Il centro commerciale cittadino più grande d’Italia, Freccia Rossa Brescia, per la complessità della struttura, per le soluzioni architettoniche, per l’elevatissimo numero di passaggi, richiede una programmazione precisissima e rigorosa del servizio di igiene e pulizia.
A ridosso del centro storico di Brescia, nel cosiddetto Comparto Milano, vasta area su cui un tempo sorgevano le più importanti industrie cittadine, ora chiuse, dal 2008 ha sede Freccia Rossa, il centro commerciale cittadino più grande d’Italia, che ha preso il posto della storica acciaieria Atb.
La fabbrica di un tempo ha ceduto il passo al centro commerciale di oggi, ma il presente non dimentica il passato e il Freccia Rossa lo evoca innanzitutto nel nome e nelle ripetute “citazioni” con cui l’architetto Adolfo Suarez, che ha progettato il sito, ha voluto rendere omaggio al più famoso, e storico, evento della tradizione bresciana: la Mille Miglia, epica gara automobilistica, nella quale, a partire dal 1927, si sono cimentati i migliori piloti italiani e non. La freccia rossa sui cartelli stradali indicava ai concorrenti la direzione da seguire lungo il percorso tra Brescia e Roma. E, lungo il percorso del centro, continui rimandi alla corsa rendono l’ambiente esteticamente gradevole, bello, romantico, ma difficile, come vedremo.
I NUMERI
Il centro commerciale occupa un’area complessiva di 49.000 mq, di cui 30.000 mq interni, distribuiti tra gli 8.000 mq della galleria, i 700 mq della terrazza, i 300 mq di bagni, i 2.500 mq di area food, i 10.000 mq di piazza esterna, 40.000 mq di parcheggi. Costruito su due piani, ha conservato otto arcate della vecchia acciaieria (grandi pannelli alle pareti ricordano in fotografia le fabbriche della zona), ospita 119 attività commerciali, negozi, catene nazionali ed estere, attività di imprenditori locali, un supermercato, 19 ristoranti, una multisala cinematografica e il Family entertainment centre. Ogni giorno, dalle 9.00 a mezzanotte, vi transitano dalle 17.000 alle 18.000 persone, con punte di 30.000 visitatori il fine settimana, per un totale di oltre 7milioni e mezzo di presenze all’anno. Sono numeri che fanno “tremare le vene e i polsi”, soprattutto se si pensa che occorre garantire quotidianamente la sicurezza di una simile folla in movimento, sicurezza che si costruisce anche partendo dall’igiene e dalla pulizia di tutto l’ambiente. Dall’agosto dello scorso anno, la gestione del servizio di pulizia è in capo a Intra, impresa di servizi che declina il suo operato a tutto tondo, supportando le imprese clienti in ogni aspetto della gestione interna, garantendo grande flessibilità per fronteggiare ogni necessità, in termini di orario, di interventi straordinari e di situazioni impreviste, assicurando, naturalmente, professionalità nell’esecuzione del lavoro e qualità del risultato. Per fronteggiare una situazione così complessa, dovuta a una serie di fattori, di cui la mole di traffico è solo una delle componenti, occorre innanzitutto una progettazione rigorosa e precisissima del lavoro, tenendo presente che molti e di svariato genere sono i punti critici della struttura.{youtube}neGYhW-yt-I{/youtube} L’organizzazione del servizio, in questo senso, e la specifica delle varie mansioni, nonché la formazione del personale, soprattutto del personale “ereditato” da precedenti gestioni, è stata affidata a Giovanna Barberis, la cui competenza, frutto di ultradecennale esperienza “sul campo” e di studi di fattibilità, di ergonomia, di ottimizzazione delle risorse, sono una garanzia di professionalità.Giovanna Barberis si è da subito scontrata con una serie di problematiche di non facile soluzione. «Innanzitutto – ha tenuto a precisare – abbiamo “resettato” tutto quello che era in atto fino a quel momento. Abbiamo voluto ripartire da zero, iniziando, peraltro, da una pulizia di fondo particolarmente complessa, in quanto ci siamo trovati davanti a soluzioni “artistiche” non certo pensate in funzione della gestione igienico-sanitaria dell’ambiente. Gli architetti, si sa, lasciano libero sfogo alla loro creatività, senza pensare a chi deve, in seguito, conservare all’opera d’arte, lo splendore e l’effetto scenico della “prima volta”». Una volta ripristinato l’habitat, Barberis ha progettato il servizio area per area, turno per turno, specificando, per ciascun turno e per ciascun operatore, orari, mansioni, operazioni, macchine, attrezzature, prodotti da utilizzare. Il centro commerciale, a partire dalle nove del mattino, deve essere sempre al massimo delle condizioni igieniche, a partire dagli ingressi, che sono 11, sormontati e contornati da vetrate alte quanto le arcate dell’ex fabbrica, e relativi pianerottoli, per continuare con le scale mobili e i 12 tapis roulant, le balconate, i parcheggi, i bagni, i corridoi, la galleria, l’area del food, la terrazza, gli ascensori e i montacarichi e i relativi sbarchi.
