Cosa colpisce sfogliando le pagine delle pubblicazioni delle aziende?
Devo confessare che i cataloghi mi affascinano! Parlo di quelli cartacei, belli, i più sono stampati su carta patinata, con foto degne di far bella mostra di sé in qualche mostra d’arte. Mi si potrà obiettare che via internet si possono consultare e trarre in egual misura le immagini e le informazioni che ci necessitano. Sarà vero, ma per me non è così.
Vero è che la mia attenzione è rivolta alle attrezzature più che ai prodotti. Certo se mi serve un’informazione nuda e cruda, internet equivale al cartaceo, ma se sono in cerca di una “soluzione” i miei neuroni sono stimolati anche dal contatto fisico derivante dal voltare le pagine. Pur tuttavia è innegabile che i costi della stampa sono decisamente alti. Per cui nel tentativo di convincere le case produttrici a continuare a sobbarcarsi di tale spesa perché non dare valore aggiunto ai loro cataloghi arricchendoli di informazioni trasformandoli in veri e propri manuali?
Se poi li realizziamo in faldoni a fogli mobili potrebbero diventare preziosi tomi da libreria. Il che non esclude di produrne anche una versione elettronica innegabilmente più facile da “aggiornabile”. Ora parliamo di due cataloghi: il primo è quello di Or.Ma (www.ormatorino.it) e il secondo fa riferimento alla GEA (www.geaitaly.com), ma piano piano cercherò di esporre il mio personalissimo punto di vista nei confronti di altre aziende (anche il criterio di esposizione è arbitrario, il che non esclude ogni suggerimento e aiuto).
La prima attrezzatura è il Nebulizzatore a batteria (Battery power nebulizer): si tratta di un nebulizzatore portatile a batteria. I dati tecnici esposti nel catalogo fanno riferimento alla capacità del serbatoio (2 litri). Alle dimensioni 48 (L) x 38 (h) x 13 (P) cm. Da che si può desumere un’ottima maneggevolezza. Buona cosa sarebbe che il catalogo riportasse anche il peso che viene indicato come “contenuto”.
Opportunamente viene riportato che il nebulizzatore in questione è in grado di erogare sia prodotti in base acquosa che in solvente e, per questo, è dotato di due ugelli. Purtroppo manca un dato, a parer mio necessario, che è la portata. Certo questo dato sarà condizionato dalla densità del liquido erogato, ma si potrebbe almeno fornire la portata riferita all’acqua e a un solvente organico di riferimento (vedi più avanti la tabella che riporta dei dati che ne sottolineano la variabilità attraverso dei postulati arbitrari).
Molto puntuali sono i dati di granulometria: il diametro delle micro-gocce varia fra i 25 e i 40 micron di cui il 90% è costituito da quelle più piccole. Il che rende l’attrezzatura ideale per molti trattamenti di disinfestazione ma anche, a mio giudizio, per interventi di disinfezione e arriverei a ipotizzare erogazioni di prodotti derivanti dalle nanotecnologie. Quest’ultima ipotesi è tutta da verificare, ma i presupposti teorici ci sono.
La seconda attrezzatura è nominata Nebbia Secca e se la volete vedere in azione basta digitare www.youtube.com/watch?v=ZZZk5vN8IUE dove Giuseppe Braghieri ne espone in modo chiaro ed esaustivo le caratteristiche tecnico-operative.
I punti di eccellenza sono che non ha parti elettriche (funziona allacciandola all’impianto di aria compressa che sempre troviamo nelle industrie alimentari a cui in particolare Nebbia Secca si rivolge) e può trattare aree di grandi dimensioni. Il dosaggio medio ipotizzato è di 100 cc/3000 mc pari a 0,033-0,034 ppm. Una certa contraddizione nel mio incipit di preferire il materiale cartaceo e poi elogiare il riferimento youtube c’è, ma è pur vero che è meglio una cosa vista che cento volte raccontata. Inoltre il catalogo di GEA merita di essere esaminato attentamente.
In estrema sintesi Nebbia Secca è un sistema di micronizzazione ottenuta in due tempi. Il primo attraverso il passaggio di aria compressa a 3-4 bar di una soluzione acquosa in un unico foro di piccole dimensioni. La seconda fase, esterna, è costituita dalla collisione di due getti il cui angolo di collisione rafforza la frantumazione del formulato utilizzato. Il diametro delle micro-gocce è di poco superiore ai 10 micron. La scheda tecnica riporta, molto opportunamente, un esempio di preparazione della soluzione biocida (insetticida, PMC).
DUE SIMULAZIONI DI DOSAGGI UNITARI
IMPORTANTE: i dati riportati sono subordinati alla rigorosa verifica della portata ipotizzata.
PRIMA SIMULAZIONE
Portata postulata: 2 litri in 20 min’
Nell’ipotesi che il dosaggio necessario per il PMC utilizzato sia di 1 ppm riusciremmo a trattare ben 2.000 mc aria ambiente ed effettuando una ricarica potremmo arrivare a 4.000 mc senza dover ricaricare la batteria.
Velocità di lavoro: circa 100 mc/min’ (non male per un’attrezzatura portatile)
SECONDA SIMULAZIONE
Portata postulata: 2 litri in 40 min’
Nell’ipotesi che il dosaggio unitario sia sempre di 1 ppm (un millilitro per metro cubo aria-ambiente) riusciremmo a trattare ben 2.000 mc senza dover ricaricare la batteria.
Velocità di lavoro: circa 50 mc/min’ (non male per un’attrezzatura portatile) che potremmo portare a 100 mc/min’ raddoppiando la concentrazione del PMC utilizzato riducendo così la concentrazione unitaria a 0,5 ppm (0,5 ml per metro cubo aria-ambiente).
NB: 2.000 mc equivalgono ad un capannone lungo 80 m largo 5 alto 5. Dimensioni di tutto rispetto che giustificano l’attenzione al rispetto dei dosaggi unitari desumibili dal testo dell’etichetta del PMC o dalla scheda tecnica. Il vantaggio di un’attrezzatura portatile è dovuta anche al fatto che si può saturare l’ambiente ma anche dirigere il getto verso i punti critici.
1• Misurare 200/300 ml di sostanza biocida concentrata [verificare anche le istruzione del prodotto (mi permetto di rafforzare il concetto sottolineando che le indicazioni riportate in etichetta sono da rispettare nel modo più rigoroso)]. Es. sospensione di piretro.
2• Diluire il piretro in 6 lt di acqua
3• Irrorare per 45 minuti (tempo necessario per disperdere 6 lt di soluzione).
NB: se teniamo buono il dato medio di 100 cc di prodotto concentrato/3000 mc in 45 min’ si riesce a trattare poco meno di 10.000 mc di aria ambiente (ci si riferisce rigorosamente a spazi confinati). Velocità di lavoro: 225 mc/min’. Fra i numerosi punti di eccellenza di questa attrezzatura una la ritengo prioritaria ed è quella dell’estrema micronizzazione (12 micrometri) che consente coperture assai elevate e conseguentemente un’alta capacità di penetrazione.
A conclusione mi piace riportare lo slogan della GEA:
“L’arte di difendersi”. Che altro aggiungere!
I dati sono dedotti con la massima precisione possibile dai cataloghi e schede tecniche fornite dalle aziende menzionate che peraltro non sono intervenute nelle correzioni delle bozze. Hanno quindi valore esemplificativo e invitiamo i lettori a prendere contatto con le aziende per le eventuali precisazioni che si rendessero necessarie. Per quanto riguarda i concetti generali l’autore e la redazione restano a disposizione per qual si voglia approfondimento.