Igiene e Ambiente - Disinfestazione

Questione di Culex

Il libro completo della zanzara. Se la conosci, la eviti

Non capita tutti i giorni di trovare in un testo di entomologia, Questione di Culex di Claudio Venturelli e Marina Marazza, una prefazione di un premio Nobel, per la precisione Dario Fo. Prefazione che merita di essere riportata integralmente: “Una volta la zanzara stava nelle risaia. Lo dice anche la canzone , la versione originale di Bella ciao: -E tra gli insetti e le zanzare / duro lavoro mi tocca far -. Adesso le trovi che fanno l’happy hour in centro con le modelle e i pubblicitari e il blood del loro Bloody Mary è il nostro. Una volta la zanzara era più tontolona e si posava sulla bianca e tu ciac, la facevi fuori con soddisfazione. Adesso si mimetizza come un camaleonte e col cavolo che si fa beccare. Una volta dicevi: una tigre è una tigre e una zanzara è una zanzara: e invece no, adesso la zanzara è diventata una tigre. Metaforicamente lo è sempre stata, femmina predatrice per eccellenza; adesso ci spiegano che abbiamo importato questa specie che ha il corpicino zebrato e l’hanno battezzata tigre e il coprifuoco è diventato inutile, perché questa zanzara qua pasteggia a tutte le ore, non aspetta come i vampiri che calino le tenebre. Zanzara tigre non è un ossimoro (*), è un bel fastidio. Insomma, noi crediamo di saperne, ma ne sappiamo più di ponfi che di zanzare. Per fortuna c’è l’esperto, come Claudio Venturelli che fa lo zanzarologo da un pezzo – no, non si dice, si dice l’entomologo, ma ci siamo capiti. E l’ho visto all’opera io, qualche anno fa in Romagna alle prese col virus della chikungunya che in lingua africana vuol dire “ciò che curva”, perché quando te la prendi non riesci neanche più a star dritto e ti contorci come un vecchietto per il male alle ossa. Lo aveva portato proprio una zanzara con gli occhi a mandorla fi n sulle nostre spiagge. Poteva essere un disastro e invece per l’intuizione di una donna, un medico di Ravenna – be’, in fondo anche le zanzare che ci succhiano sono femmine, la loro è una società matriarcale, tutto sommato, – si è riusciti a fermare il contagio. Immagino il nostro dottor Venturelli come un domatore alle prese con una zanzara tigre che invece che ruggire ronza, ma lui sa come tenerla a bada. Non ci vuole la sedia e la frusta, però, e le gabbie che contengono le belve non fermano le piccole zanzare. Lui ne conosce tutti i segreti. E più lo conosci, più sai come evitarle. Allora parliamone”. O meglio leggiamo. Le ragioni per comperare o regalare il libro di Claudio Venturelli e Marina Marazza sono tante. Certo è piacevole leggerlo e davvero rigoroso, ma le vere ragioni sono due. La prima è che è “contagioso” nel senso che trasmette passione e la seconda è che il libro sostiene i progetti di Amani per la cura della malaria in Africa. Avvertenze: Il libro in quanto oggetto fi sico può essere usato in casi estremi come paletta improvvisata per risolvere il problema contingente. Ciac. Claudio Venturelli e Marina Marazza, Questione di Culex, DeAgostini, pg. 254, euro 9,90.

(*) ossimoro: fi gura retorica consistente nell’accostare, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrari (ad es. lucida pazzia, ghiaccio bollente, convergenze parallele).

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