Grazie all’impegno di Anip, il settore delle pulizie e del Facility Management punta a conquistare un ruolo importante nell’economia italiana
Una nuova Associazione che raccoglie oltre 500 aziende del settore delle pulizie e del Facility con un fatturato che si aggira sui 2 miliardi di euro e dà lavoro a oltre 90.000 addetti. È questo il nuovo profilo di Anip – Associazione nazionale imprese di pulizia aderente a Confi ndustria – che, grazie alla guida del suo presidente, Lorenzo Mattioli, ha dato vita a numerose iniziative fra cui la presentazione di un nuovo progetto di legge (la AC2475) che cambierà totalmente il rapporto di queste imprese con il mercato. Nel programma della sua presidenza c’è molto: dal ricambio generazionale al marketing associativo, dalle sinergie con imprese fornitrici e strutture istituzionali, dalle nuove modalità di adesione ai bandi pubblici, alle attività del comitato pulizie professionali, alla formazione fino al potenziamento della comunicazione, con un fiore all’occhiello, l’approvazione della legge quadro che trasformerà gli addetti alle pulizie in veri e propri operatori del Facility.
Una nuova ANIP
Gli effetti di questa proposta di legge, presentata alla Camera nel maggio scorso da un comitato rappresentativo di tutte le forze politiche (compresi i 5 stelle) – e che si spera possa essere portata alla discussione della commissione già a settembre, per una possibile approvazione nel 2015 – potrebbero davvero trasformare il mercato delle pulizie professionali (vedi box).
«Questa legge non rappresenta l’interesse di una parte ma di tutto il comparto delle pulizie che ha bisogno di emergere, di uscire dall’anonimato e da una fase crepuscolare nella quale era relegato – ha esordito il presidente di Anip -. Si spera che questo mese possa essere avviata la discussione in commissione. Per poter poi ‘incardinare’ la legge a inizio 2015. Abbiamo lavorato a lungo per partire nelle migliori condizioni, con una condivisione di tutti gli attori coinvolti (associazioni, Consip e istituzioni) e con una presentazione fi rmata dalle maggiori forze politiche del Paese, di maggioranza e opposizione, per far approvare un disegno di legge che defi nisca esattamente chi sono queste aziende e cosa fanno, potendo partecipare a gare per i servizi, che vengano applicate nelle più ampie tutele». Per questo Anip ha puntato a stimolare e coinvolgere tutte le associazioni che operano in questo settore per mettere a punto il testo della legge condivisa con Consip, sindacati, Anac (Autorità anticorruzione) e lo stesso verrà fatto a sostegno della commissione, partendo dall’individuazione del relatore che è una fi gura determinante”.
Il primo impegno di Lorenzo Mattioli a capo di Anip è stato quello di dare anche una nuova identità all’Associazione che presiede, allargandone la rappresentanza e puntando sulle nuove generazioni.
«E’ necessario che la nostra Associazione sia meglio identifi cata nel mercato – ha puntualizzato – e per far questo ho avuto bisogno che le imprese storiche del settore, che fanno parte di Anip, mi affi ancassero con le loro nuove generazioni e con investimenti in ricerca e sviluppo. Oggi non siamo più solo gli addetti alle pulizie ma una categoria imprenditoriale diversa che sa usare tecnologia e informatica e che si presenta alle aziende pubbliche e private con maggiori competenze e know how nel campo dei multiservizi. Per questo ho puntato su imprenditori under 50 e 40 e sulle donne (ho voluto fra i vicepresidenti due rappresentanti femminili) ma anche su strumenti moderni come il marketing associativo e la formazione. Il tutto in un’ottica di grande condivisione dei progetti e degli obiettivi».
