Green e sostenibilità

Filmop e il marchio Plastica Seconda Vita

Filmop è una delle due uniche aziende produttive italiane del settore attrezzature per il cleaning professionale ad aver conseguito la Certificazione PSV – Mix Eco (Plastica Seconda Vita) per alcune linee di carrelli strizzatori, di carrelli multiuso e contenitori per rifiuti (l’altra realtà pioniera in questa certificazione è stata TTS). Il marchio PSV – Mix Eco è stato rilasciato dall’IPPR -Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo

– e attesta che questi prodotti sono realizzati utilizzando propilene riciclato di origine certificata, derivante da raccolta differenziata e da scarti industriali, per una percentuale minima del 30%. PSV è una certificazione ambientale di prodotto che si aggiunge per l’azienda veneta alla certificazione ambientale ISO 14001, da tempo conseguita. «Ad oggi è l’unico marchio italiano ed europeo che realmente valorizzi prodotti realizzati con plastiche da riciclo – precisa Elisa Frasson, Marketing Assistant di Filmop – perché, a differenza di molti altri riconoscimenti di generica attenzione alla tutela ambientale, si tratta di un sistema strutturato in grado di verificare e garantire la qualità e la rintracciabilità del materiale utilizzato».

Che cosa significa dimostrare la qualità della plastica utilizzata?

«Abbiamo deciso di realizzare alcune linee di carrelli e contenitori esclusivamente con composti a base di plastica riciclata, sostituendo la loro tradizionale produzione con polipropilene vergine. Ma non tutta la plastica riciclata ha le caratteristiche idonee alla realizzazione dei nostri prodotti. Quella che noi abbiamo cercato doveva mantenere inalterati l’alto livello qualitativo e le prestazioni della nostra gamma prodotti: avevamo bisogno di una materia prima con parametri tecnici tali da garantire la stessa robustezza e affidabilità nel tempo, nonché le stesse colorazioni e linee di design. Quindi abbiamo dovuto individuare un fornitore certificato e altamente specializzato.»

È stato un percorso impegnativo?

«Molto, sia sul piano economico, sia sul piano strettamente tecnico. Abbiamo dovuto ripensare e riprogrammare la nostra produzione, effettuare una serie di prove e tentativi per arrivare ad ottenere il prodotto voluto, con un importante impegno in termini di tempistiche, personale addetto e investimenti. Inoltre, la certificazione PSV non si ottiene una volta per sempre, ma continua a impegnarci: infatti dobbiamo costantemente monitorare i processi produttivi e superare le verifiche ispettive annuali previste da parte degli enti autorizzati.»

Che cosa vi ha spinto a questo passo?

«Filmop ha nel suo DNA l’innovazione nel rispetto dell’ambiente. Sin dai primi anni Settanta le politiche ambientali sono una costante della nostra attività imprenditoriale. Sistemi di certificazione ambientale, utilizzo di fonti alternative di energia, grazie all’impianto fotovoltaico che alimenta interamente la produzione, produzione esclusivamente Made in Italy sono altrettante tappe del nostro cammino verso la sostenibilità. L’offerta di una vasta gamma di prodotti con certificazione Plastica Seconda Vita è una conseguenza naturale di questo impegno e va nella direzione di poter offrire una gamma sempre più ampia di prodotti eco compatibili e con ciclo di vita a rifiuti zero. Ma non bisogna dimenticare anche i vantaggi concreti che queste scelte ci permettono di offrire ai nostri clienti: un distributore o impresa di pulizia che propone prodotti a marchio PSV si garantisce un valore aggiunto per le forniture MEPA della Pubblica Amministrazione, alla luce delle normative che regolano gli Acquisti Verdi e che prevedono una quota minima del 50% di forniture eco-sostenibili e/o derivanti da riciclo.»

Il mercato come ha reagito alla vostra proposta?

«Ogni Stato risponde in base a quanto è sviluppata, a livello collettivo, la sensibilità ambientale e a quanto è incisiva la normativa sulle politiche verdi, soprattutto per quanto riguarda la pubblica amministrazione, che spesso è obbligata a diventare green. Comunque c’è grande differenza tra il mercato europeo e il resto del mondo. In Europa la Plastica Seconda Vita è entrata a fare parte dei CAM, ma non ancora per il settore del cleaning. In questo campo, comincia a emergere un certo interesse, anche a livello di privati. Noi siamo fiduciosi e siamo convinti che questa sia la strada giusta da percorrere. Oggi preoccuparsi di rendere veramente ecosostenibile la propria attività produttiva non è più solo una delle tante direzioni percorribili o una scelta strategica di marketing: ormai si tratta di un obiettivo imprescindibile per chi voglia fare business responsabilmente.»

 

 

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