Ad Aquardens, le Terme di Verona, il servizio di pulizia è stato rivoluzionato nella metodica, abbattendo la fatica delle operatrici, diminuendo in maniera considerevole movimenti inutili e dannosi.
Nel cuore della Valpolicella, a pochi chilometri da Verona, un’oasi di pace e di benessere: è Aquardens, il più grande parco termale italiano.
Un susseguirsi di vasche e lagune, grotte e cascate, che sfruttano le proprietà terapeutiche di oltre 5.200 mq di acqua salsobromoiodica, che scaturisce dalle viscere della terra, da una profondità di 130 m e sgorga, purissima, a 47°C. È acqua minerale naturale, le cui proprietà sono state riconosciute dal Ministero della Salute, indicate per la balneoterapia nelle patologie artro-reumatiche, dermatologiche e vascolari, consigliate per le proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antiedemigene, ossia contrastanti la ritenzione dei liquidi, per cui sono anche antinfiammatorie, anticellulite.
WELLNESS
Estetica e salute, un binomio che ad Aquardens trova tutte le condizioni per potersi coniugare al meglio, in quanto si possono unire i benefici della balneoterapia con il piacere di idromassaggi e musico-terapia, in atmosfere coinvolgenti e suggestive in ogni stagione dell’anno.
La struttura, dall’architettura moderna, elegante, con soluzioni all’avanguardia, copre un’area di 1.500 mq sviluppati su due livelli. Al livello inferiore, affacciato sulle terme, un percorso interno, definito il “percorso perfetto”, si susseguono una soft sauna, un bagno mediterraneo, un bagno di vapore e una sauna finlandese, bilanciate da pause fredde, che culminano in una cascata di ghiaccio.
C’è pure l’area relax, con parete di salgemma ionizzata e retroilluminata, che dona un effetto rilassante. Il piano superiore è costituito da ampi spazi dove vivere attimi di assoluto riposo.
LE TERME
Tra interno ed esterno sono 11 le vasche in cui immergersi, in acqua a temperatura da 32°C a 39°C. Le Terme sono costituite da grotte che offrono esperienze suggestive: la Grotta dell’Essenza, ricca di suoni e fragranze; la Grotta dell’Armonia, con musica e cromoterapia; la Grotta della Fonte, con acqua termale che sgorga direttamente dalla fonte originaria.
Per chi preferisce la tradizione, c’è il Percorso Kneipp, che si snoda tra vasche di acqua calda e fredda; il Laghi termali, il River, che abbina un percorso con acqua corrente che facilita la riabilitazione.
L’OSPITALITÀ
Gli ospiti di Aquardens che vogliono trascorrere tutta la giornata nel complesso termale possono usufruire anche dei vari bar e ristoranti che si affacciano sul parco termale e che sono incorniciati in un’architettura scenografica, giocata su strutture di vetro che annullano il confine tra esterno e interno. Aquardens si presta pure a eventi aziendali, cui mette a disposizione, tra l’altro, sale attrezzate per meeting, della capienza di 80 e 100 persone, oltre all’Aquardens Arena, di 300 mq.
Un complesso molto articolato che ha come focus il benessere totale della clientela, che, infatti, accorre numerosa, se si pensa che nei weekend si registrano oltre 2500 presenze giornaliere. E proprio perché il luogo è così frequentato e affollato, fondamentale è assicurare, in ogni momento, una perfetta pulizia, soprattutto dei locali, come le saune, i bagni, le docce, gli spogliatoi, che sono ambienti particolarmente delicati e, se non perfettamente gestiti dal punto di vista igienico, possono essere fonte di rischi per la salute degli ospiti.
La presenza di agenti come funghi, miceti, stafilococchi e altri elementi infettanti, rendono necessari interventi di sanificazione e igienizzazione costanti e professionali.
PULIZIA E IGIENE
«Garantire la pulizia di ambienti così particolari richiede non solo impegno e professionalità, ma una progettazione globale, che deve incentrarsi sulla formazione del personale, che deve essere sia di tipo culturale, che metodologica e tecnica». Lo afferma Paolo Fasoli, titolare di Intra Cleaning Service, che si è aggiudicato l’appalto del servizio di pulizia e sanificazione di Aquardens. «Non si possono commettere errori, perché il rischio è troppo alto, quindi abbiamo una responsabilità notevole, di cui ci siamo fatti carico con consapevolezza, mettendo in discussione addirittura il nostro tradizionale “modus operandi”, il che ci ha portato a risultati stupefacenti, in quanto siamo riusciti a ottimizzare il servizio, con soddisfazione del cliente, e a tutelare non solo la salute degli ospiti delle Terme, ma anche quella dei nostri operatori, che, eliminando sprechi, razionalizzando percorsi, movimenti e tempi, si affaticano meno, pur garantendo altissimi livelli di rendimento e di qualità».