Dal Marketing alle sinergie
Per rafforzare la presenza di Anip in tutta Italia, quindi, il Presidente Mattioli ha sviluppato una forte sinergia con tutti gli associati, vecchi e nuovi. Non solo con le singole aziende ma anche con le Federazioni territoriali (di Milano, Bari, Torino, ecc.) promuovendo logiche di marketing associativo per migliorare la percezione delle potenzialità delle imprese di pulizia nel mercato privato e pubblico.
«Per aumentare il peso della nostra Associazione in Italia e aumentare il numero dei soci (anche le imprese Fise entreranno nella nostra nuova Anip) – ha sottolineato l’intervistato – abbiamo cominciato a fare i direttivi itineranti, una specie di roadshow in tutta Italia. Invece di riunirci solo nella sede di Roma siamo andati a Torino, a Milano in Assolombarda, in Sicilia e, questo mese, saremo a Napoli per far conoscere in modo diffuso le nostre idee, i progetti, il disegno di legge e per condividere, con tutti, i nostri progetti per l’immediato futuro».
Ma l’attività dell’infaticabile Presidente Mattioli, in questi mesi, è stata intensa poiché, nel contempo, ha dato vita a una rete di collaborazioni con le strutture che regolano il lavoro delle imprese di pulizie su tutto il territorio italiano. La sinergia con Consip (Centrale acquisti nazionale della Pubblica Amministrazione il cui acronimo deriva da Concessionaria servizi informativi pubblici) ne è un esempio.
«La posizione di Anip nei confronti di Consip è chiara – ha ribadito Mattioli -: la Consip è una delle eccellenze italiane, è una stazione appaltante che, per prima, ha cominciato a fare gare per questo settore e che, sempre più, si sta specializzando in questo ma deve contagiare altre realtà. Oggi il problema principale è rappresentato dalle 36.000 stazioni appaltanti presenti nella nostra nazione che si traduce in 36.000 dirigenti che acquistano beni e servizi per lo Stato a prezzi e con modalità diverse. Questo è inaccettabile».
Da questa consapevolezza è nato un tavolo permanente di consultazione in Consip con la presenza di Anip e delle altre due associazioni importanti (Legacoop servizi e Confcoperative) che, attraverso riunioni quindicinali, cercano di regolamentare al meglio bandi di gara e appalti e, attualmente, stanno lavorando, in particolare, sulla nuova gara Sanità che riguarda un settore strategico e deve poter contare su servizi di qualità. Un altro impegno annunciato dal Presidente di Anip è la partecipazione fattiva al neo costituito ‘Comitato per le Pulizie professionali’.
«Fino a ieri le nostre aziende erano identifi cate come ‘i pulizieri’ mentre oggi è chiaro che limitare la nostra offerta ai soli servizi di pulizia è riduttivo – ha specifi cato Mattioli -. Lo si vede nel caso delle scuole dove questi servizi si sono trasformati in manutenzione e quindi diventa fondamentale tutelare i nostri operatori che non sono più quelli che spingono il carrello ma quelli che sanno offrire multi servizi grazie a strumenti tecnologici e macchine. L’unica cosa che langue è invece il contratto di lavoro che è fermo in attesa di possibili sviluppi. Il nostro settore, in questi anni, è stato fortemente penalizzato sia dal punto di vista delle tassazioni sia da quello delle normative. Da qui dobbiamo ripartire anche grazie alle sinergie con Associazioni legate al settore come Afi damp con la quale stiamo lavorando proprio perché intendiamo collaborare e, insieme, sviluppare la prossima edizione del Forum Pulire che deve diventare la fi era dei servizi. L’obiettivo è affi ancare alla parte retail/commerciale delle imprese fornitrici al know how e all’esperienza di Anip dal punto di vista istituzionale perché bisogna rendere tutto il comparto più forte».
Formazione e Comunicazione
Per meglio qualifi care il settore non va dimenticato che la formazione resta un pilastro fondamentale sul quale costruire un nuovo futuro e di questo Anip è consapevole tant’é che ha voluto introdurre questo tema nel progetto di legge AC2475.