LA PROGRAMMAZIONE
L’attività, che inizia alle quattro del mattino, è stata suddivisa in 12/15 turni al giorno. Un turno in genere corrisponde a un operatore, e un operatore può svolgere anche due turni al giorno, in orari differenti e con competenze differenti. Dalle quattro alle nove del mattino, gli operatori, in genere due, devono: spazzare la galleria, spazzare i parcheggi, i piazzali esterni e tutte le 11 entrate. Dalle cinque alle dieci, due operatori devono: lavare i pianerottoli, la galleria, gli sbarchi davanti agli ascensori e ai montacarichi, l’esterno della terrazza. Dalle sei alle nove, due operatori, dei quali uno effettua l’attività di rifinitura, procedono alla pulizia dei bagni, delle strisce per non vedenti, delle scale mobili, dei tapis roulant. Dalle otto del mattino alle ventidue tutte le aree vengono presidiate, in tre turni di lavoro – dalle otto alle tredici, dalle tredici alle diciassette, dalle diciassette alle ventidue – che prevedono, oltre all’eventuale emergenza, anche il ripristino delle condizioni igieniche nei bagni e nelle aree comuni. Il sabato e la domenica i turni sono raddoppiati, sempre al pomeriggio, anche al mattino in circostanze eccezionali, come può essere il periodo natalizio. A tutto questo si aggiunge l’area del FOOD, attiva dalle nove alle ventidue. Chi è presente dalle otto alle dieci, si occupa anche di ordinare tavoli e sedie del food, iniziando la loro pulizia, che comporta il portare via i vassoi con tazzine e rifiuti delle colazioni. Da mezzogiorno inizia il servizio dedicato al FOOD: due o tre operatrici (a seconda dell’affollamento), che si alternano fi no alle ventidue, si occupano solo di quest’area, eseguendo mansioni che sono a cavallo tra il cleaning vero e proprio e il servizio di cameriera. Alle ventidue, poi, liberano e puliscono tavoli e sedie, spazzano tutte le aree relative, in modo che al mattino sia tutto in ordine. Tre coordinatrici garantiscono il rispetto dei turni, effettuano eventuali sostituzioni, controllano l’esecuzione del servizio. Tutto questo programma è ulteriormente supportato dalle specifiche indicazioni sull’utilizzo di attrezzature, macchine e prodotti. Nella struttura organizzativa domina il codice colore, non solo per quanto riguarda panni e attrezzature da utilizzare in aree ben precise, ma anche per identificare i carrelli, ognuno dei quali, a seconda del colore che lo caratterizza, è destinato alle attività dell’apertura, del food, dei bagni eccetera. Ogni giorno della settimana, per ogni operatore/operatrice, c’è un ordine di servizio specifico, perché tutto deve procedere in maniera precisa, sette giorni su sette.