Nuove quote di mercato si conquistano penetrando in profondità nel tessuto aziendale miscelando pragmatismo e creatività. Vediamo come.
Questo è un appello ai vari componenti del settore e in particolare ai produttori di tecnologie, che usino la maggior potenzialità comunicativa, grazie alla presenza sul territorio dei loro dealer per aprire un dialogo con le utenze sulla necessità di controllare i consumi e il loro rapporto con la qualità.
Ed è in questo contesto che s’inserisce la comunicazione strategica, la cui operazione, oltre ad evidenziare una realtà operativa con la quale un’azienda instaura tradizionali rapporti, intercetta i segnali, individua le esigenze palesi o latenti e il contesto nel quale la suddetta azienda sviluppa la sua attività, per elaborare nuovi prodotti o modificare quelli correnti.
IL PROGRAMMA IN PILLOLE
La pianificazione per la pulizia industriale prevede inizialmente un’analisi dello spazio da trattare:
- la sua estensione e complessità;
- la posizione degli arredi e i fattori aggressivi con cui bisognerà confrontarsi;
- la valutazione del limite critico, tenendo conto che l’intervento leggero ha meno controindicazione di quelli più aggressivi che provoca:
– rischi per l’integrità del rivestimento
– più tempo per l’esecuzione
– la creazione di rifiuti speciali.
La pianificazione industriale oltre a ricercare la conformità igienica estetica e funzionale in relazione alla tipologia dell’ambiente equipara la qualità al costo e si sviluppa attraverso:
- operazioni preventive
- operazioni correnti che prevedono il riassetto e il trattamento dei punti critici
- programma delle operazioni con una scrupolosa articolazione delle frequenze.
Infine, la pianificazione industriale predispone:
- una corretta ripartizione dei carichi di lavoro,
- l’addestramento gestuale di ogni operatore,
- l’indicazione cronologica delle operazioni,
- il controllo dei movimenti più affaticanti per mantenere la produzione e la qualità costante in tutta la giornata e naturalmente lungo tutta la dorsale dell’appalto.
FORMARE OPERATORI QUALIFICATI
La sottovalutazione degli effetti per la mancata prassi igienica estetica e funzionale che può provocare ripercussioni gravi sugli ospiti e l’incuria per gli aspetti estetici e funzionali che minano l’immagine dell’azienda, induce le aziende a ricorrere alla lotteria del minor prezzo per assegnare le operazioni di pulizia a chi che sia, arrivando al paradosso di fi nanziare l’inquinamento batterico del proprio ambiente di lavoro.
È in quest’ottica che la pulizia generica non offre le dovute garanzie se non è rapportata specifi catamente a una specifica tipologia di ambiente. Infatti, l’attività che si svolge al suo interno, la posizione geografica, l’intensità d’uso, producono residui rifi uti e fattori aggressivi diversi da ambiente ad ambiente. La formazione deve perdere la genericità per creare operatori qualifi cati in grado di muoversi e agire correttamente in quella determinata categoria di utenti. Infatti, i capi squadra e le relative maestranze devono acquisire una sorta di specializzazione per operare presso strutture sanitarie, altri per delle strutture alberghiere, altri gli uffici della pubblica amministrazione, altri per le banche, altre ancora per il trasporto pubblico e così via.
E’ in questa direzione che si muove la preparazione del materiale didattico intorno al quale si adoperano esperti e alcuni responsabili dei servizi di quella specifi ca categoria. L’aspetto più rilevante del programma per la formazione ha come obiettivo la pianifi cazione delle attività con criteri industriali, per garantire la selezione degli stand qualitativi rapportandoli alle risorse disponibili, fermo restante la conformità del risultato nei confronti delle esigenze estetiche e funzionali espresse da quella categoria di utenti.
La pianificazione industriale al contrario della pulizia domestica basata sull’abnegazione e sacrifi cio di singoli individui, consente il mantenimento degli standard prefi ssati lungo tutta la dorsale dell’appalto senza essere vincolati alla presenza di questo o quell’altro operatore. In questo contesto il compito che si assume la comunicazione strategica consiste nell’instaurare con gli utenti di quella specifi ca categoria un dialogo informativo su ogni argomento e fornendo utilissime informazioni sulle procedure e normative che regolano la terziarizzazione dei servizi evitando loro implicazioni per la mancata applicazione delle norme sul lavoro da parte dell’impresa.
La peculiarità del progetto di formazione per una comunicazione strategica consiste proprio nel rendere partecipe dei contenuti tutte le strutture che compongono il settore. Infatti, oltre e naturalmente le imprese partecipanti e le loro maestranze saranno invitate a partecipare i produttori delle migliori tecnologie operative per elaborare per quell’ambiente specifi co il più adatto set (detergenti attrezzi macchine protezione operatori) e le relative istruzioni per un loro corretto uso; infine saranno invitati come relatori fi gure professionali degli stessi utenti.