«Nel momento in cui le aziende e il mercato stanno soffrendo, le imprese del settore devono qualifi care meglio il proprio personale – ha affermato l’intervistato -. Sentiamo quindi la necessità di creare nuove fi gure professionali legate al nostro comparto come l’operatore di Facility. Nel progetto di legge che abbiamo presentato si parla proprio di 2 anni di formazione dedicata, con corsi appositi che potrebbero superare le barriere della formazione regionale per diventare una scuola secondaria superiore per perito in Facility, a livello nazionale. Un progetto che ha già suscitato interesse presso il Ministero competente dato che la scuola è anche uno dei temi fondamentali del Governo Renzi».
Un’altra delle priorità del Presidente di Anip è la comunicazione, interna all’Associazione ed esterna verso il settore e il mercato. «Sulla comunicazione voglio investire molto per farla diventare il mio punto di forza – ha sottolineato -. Per me è fondamentale promuoverla all’interno, per far comprendere alle aziende associate che cosa sta facendo il direttivo e all’esterno, grazie alle attività istituzionali. Stiamo colmando un gap che porti a far conoscere tutto il nostro comparto a 360 gradi. In questo sappiamo che sono fondamentali le sinergie con gli altri protagonisti della fi liera, compresa la stampa di settore e le Riviste come Dimensione Pulito e cerchiamo di essere presenti con comunicati, attività, sito, newsletter, vogliamo raggiungere più interlocutori possibili a cui trasmettere idee e progetti».
Il programma di Mattioli e del suo staff è dunque impegnativo e la promessa è quella di un nuovo incontro fra 6 mesi per la verifi ca dei progressi, in modo da arrivare al Forum Pulire di giugno 2015 pronti per un altro passaggio epocale per questa fi era che è sempre più importante per l’economia del Paese.
Servizi di pulizia fra identità ed etica
L’occasione per la presentazione uffi ciale del Progetto di Legge AC2475 (sottoscritta in modo bipartisan dalle più importanti forze politiche di maggioranza e opposizione e presentata il 20 giugno alla Camera dei Deputati) che dovrà regolamentare tutto il settore dei servizi di pulizia (o del Facility management) è stata l’Assemblea annuale di Anip (Associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati) tenutasi a luglio a Roma. E’ stato il Presidente Lorenzo Mattioli a introdurre i vantaggi che questa legge (che approderà in commissione questo mese e che si punta a far approvare agli inizi del 2015) – sviluppata in 14 articoli -, aprirà per il settore. Fra queste più credito alle imprese di servizi e tutela contro il ritardo dei pagamenti della PA; qualificazione e trasparenza delle procedure degli appalti; rispetto dei contratti collettivi e formazione.
L’importanza di questa proposta di Legge è stata ribadita da autorevoli rappresentanti politici come Dario Ginefra e Ignazio Abrignani, primi fi rmatari della AC2475, del Sottosegretario del Ministero della Difesa Gioacchino Alfano (intervenuto al posto del sottosegretario del Ministero del Lavoro Luigi Bobba, assente perché doveva sostituire il Ministro Poletti) ma anche dall’AD di Consip Spa dott. Domenico Casalino, intervenuti all’incontro.
Anip, che dal 21 luglio ha assunto personalità giuridica e si è dotata di un Codice Etico, rappresenta aziende che hanno un ruolo determinante nell’offrire servizi ai privati ma soprattutto alla Pubblica Amministrazione che, specie in strutture come scuole e ospedali, deve poter contare su una qualità garantita da una giusta remunerazione delle imprese che offrono servizi. L’onorevole Ginefra ha scelto di presentare questa proposta di Legge quadro – è lui il primo degli 11 fi rmatari – per creare regole condivise in un settore importante per l’economia italiana ma che ha bisogno di trasparenza, legalità, efficienza, formazione e interlocutori preparati. E’ necessario, infatti, cambiare il rapporto fra le imprese di servizi integrati e la PA superando le logiche.