Fondamentale, in questo senso, è stato l’incontro con Giovanna Barberis, che vanta una notevole esperienza, avendo gestito per anni una fiorente attività di servizi, e che ora si dedica alla formazione, in cui porta non solo la competenza acquisita, ma anche il frutto di anni e anni di studi sulle conseguenze di atti, movimenti, metodi scorretti, ma ormai entrati nella consuetudine. «Ho assistito per caso – spiega Paolo Fasoli – a un corso di formazione tenuto da Giovanna e le sue argomentazioni su metodi, sistemi, tempistica mi hanno fatto riflettere, e ho voluto approfondire ulteriormente.
L’ho invitata a verificare il mio sistema, confrontando i due modi di operare, il nostro e il suo, e il confronto ha evidenziato differenze stupefacenti, per cui l’ho pregata di addestrare, anzi di riaddestrare, il mio personale.
Da qui è nato quello che amo chiamare “sistema Intra”». Non è facile mettersi in discussione così radicalmente, ma l’intelligenza di un imprenditore si manifesta anche nella disponibilità al nuovo, soprattutto se i risultati che si conseguono non lasciano adito a dubbi. Si stava aprendo il cantiere in Aquardens e per due mesi si è lavorato intensamente a mettere a punto un sistema efficiente, efficace, produttivo, meno faticoso per gli operatori.
IL PRIMA
E per dissipare qualsiasi ulteriore dubbio, proprio ad Aquardens è stato condotto un interessante esperimento: su un’area di 150 mq, costituita da un servizio igienico con tre postazioni, da uno spogliatoio con due cabine e da un locale doccia, con 27 punti di ingombro in totale, sono state effettuate le pulizie ordinarie, quelle cioè che si praticano ogni giorno per più volte, a seconda dell’affollamento della struttura.
Secondo il sistema, che per convenzione chiameremo Tradizionale e indicheremo con A, tali attività, manuali, hanno comportato, per l’operatrice, 2401 tra passi e torsioni del busto, compiuti in 120 minuti, con un consumo di 794 Kcalorie, e una resa di 3,3 minuti a punto di ingombro e 110 mq all’ora. Le non conformità, al controllo sanificazione, sono risultate l’80%. «L’operatrice A – spiega Giovanna Barberis – ha effettuato le operazioni di pulizia, a partire dall’allestimento del carrello, con cura, ma senza metodo.
All’interno dei vari ambienti non ha effettuato un percorso coerente, ma ha effettuato numerosi andirivieni dalla postazione al carrello, per prelevare e riportare i detergenti, per sciacquare il panno e così via. Anche le singole operazioni sono state eseguite con mancanza di metodo, e quindi con movimenti eccessivi ed errate posture che sono un carico pericoloso per arti, articolazioni, muscoli, con interessamento soprattutto a livello dorsolombare».
IL DOPO
Secondo il “Sistema Intra”, che indicheremo con B, le stesse attività hanno comportato 1020 tra passi e torsioni del busto, compiuti in 40 minuti, con un consumo di 301 kcalorie e una resa di 1,44 minuti a punto di ingombro e 225 mq all’ora. Le non conformità, al controllo sanificazione, sono risultate 0%. «L’operatrice B – continua Giovanna Barberis – ha adottato un metodo preciso, che applica i principi del Kaizen, ossia evita sprechi e movimenti inutili, secondo un percorso circolare che interessa ogni operazione e movimenti dall’alto in basso, essenziali, piegandosi, quando necessario, correttamente con la colonna in linea.
Gli attrezzi devono essere tutti a misura di operatore/ operatrice, i panni suddivisi secondo un preciso codice colore, che va rigorosamente rispettato per ambiente e sanitari. Anche l’utilizzo del detergente deve essere effettuato con accortezza, senza eccedere nei dosaggi e rispettando i tempi del cerchio di Sinner, che tutti conoscono e in pochi applicano. È una questione di razionalizzazione, che coinvolge l’attività nel suo complesso. E questo tipo di razionalizzazione ci consente di ottenere quotidianamente una pulizia efficiente con una squadra di sole 10 operatrici». (vedi tabella 1)
IGIENE EFFETTIVA
E che il metodo sia davvero efficace lo dimostrano ulteriori rilevazioni sul tasso di contaminazione delle superfici.
Analisi effettuate con il bioluminometro, con valore di tolleranza <30, hanno dimostrato che un metodo efficiente garantisce la sanificazione (vedi tabella 2). «Quello che abbiamo adottato è un sistema a trecentosessanta gradi – conclude Paolo Fasoli -, il cui componente fondamentale è insegnare agli operatori come muoversi in una certa logica. In effetti, a parità di tempi di lavoro fanno meno fatica e ottengono risultati migliori, il che accresce la loro autostima, perché si sentono valorizzati». «Quando iniziano i corsi di formazione – conferma Giovanna Barberis – incontro qualche resistenza, perché, soprattutto se i partecipanti sono operatori in attività, si sentono messi sotto processo, come se venisse messa in discussione la loro professionalità.
Ma, alla fine del corso e a fronte dell’evidenza, riconoscono tutti che si può lavorare meglio con meno fatica ed entrano in una nuova logica, che li appaga». E appaga il cliente.