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Mepa, parliamone


AfidampFED ha promosso un seminario sul Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, tra opportunità per le aziende e qualche criticità.

Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA), è uno strumento diventato obbligatorio per gli acquisti della PA da luglio 2012.
Ma di cosa si tratta? L’occasione per affrontare questo argomento è stato un seminario organizzato da AfidampFED lo scorso giugno a Bologna. Relatori Francesca Minerva, responsabile area sportelli in rete di Consip e l’avvacoto Ilenia Filippetti, responsabile della sezione monitoraggio appalti di servizi e forniture della Regione Umbria.
Il Mercato Elettronico della P.A. (MEPA), ha spiegato Francesca Minerva, è un mercato digitale dove le Amministrazioni registrate e le Imprese abilitate da Consip possono effettuare negoziazioni dirette, veloci e trasparenti per acquisti sotto la soglia comunitaria (207.000 Euro per le Amministrazioni Locali, 134.000 Euro per le Amministrazioni Centrali), mediante “ordini diretti a catalogo” o tramite “richieste di offerta” (con obbligo di richiedere almento 5 preventivi per ordini superiori ai 40.000 Euro).
Consip definisce in appositi bandi le tipologie di beni e servizi e le condizioni generali di fornitura, gestisce l’abilitazione e la registrazione dei Fornitori e delle Pubbliche Amministrazioni. L’abilitazione ai bandi del Mercato Elettronico è aperta a qualsivoglia operatore economico che soddisfi i requisiti richiesti ed è relativa tanto ai Fornitori, quanto ai prodotti e i servizi offerti. Una volta abilitati, i prodotti e i servizi sono presentati attraverso cataloghi strutturati e descritti nel rispetto dei requisiti minimi indicati nei bandi di riferimento.
É proprio il riferimento alla documentazione del bando e la standardizzazione delle principali caratteristiche tecniche che permette una reale e tempestiva comparazione delle offerte, favorendo un risparmio sui tempi per la definizione delle caratteristiche tecniche della fornitura e/o per la stesura di eventuali condizioni particolari di contratto. Attualmente il MEPA ospita 4 milioni di prodotti e circa 34.000 cataloghi per un transato 2013 di 900 milioni di Euro e 337.000 transazioni. 26.500 sono le imprese abilitate, di cui il 96% sono piccole e medie imprese.

I VANTAGGI DEL MEPA

Per le imprese questo comporta diversi vantaggi: una maggior visibilità dei propri prodotti, l’opportunità di accedere al mercato della P.A. anche solo su base provinciale, l’ottimizzazione dei costi, il recupero di competitività e la possibilità di utilizzare un nuovo canale di vendita. La pubblica amministrazione può invece accedere ad un ampio database di fornitori abilitati, riduce i tempi e i costi acquisto, può confrontare i prodotti, tracciare gli acquisti e negoziare direttamente con i fornitori.

IL MERCATO ELETTRONICO E LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Il Mercato Elettronico della P.A per le sue caratteristiche si presta particolarmente, grazie a requisiti per l’accesso minimi, all’utilizzo da parte delle PMI. Con la collaborazione delle Associazioni di categoria, nasce l’iniziativa Sportelli in Rete che prevede l’attivazione sul territorio di sportelli finalizzati a fornire supporto operativo e immediato alle Imprese per l’accesso e l’utilizzo del Mercato Elettronico della P.A.. Sportelli in Rete valorizza la rete territoriale delle Associazioni imprenditoriali (tra cui Afidamp) per veicolare le informazioni e moltiplicare i benefici verso il maggior numero possibile di PMI, contribuendo così alla diffusione dell’e-Procurement nel mondo delle Imprese.

