Tutto ha inizio nell’anno 2010 quando, svolgendo il mio lavoro di rappresentante per un’azienda di fornitura di prodotti nel settore del Pest Control, mi sono trovato a ‘scontrarmi’ con il fatto che le trappole per il monitoraggio delle Bed Bugs (cimici dei letti) davano risultati di difficile interpretazione.
Molti dei miei clienti si lamentavano, per cui fui quasi costretto ad approfondire il problema del monitoraggio di questo parassita. Quindi iniziai a effettuare delle ricerche – principalmente su internet – e notai che negli U.S.A. una delle tecniche più diffuse per il monitoraggio e l’individuazione dei focolai è quella della ricerca tramite l’utilizzo di cani appositamente addestrati. Mi consultai con colleghi esperti del settore (in primis Marco Genicco, Aldo Gelli e Maurizio Bocchini) che mi confermarono le voci d’oltre oceano sull’efficacia dei cani in merito al monitoraggio su cimici dei letti.
Dopo di che entrò in gioco Simone Lafronza, istruttore cinofilo comportamentista; in effetti, fino a quel giorno il nostro rapporto era basato solo su delle passioni in comune: la pesca, il Milan, i funghi porcini e, naturalmente, i cani. Quel giorno, invece, ci trovammo davanti a una birra, e gli spiegai il tema cimici e tutte le problematiche legate all’ argomento. A lui il problema era totalmente sconosciuto, per cui furono necessarie numerose sedute di apprendistato, arricchite da filmati che mostravano alcuni cani al lavoro, ovvero la ricerca specifi ca delle cimici dei letti in diverse realtà (soprattutto alberghiere). Gli dissi che tipo di lavoro avremmo dovuto fare e in che tipo di situazione e contesti ci saremmo dovuti confrontare. Era naturale che la seconda fase fosse appannaggio di Simone, che si assunse l’importante compito di selezionare la razza canina più adatta e la metodologia di allenamento più idonea.
INIZIA L’APPRENDISTATO
Dopo un lungo percorso basato su un certo tipo di parametri fondamentali per il lavoro di ricerca (come statura, taglia, capacità olfattiva, predisposizione alla sintonia con il conduttore, ottima tempra e temperamento), la scelta è caduta su Morgan, Alpenlaendische Dachsbracke, razza austriaca generalmente utilizzata per la caccia ai grandi ungulati feriti. Nel giugno 2011 incomincia l’addestramento di Morgan, appena il tempo di iniziare con la fase di socializzazione e obbedienza e al nostro piccolo campione il veterinario riscontra una grave malformazione all’osso del radio della zampa anteriore sinistra. Fu la disperazione! Due mesi di assoluto riposo. Il mondo mi era crollato addosso, mi sembrava che tutto fosse perduto.
Invece quella fu proprio la svolta decisiva. Simone Lafranza, che definisco un genio nel capire i cani, ne approfi ttò per fare in modo che Morgan si allenasse sulla ‘discriminazione olfattiva’ per il periodo di degenza combinando anche una serie di ‘giochi di naso’ facendogli sempre scoprire che quel determinato odore lo premiava con una ricompensa, con coccole di incoraggiamento e contentini in cibo. Beh, da li in avanti è stato un successo dietro l’altro!
La preparazione di Morgan è passata dalla discriminazione olfattiva a piccole ricerche in ambienti a lui conosciuti, come le nostre case o l’ufficio, per poi prendere velocemente confidenza anche in ambienti sconosciuti.
Si è trattato di un lavoro molto lungo e di precisione. Il primo obiettivo è stato far piacere al cane l’odore tipico delle cimici vive e delle loro uova, quindi, attraverso esercizi di discriminazione olfattiva sempre più complicati, siamo arrivati a creare in Morgan la certezza che ciò che contava di più era quel determinato odore e non tutti gli altri. Solo e solamente quel determinato odore era ‘premiante’.
UN LAVORO SEMPRE PIÙ COMPLESSO
Una volta raggiunto questo traguardo abbiamo iniziato con piccole ricerche in ambienti relativamente semplici, per poi passare a realtà sempre più complesse (presenza di rumori e odori tali da rendere difficile il lavoro di Morgan). La variabilità degli ambienti e delle strutture con cui il nostro campione si confrontava gli hanno permesso di prendere consapevolezza dei propri mezzi tanto da poter passare con relativa disinvoltura, nella stessa giornata, alle più disparate realtà. Ed è proprio questo il segreto di Morgan! Usare il suo naso è diventata la cosa più appagante al mondo e non la vive come un lavoro, ma come un bellissimo gioco da condividere col proprio conduttore. La sua consapevolezza e convinzione nei propri mezzi è cresciuta insieme alla nostra, proprio come in una squadra, fino al punto da iniziare a effettuare delle vere ricerche su campo passando da un ostello a un grande albergo. Ove Morgan è stato accolto prima con curiosità e poi con grande simpatia. Grazie alla nostra grande passione e al senso della professionalità, ormai è iniziata a spargersi la voce del ‘cane trova cimici’; da li in avanti – tramite aziende professioniste del settore interessate a utilizzare il nostro servizio – Morgan ispeziona altre tipologie di strutture sensibili al problema, come navi-traghetti, case studenti, centri d’accoglienza, privati, case di riposo per anziani, Hotel super-lusso e ostelli. Oggi la Bed Bugs Seeker è ormai una realtà che si va affermando sempre di più, per cui era inevitabile che si dovesse investire per il futuro. Su specifica richiesta di Morgan annuncio di aver assunto, per ora con la qualifica di apprendista, Nena, femminuccia di 8 mesi della stessa razza: bellissima.
Per informazioni
Rivolgetevi a info@bedbugsseeker.com, so per certo che stanno realizzando un sito e dei fi lmati didattici. A parer mio la tecnica di monitoraggio proposta da Matteo è la migliore fra quelle possibili. Una volta effettuata una corretta diagnosi by Morgan, però la terapia deve essere adeguata al problema (lotta mirata tradizionale, vapore surriscaldato, applicazione criogeniche con azoto o anidride carbonica liquida, calore, se necessario, protocolli integrati). Importante è non vanifi cate l’opera e l’impegno di Morgan con qualche bomboletta a svuotamento totale (perché si arrabbierebbe).
Buon lavoro a tutti. G. Dassi