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Prende forma l’albero del Palazzo Italia all’Expo, Bianco e mangia-smog

Si svela, e in modo decisamente rapido, il Padiglione Italia per l’Expo 2015. Ormai manca poco e quello che fino a qualche settimana orsono sembrava un brutto cubo di cemento ora prende forma. Quindi il grosso cubo, come lo descrive Paolo Foschini sul Corriere della Sera, assomiglia sempre più “a un grosso albero quadrato alto sei piani per cento metri di diagonale, appoggiato su otto basi tipo radici con in mezzo un grande spazio vuoto , e tutto attorno pieno di linee curve come una scultura, però bianco come un transatlantico, con uno scafo che più si sale più si ramifica, e negli spazi tra i rami vetro ovunque, anche sul tetto, tutto piegato e trasparente anche quello, con l’acqua che quando piove anziché scorrere fuori precipiterà dentro a cascata. Vetro fotovoltaico, cemento fotocatalitico, dicono che sarà una bomba di risparmio energetico”.

Anche grazie al cemento biodinamico della bergamasca Italcementi utilizzato per la foresta ramificata. L’intera superficie esterna e parte degli interni sono infatti costituiti da pannelli di cemento biodinamico realizzati con tecnologia Styl-Comp utilizzando il nuovo materiale concepito in i.lab.

La componente “bio” è data dalle proprietà fotocatalitiche del nuovo cemento, ottenute grazie al principio attivo TX Active brevettato da Italcementi. A contatto con la luce del sole, il principio attivo presente nel materiale consente di “catturare” alcuni inquinanti presenti nell’aria, trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l’atmosfera dallo smog (cemento mangia-smog). La malta, inoltre, prevede l’utilizzo per l’80% di aggregati riciclati, in parte provenienti dagli sfridi di lavorazione del marmo di Carrara, che conferiscono una brillanza superiore ai cementi bianchi tradizionali. La “dinamicità” è invece una caratteristica propria del nuovo materiale, che presenta una fluidità tale da consentire la realizzazione di forme complesse come quelle che caratterizzano i pannelli di Palazzo Italia. Un cemento candido, così liscio da sembrare marmo: con il quale sono realizzati i 920 pannelli del rivestimento esterno.

L’architetto Michele Molè è il padre del progetto alla testa dello studio Nemesi&Partners: “Questo alla fine sarà un palazzo a emissione quasi zero”. Grazie alle cellule fotovoltaiche impresse nel vetro, alla circolazione dell’aria, al cemento raffreddato dall’interno, sistemi di risparmio attivi e passivi.

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