Due parole sulla risorsa in alcuni (molti a parer mio) casi trascurata sia da chi offre il servizio sia da chi analizza la congruità dell’offerta: il tempo.
In molte occasioni i riflettori sono puntati sui Biocidi soprattutto sullo spettro di azione, sulle specifiche esposte in etichetta e sui profili tossicologici e, in questi ultimi tempi, sempre più spesso su tecniche.
In questa breve nota si esaminerà lo “schema tipo” di approccio alla lotta antiparassitaria con particolare riferimento ai presidi sanitari: criteri di valutazione, linee guida e risorse tecniche, più alcuni suggerimenti operativi.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Due parole sulla risorsa in alcuni (molti a parer mio) casi trascurata sia da chi offre il servizio sia da chi analizza la congruità dell’offerta: il tempo. In molte occasioni i riflettori sono puntati sui Biocidi soprattutto sullo spettro di azione, sulle specifiche esposte in etichetta e sui profili tossicologici e, in questi ultimi tempi, sempre più spesso su tecniche alternative (in questa sede analizzeremo in particolare il vapore secco surriscaldato). Dando per scontato la competenza professionale dei tecnici [verificata dai loro curriculum]; le risorse tecniche offerte verificate dall’etichetta dei formulati, dalle schede di sicurezza e tecniche; valutate le metodologie applicative, non resta che analizzare il trinomio costo beneficio/sicurezza.
E qual è la voce che influisce in modo più pesante sul costo? Il tempo.
Ecco perché chi valuta l’offerta dovrebbe concentrarsi su questa variabile e chi offre deve avere la capacità di sostenere che il prezzo è giustificato dalle ore lavoro che l’offerta contempla e dalla serietà che la ditta garantisce (dati alla mano). In particolare nelle aree sensibili quali sono quelle collegate alla nostra salute. Un giovane perito agrario Mattia Sibella sintetizza: “I lavori sono eseguiti con l’ausilio degli addetti alla manutenzione (loro ci mostrano come raggiungere il problema) e le caposala ci indicano il problema.
Al direttore della casa di cura o al referente della direzione sanitaria va spiegato come il lavoro è stato svolto”.
Primo corollario: è importante che i tecnici siano preparati. Ma se chi vende non coinvolge chi acquista spiegando con argomentazioni “misurabili”, che la sua proposta è seria e non deve essere messa a confronto con miracolistiche soluzioni, lui perde il lavoro e l’acquirente la soluzione dei suoi problemi. La crisi impone di perseguire il miglior rapporto costo/beneficio ma che garantisca i risultati igienici e sanitari necessari. Gli strumenti sono un capitolato d’appalto chiaro e dei controlli che ne assicurino il rispetto. Oltretutto le cifre sul tavolo non sono elevate e il tempo d’inizio e fine lavoro facilmente misurabile.
LINEE GUIDA
In genere in ambito sanitario (ospedale o casa di riposo che sia) i contratti contemplano due macrosistemi. Il primo è legato alla filiera alimentare e prevede l’ottemperare al sistema HACCP: monitoraggi, interventi, controllo delle soglie (dolenti note), raccolta dei dati, loro elaborazione e utilizzo per migliorare costantemente gli standard (prevenzione, interventi correttivi e corretta manutenzione). Il secondo macrosistema riguarda ciò che non è alimentare e l’ambiente esterno. Premesso che il sistema HACCP include sempre un monitoraggio che dovrebbe fare da guida alla lotta mirata, un calendario di riferimento potrebbe così essere schematizzato:
RISORSE TECNICHE
I biocidi più comunemente utilizzati sono gli estratti naturali del piretro per la loro breve residualità; per la lotta larvicida alle zanzare ottimi risultati danno i formulati a base di IGR, quelli granulari sono in genere preferiti per la loro comodità di distribuzione. Alla stessa categoria appartengono le esche utilizzate, negli interni, contro blatte e formiche. Piretroidi a effetto residuale completano le applicazioni negli scantinati e nelle aree periferiche.
A tutto ciò si devono aggiungere gli erogatori di sicurezza di esche rodenticida specifici per i ratti e per i topolini. In certe realtà sensibili il monitoraggio deve essere fatto utilizzando del placebo in blocchi estrusi. La gamma viene completata da trappole collanti, a feromoni e attiniche che possono essere impiegate sia per il trap-test sia per la cattura massiva (mass-trap). Le attrezzature di erogazione devono essere in grado di consentire al tecnico preparato e all’uopo addestrato il giusto dosaggio unitario con la massima precisione.
SUGGERIMENTI OPERATIVI
In questi ultimi tempi mi sono trovato a confrontare due tecniche operative. La prima che contempla l’utilizzo dei Biocidi, la seconda che impiega la tecnica del vapore secco surriscaldato (che ha parecchie analogie con l’utilizzo del super freddo). Invero la contrapposizione emerge soprattutto nella lotta alla Cimice dei letti che non sembra aver colonizzato gli ospedali, ma di cui si ha qualche segnalazione nelle case di riposo.
A parer mio e qui il proverbio popolare: “La gatta frettolosa fa i gattini ciechi” è quanto mai pertinente. Vero è che il vapore surriscaldato ha uno spettro di azione “assoluto”: neanche le spore batteriche resistono a 180°C e neppure le uova degli insetti (ooteche comprese). Il problema è creare il contatto vapore surriscaldato/parassita. E non è un problema da poco. Per “sanificare” una camera di degenza di due letti, ci si può impiegare 10 minuti per un intervento di mantenimento, ma può essere necessaria un’ora con la partecipazione attiva di chi smonta i letti e facilita il lavoro del tecnico PCO se il parassita bersaglio è la Cimex lectularius o una Argasidae o un’infestazione importante e allergizzante di acari. Un altro vantaggio è la diminuzione della carica batterica in micro-habitat in modo efficace senza insorgenza di resistenze e, se l’operatore si dimostrasse particolarmente abile, tornando agli invertebrati, anche buona parte delle ooteche verrebbero eliminate. Il tutto, naturalmente, privo di qualsivoglia effetto residuale. Altrettanto vero è che l’uso dei biocidi ha sempre un effetto residuale.
Anche i formulati a base di piretro l’hanno sia pure misurato in ore, il che ha indiscutibili vantaggi, ma la contaminazione è in agguato in misura ancora maggiore se invece del piretro (o piretrine fotolabili) è distribuito un prodotto a base di p.a. a lungo effetto residuale. Pur tuttavia, secondo la mia esperienza, i due metodi si completano. E’ mia positiva esperienza che entrare in una stanza di degenza utilizzando il vapore secco surriscaldato consente di abbattere buona parte dei parassiti senza effetti indesiderati. Anzi, con uno spettro di azione davvero ampio. Una volta effettuato il trattamento, il completamento con i biocidi si concentra nelle aree dove il vapore (o il super-freddo) non è in grado di arrivare.
Certo il trattamento deve essere compiuto con attrezzature capaci di consentire applicazioni di precisione ma con il vantaggio di “mirare” il biocida in luoghi inaccessibili e quindi “in sicurezza”, con lungo positivo effetto residuale.
Entrambe le tecniche sono di per sé efficaci, e insieme l’effetto è superlativo. Una cosa è certa: i tecnici devono essere informati, formati, ben addestrati e motivati; il contratto ben spiegato, ma soprattutto deve convincere che il problema è risolvibile. Però bisogna rivolgersi a professionisti la cui serietà è garantita da argomentazioni concrete, pertinenti e misurabili.