SICILIA: 50.000 posti a rischio. La regione avvia un tavolo di confronto
A Palermo, presso la sede di Confi ndustria Sicilia, in occasione dell’Assemblea Anip, dal titolo “Partecipate o partecipiamo?
Prospettive e proposte per il mercato degli appalti pubblici di Facility”, che si è svolta il 19 settembre, è stato preso l’impegno di avviare un tavolo istituzionale che metta a confronto governo, associazioni di categoria e sindacati sul tema degli appalti pubblici di facility.
Il vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, ha sottolineato come spesso ci si ritrovi davanti a un “doppio binario” tra imprese private e imprese pubbliche. “Il controllore – ha detto Catanzaro – in diversi casi sembra non aver alcun interesse a controllare se stesso, ossia le spa pubbliche. Cosa che invece fa, giustamente e puntualmente, nei confronti dei privati con la conseguente alterazione di mercato”. Salvatore Navarra, vice presidente di Anip, ha sottolineato come l’internalizzazione dei servizi attuata da molte amministrazioni regionali stia mettendo a rischio un comparto che, soltanto in Sicilia, dà lavoro a 50 mila persone. Infatti, è emerso che diverse amministrazioni regionali stanno procedendo ad a lavoratori precari, che gravitano nell’orbita regionale, i servizi gestiti storicamente dalle aziende private del facility. Un problema gravissimo, perché il settore occupa in Sicilia circa 50.000 lavoratori che rischiano di trovarsi senza una occupazione perché rimpiazzati improvvisamente da nuovi colleghi che fanno parte di una società regionale. Pertanto l’assessore alle Attività produttive della Regione siciliana, Linda Vancheri si è impegnata a istituire un tavolo di confronto tra governo, associazioni di categoria e sindacati, per ribadire che “privato non è brutto”, ma un valore aggiunto per il territorio.
