Servizi di Pulizia in Sicilia: no ai tagli si al confronto
Per non rischiare che gli appalti per i servizi di pulizia e facility vengano affidati troppo spesso a società a partecipazione pubblica, Anip, l’Associazione nazionale imprese pulizie e servizi integrati, richiede a gran voce un confronto con governo, categorie e sindacati.
La scelta di alcune amministrazioni di internalizzare questi servizi, infatti, sta mettendo a rischio 50.000 posti di lavoro delle imprese private del comparto, solo nella Regione Sicilia.
Durante l’Assemblea regionale dell’Associazione, che si è tenuta recentemente a Palermo, nella quale è stato ospitato un convegno sul tema delle prospettive e delle proposte per il mercato degli appalti pubblici di Facility, il vicepresidente Anip Salvatore Navarra ha sottolineato come la scelta di alcune amministrazioni regionali di affidare i servizi di pulizia a lavoratori anche precari, che gravitano nell’orbita regionale, stia creando un problema gravissimo.
Una proposta per risolvere questa problematica è arrivata dall’Assessore alle attività produttive della Regione siciliana Linda Vancheri che si è impegnata personalmente a istituire un tavolo di confronto fra Governo, Associazioni di categoria e sindacati con la collaborazione dell’intera classe politica. “Ci vuole però un cambiamento culturale – ha aggiunto l’Assessore – perché bisogna riconoscere che l’impresa non è un nemico da combattere bensì un valore aggiunto per il territorio”.
Anche in questa occasione si è parlato, attraverso la voce di Lorenzo Mattioli, presidente Anip, della proposta di legge AC 2475 che, una volta approvata, potrà definire regole dirette a qualificare il settore dei servizi integrati e che il presidente della Commissione ambiente del Senato, Giuseppe Maria Marinello, ha reputato talmente importante da auspicarne l’inserimento di alcune parti all’interno di provvedimenti legislativi in atto per velocizzarne l’applicazione.