“Il Nostro Segno: il nostro Impegno per la difesa dell’ambiente”, con queste parole si è aperta a Siena l’8° Conferenza Nazionale sulla disinfestazione promossa da Anid, dall’11 al 12 marzo, che ha visto la partecipazione di oltre 500 disinfestatori.
Il leit motiv della “due giorni senese” è riassumibile in un concetto preciso: oggi la priorità per i disinfestatori italiani è di coniugare
l’efficienza del proprio servizio con una scrupolosa attenzione all’impatto che gli interventi comportano sull’ambiente, sulle persone e persino sugli animali. «In sostanza – spiega il presidente Francesco Saccone – crediamo che una matura attività di disinfestazione deve razionalizzare l’uso di prodotti chimici, introdurre tecniche alternative di lotta, effettuare uno scrupoloso smaltimento dei rifi uti, al fine di preservare al massimo la salute pubblica e preservare l’ambiente ».
La conferenza nei due giorni si è sviluppata su sei sessioni di lavoro che hanno permesso di affrontare diversi temi inerenti la disinfestazione e i problemi a essa connessi.
Cimice dei letti: problematiche di una infestazione in aumento
La sessione, presieduta da Luciano Süss e dal presidente di Anid Francesco Colamartino, si è aperta analizzando le caratteristiche di questo nuovo/vecchio infestante grazie a una dettagliata analisi entomologica da parte di Sara Savoldelli. Si è poi andato ad analizzare, grazie all’apporto di Pasquale Massara, come si è sviluppata l’infestazione di Cimex lectularis in Italia e nel mondo, grazie a un sondaggio Anid e Npma. In ultima analisi l’entomologo Claudio Venturelli ha interessato la platea con quelle che sono a oggi le migliori metodologie di controllo per questo infestante.
Un protocollo ANID per lo smaltimento rifiuti
Il Protocollo Anid sui rifi uti è composto da una parte iniziale, che inquadra il problema con particolare riferimento alla classifi cazione dei rifi uti stessi, ai luoghi di produzione e di deposito temporaneo, ai contenitori di stoccaggio fi no al conferimento e allo smaltimento, con chiari accenni agli adempimenti amministrativi necessari (iscrizione al Sistri, registrazione dei carichi e degli scarichi, dichiarazione annuale Mud).
La seconda parte del documento prende in esame diverse categorie di rifi uti (carogne di roditori, esche ratticide, supporti con colla, guano di piccioni e volatili, contenitori primari di insetticidi, bombole spray, cartucce fumogene metalliche e non metalliche, imballaggi esterni non a contatto o contamintati con sostanze pericolose, tubi neon, apparecchiature fuori uso, batterie).
Per ogni tipologia di rifiuto Anid propone un’indicazione di classifi cazione e gli adempimenti gestionali necessari: in taluni casi, specie quando la legislazione non è chiara, il protocollo prevede ulteriori informazioni per una diversa classificazione e identificazione del rifiuto.
Anid, sempre in materia di rifi uti, ha avviato, da circa un anno un servizio di consulenza online curata da Fabio Bravi, esperto del settore, tramite la quale ogni impresa associata può porre quesiti specifi ci e ricevere in breve tempo risposte personalizzate.
Gli standard CEN sul Pest Control
Francesco Lengua di NFS Italy-Checkfruit assieme al “Presidente Onorario di Anid” Sergio Urizio sono stati i coordinatori della seconda sessione di lavori che è andata ad analizzare quali sono gli Standard CEN sul Pest Control a livello Europeo.
Grazie agli interventi di Bertrand Montmoreau (Presidente CEPA), di Roberto Ravagli (Segretario UNI) e di Paolo Guerra (Mirror Group Italia) si è potuto verifi care l’avanzamento dei lavori per definire uno standard per la disinfestazione a livello Europeo. Lo standard europeo (www.cepa-europe. org) – che sarà pubblicato nel 2014, nelle lingue inglese, francese e tedesco – ha lo scopo di stabilire un “pacchetto” di requisiti (PR EN 16636) al quale le ditte operanti nel settore della disinfestazione potranno attenersi in maniera del tutto volontaria. Con questa sessione si è iniziato a vedere come oramai la disifenstazione, anche in Italia, non sia più un servizio legato al solo territorio nazionale, ma deve uniformarsi a quello europeo.
