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Cleaning Made in Italy: un segmento di lunga tradizione


Nel mercato del Cleaning le esportazioni pesano per più del 52%, con punte dell’80-85% nell’ambito delle macchine.

Carta e Tissue vendono molto bene all’estero, per qualità e prezzi contenuti. Bene anche per i Detergenti, con offerte tecnologicamente innovative e costi di trasporto drasticamente ridotti Date le attuali condizioni dell’economia nazionale, un po’ come accade in molti comparti, anche il Cleaning sopravvive grazie all’export, che rappresenta il 52% del fatturato totale, con quote che giungono fi no al 68% e più, se consideriamo solo le macchine.

cleaning made in Italy

Nella produzione di queste ultime, l’Italia dispone di una notevole tradizione, competendo sui mercati esteri con le multinazionali statunitensi e tedesche per livello qualitativo. Per quanto riguarda gli altri segmenti del pulito, i prodotti chimici hanno riportato un -3% in Italia e un -8% nel mercato estero, per detergenti e detersolventi è andata un po’ meglio: -1,2% l’export, -6,5 il mercato nazionale per un totale di -5,9%. Exploit della carta che, a fronte di un mercato interno stabile, cioè a crescita zero, all’estero ha conosciuto uno sviluppo delle vendite pari all’11%, per un totale del +5%.
In generale nell’area del Cleaning, considerando cioè tutti i prodotti registrati da Afi damp, l’export cresce dell’uno per cento, mentre il mercato nazionale conosce una contrazione del -7%, considerando sia vendite nazionali sia export, il comparto diminuisce del -3%.
In termini assoluti le vendite del Cleaning sono state pari a 1.409 milioni di Euro circa a fi ne 2012, valore che si attestava su un miliardo e 458 milioni l’anno precedente. Le nostre vendite sui mercati esteri hanno conosciuto una battuta d’arresto, a causa della concorrenza di altri produttori, soprattutto asiatici che offrono macchine a prezzi molto contenuti e sono in grado di sottrarci quote di mercato.
L’eccezione è per le economie più mature, in grado di riconoscere il valore della qualità dei nostri prodotti e, soprattutto, i mercati in cui sono presenti adeguate catene di distribuzione e servizio, elementi che riescono a fare la differenza nelle vendite delle macchine. Ma, data la tradizione nazionale, ma anche la nostra capacità di innovazione, ovviamente fondata sulla consolidata produzione di prodotti per il Cleaning, l’auspicio è che anche nel nostro paese si ricominci a fi nanziare le imprese che investono in innovazione, in modo da mantenere e ampliare il vantaggio competitivo con i produttori dell’estremo oriente.

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