LE REGOLE DI ACCESSO AL MEP

L’avvocato Ilenia Filippetti ha spiegato che le regole che le amministrazioni pubbliche utilizzavano per i loro acquisti precedentemente all’introduzione del MEPA devono essere trasportate interamente nel mercato elettronico e sulle piattaforme digitali. Questo comporta qualche criticità in quanto sono regole originariamente pensate per un sistema tradizionale, basato sull’utilizzo dei documenti cartacei. Per chiarire alcune difficoltà che le imprese possono incontrare in fase di recepimento dei limiti massimi d’acquisto oltre i quali un’amministrazione non fa una richiesta diretta ma una richiesta di offerta su tutti o alcuni dei fornitori Ilenia Filippetti ha precisato che la PA opera secondo gli acquisti in economia e stabilisce la lista dei beni acquistabili fino a un limite massimo di importo in base al principio di autovincolo. I valori sono pertanto diversi per ogni realtà. Superati gli stessi si lancia la richiesta di offerta.
Ulteriore chiarimento è stato fornito sull’obbligatorietà delle amministrazioni di servirsi del MEPA. Il mercato elettronico è obbligatorio solo per prodotti e servizi presenti nel MEPA istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con Consip o in altri mercati elettronici istituiti ai sensi dell’articolo 328 del codice dei contratti, non per tutti i prodotti in generale.
Quindi non sempre è necessaria l’abilitazione e non si ricorre a sanzione in caso di acquisto di un bene non presente sul MEPA. Le imprese presenti in sala hanno poi lamentato la burocraticità della richiesta della documentazione.
Consip infatti richiede alle imprese tutta la documentazione per l’abilitazione al MEPA, documentazione che poi viene nuovamente richiesta dalle amministrazioni in sede di fatturazione. Questo dipende dal fatto che l’amministrazione che decide di assegnare la fornitura diventa direttamente responsabile per quell’acquisto e pertanto è obbligata a richiedere al fornitore una serie di documenti, anche se già forniti in sede di abilitazione MEPA.

LA RICHIESTA D’OFFERTA

La Richiesta di Offerta (RdO) è una modalità di acquisto che permette di negoziare prezzi e condizioni migliorative o specifiche dei prodotti/servizi pubblicati sui cataloghi on line. E’ possibile, infatti, richiedere ai Fornitori – selezionati liberamente tra quelli abilitati – diverse e ulteriori offerte personalizzate sulla base di specifiche esigenze. Come la necessità di tempi di consegna più brevi, di servizi di assistenza e manutenzione particolari, caratteristiche tecniche specifiche o condizioni economiche più favorevoli.
Nella Richiesta di Offerta, le Amministrazioni possono allegare appositi documenti contenenti le specifiche condizioni richieste, nonché i criteri sulla base dei quali si intende valutare le offerte. Le offerte formulate dai Fornitori invitati saranno inviate alle Amministrazioni attraverso il sistema entro i termini indicati dalle stesse P.A.

IL DECRETO LEGGE DL 66 CONVERTITO IN LEGGE N.89/2014*

Mepa parliamone Dal 1 luglio 2014 è entrata in vigore la legge n.89/2014, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 23 giugno, in base alla quale il numero di centrali di committenza in ambito regionale viene ridotto a 35, rispetto alle oltre 30.000 esistenti.
Ogni Regione ha l’obbligo di scegliere entro il 31 dicembre di quest’anno il soggetto aggregatore di tutti gli acquisti.
I Comuni non capoluogo di Provincia invece rimangono esclusi da questo processo e devono quindi acquistare attraverso l’unione di Comuni, tramite accordi consortili oppure attraverso il MEPA, che diventa in questo modo ancora più strategico in uno scenario che rappresenta una vera e propria rivoluzione.

Nella foto i relatori Francesca Minerva, a sinistra, Responsabile Area Sportelli in Rete di Consip e l’avvacoto Ilenia Filippetti, Responsabile della Sezione Monitoraggio Appalti di Servizi e Forniture della Regione Umbria.

* Proroga al 1° gennaio 2015 per beni e servizi e 1° luglio 2015 per i lavori

Lo scorso 10 luglio in conferenza Stato-città è stato raggiunto un accordo tra il Governo e l’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, sulla proroga dell’obbligo per i Comuni non capoluogo di provincia di ricorrere alle Centrali uniche di committenza, obbligo scattato dal 1° luglio e introdotto dall’articolo 9 del decreto legge 66/2014, convertito dalla legge n. 89/2014. La norma prevede il non rilascio del Cig in caso di violazione dell’obbligo. L’intesa Governo-enti locali prevede lo slittamento al 1 gennaio 2015 dell’applicazione della norma per l’acquisto di beni e servizi anche “green”e al 1 luglio 2015 per i lavori pubblici.

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