Uno standard europeo per la qualità delle imprese
Un ospite d’onore ha presenziato alla Convention Anid: si tratta di Beltrand Montmoreau, presidente di Cepa, confederazione europea di associazioni nazionali di Pest Control, costituita nel lontano 1974, che oggi rappresenta 22 paesi europei, oltre 10.000 imprese, 40.000 addetti, per un fatturato aggregato che supera i 3 miliardi di euro. “Cepa opera – ha spiegato Montmoreau – perché alle imprese di disinfestazione venga riconosciuto il ruolo di realtà che proteggono i cittadini da rischi sanitari. Per questo lavoriamo con l’Unione Europea, con i membri del Parlamento, con opinion leader e giornalisti internazionali, oltre che con i Paesi membri, al fine di essere accreditati come professionisti che rappresentano il settore”.
Analizzando il ruolo delle imprese di Pest Control dal “palcoscenico” europeo l’attenzione di Montmoreau si è concentrata sul lavoro importante svolto negli ultimi anni per definire uno standard continentale sulla disinfestazione, che ha lo scopo di defi nire requisiti e competenze per “misurare” una professionalità di base, indispensabile per svolgere attività di Pest Control in ambito pubblico e privato. “Ora che lo standard è quasi pronto – ha affermato Montmoreau – è necessario che i professionisti del nostro settore lo recepiscano e lo facciano proprio, anche se siamo di fronte a una norma del tutto volontaria. Adottare lo standard signifi ca migliorare il processo produttivo, operare con criteri di efficienza, salvaguardare l’ambiente, limitare l’uso di biocidi e investire sulla formazione: insomma tutti valori aggiunti per la qualificazione delle imprese”.
Controllo Roditori: Eco-sostenibilità, resistenza, regolamento biocidi.
Presieduta da Daniela Pedrazzi e da Carlo Brando, in questa sessione il focus si è spostato su come il regolamento biocidi possa “stravolgere” quelle che sono le normali pratiche di derattizzazione, oramai consolidate da anni di esperienza in Italia. Maristella Rubbiani ha, infatti, illustrato con dovizia di particolari come il regolamento biocidi sia un dato di fatto anche in Italia, dove si trovano molecole che oramai sono passate al vaglio della competente Commissione Europa e di come esistano ancora in Italia PMC regolarmente registrati e utilizzabili dalle ditte di disinfestazione per i loro servizi. Tale passaggio, all’inizio previsto per il 2014, è stato posticipato al 2024, ma ormai la strada è intrapresa e tra pochi anni le ditte di disinfestazione non utilizzeranno più PMC ma solo Biocidi. Proprio legato al regolamento biocidi si sono sviluppati anche gli interventi di Mariateresa Rigato (componente CEFIC) che ha posto l’accento come i rodenticidi debbano oramai valutare anche una sempre maggiore ecosostenibilità e da Dario Capizzi che è andato nel dettaglio dell’analisi della resistenza provocata dagli stessi.
Rapporti, sinergie e confronti tra la Sanità Pubblica e gli operatori della disinfestazione
Nella prima parte Ugo Gianchecchi,ha illustrato le “Linee guida e procedure nel controllo dei roditori nella struttura della Filiera Alimentare” della Regione Toscana, linee guida che identificano le soglie esterne e interne e come comportarsi in caso di non conformità.
Durante la 5ª Sessione (Zanzare- Allarmismo o sottovalutazione) si è potuto analizzare nel dettaglio, grazie al contributo di Michele Maroli, come si sia introdotta in Italia una nuova specie di zanzara l’Aedes koreicus; la novità di un prodotto biologico per il controllo delle zanzare è stato esposto nell’intervento di Roberto Brandolini; l’importante e strategica valutazione del futuro dei piretroidi nella lotta alle zanzare è stata dettagliata da Alberto Baseggio, mentre le normative presenti nella Regione Emilia Romagna per il controllo dei cuclicidi, sono state esposte con rigore da Claudio Venturelli.
Romeo Bellini ha posto l’accento sia come si attua il controllo dei fastidiosi e potenzialmente pericolosi ronzanti insetti sia come si deve attuare correttamente la valutazione statistica della possibilità di trasmissione di virosi da zanzara a essere umano; mentre come si sviluppa nella citta di Roma il trattamento nelle aree private, i prodotti utilizzati e come questi cambino negli anni e stato esposto da Rita Didomenicoantoni. Infine come si possono rapportare gli interventi in diverse aree del mondo, e come cambia in esse la sensibilità, e quanto sarebbe disposto un cittadino a spendere per non avere fastidi da zanzare è stato presentato da Angelo Tamburro e da Asghar Talbalaghi.
Infine, durante l’ultima sessione, è stata presentata una bozza di protocollo volontario sullo smaltimento rifiuti, elaborato da un’apposita commissione interna all’Anid, al fine di offrire alle imprese associate un indirizzo chiaro su questa materia tanto controversa, su cui le stesse disposizioni di legge non sono affatto chiare.