteriori approfondimenti. Pur tuttavia, il grado di attendibilità è assai alto. Ma prima di entrare nei dettagli è sicuramente utile fare alcune sintetiche premesse.
DA VICINO
Il binomio Biodust – BE-2 è costituito da un erogatore elettronico automatico e programmabile e di una polvere anidra costituita da: – un pool di enzimi micro-incapsulati (pro teolitici, lipolitici, amilolitici e cellulosolitici); – un’elevata concentrazione di spore di alcuni ceppi selezionati di Bacillus subtilis; – coformulanti idrofobi biodegradabili ad azione disincrostante e anti-impattante.
Non sono contenuti batteri patogeni né microrganismi geneticamente modificati. Per quanto ci interessa è importante vedere un poco in dettaglio quali sono i fattori che possono aver contribuito all’effetto sopra indicato di cockroach control. In primo luogo, la sottrazione del pabulum alimentare attraverso la fluidificazione e la rapida biodegradazione delle incrostazioni.
Tali obiettivi si ottengono sia per l’azione aggressiva conseguente ai dosaggi consigliati durante l’azione d’attacco, sia per gli orari di erogazione, che devono essere scelti con la massima attenzione. Ma non è in questa fase che si riscontra il già citato cockroach control, bensì nella fase di mantenimento, quando le incrostazioni sono eliminate e i liquidi defluiscono regolarmente. È stata anche avanzata l’ipotesi che l’eliminazione delle incrostazioni – intese come superfici di ancoraggio e di camminamento – può contribuire a impedire la risalita di tali pericolosi parassiti.
Sia come sia, i risultati in più di un caso sono stati apprezzati dal cliente. Interessante è notare che le segnalazioni sono cominciate a giungermi quando il sistema Biodust – BE-2 è stato messo in opera da aziende di disinfestazione i cui tecnici sono sicuramente allenati a monitorare e stimare la presenza, in particolare, della Blatta orientalis, ma in alcuni casi anche della Blattella germanica e in due casi della Periplaneta americana.
Una cosa è certa: nel nostro lavoro vale l’assioma: “il pulito chiama il pulito e lo sporco chiama lo sporco”.
Per cui viene istintivo in un ambiente igienicamente curato avere più attenzione a mantenerlo tale e sia gli addetti alle pulizie, sia i tecnici disinfestatori sono invogliati a ben operare. Inoltre, ritengo che l’introduzione del sistema illustrato potrebbe anche rappresentare un valido mezzo di prevenzione.