Per una disinfestazione “verde” il primo concetto di cui bisogna tenere conto è la giustificazione degli interventi
Premessa in 10 punti
L’argomento è complesso e presenta vari gradi di difficoltà. Il primo, il più semplice, è l’adozione di formulati con peculiari caratteristiche (che analizzerò più avanti) che rappresentano il focus dell’articolo. Il secondo è l’adozione di attrezzature in grado di far giungere il prodotto al giusto dosaggio con le minori derive possibili, già un poco più complicato.
Il terzo è l’adozione di risorse tecniche alternative. Il quarto è far scendere in campo tecnici informati, formati, addestrati e motivati (di fatti è quest’ultima “qualifica” il punto di eccellenza). Il quinto è disporre di tecniche applicative mirate alle specifiche necessità. Il sesto è pianificare calendari di intervento economicamente sostenibili. Il settimo è raccogliere i dati di monitoraggio e controllo in tempo reale e utilizzarli per migliorare costantemente il programma di lotta. L’ottavo punto potrebbe essere indicato come pest e rat-proofing, ovvero attuare tutti quegli interventi anti-intrusione tecnicamente ed economicamente realizzabili perché è pur vero che prevenire è meglio che curare. Il nono, forse il più importante, è sintetizzato nella sigla IPM ovvero Integrated Pest Management. Il decimo sarebbe che l’approccio dovrebbe essere esattamente al contrario, ma per quanto vero, iniziare dall’IPM spesso è difficile per cui la consecutio proposta ha il vantaggio di partire dal più facile in modo che i risultati che man mano si ottengono siano di stimolo a coinvolgere tutte le funzioni aziendali.
Un punto critico: motivare e coinvolgere
Nella mia lunga esperienza di responsabile tecnico di un Consorzio in grado di svolgere un vasto numero di servizi sono giunta a due conclusioni. La prima è che i miei migliori tecnici sono quelli che hanno la capacità di coinvolgere positivamente il “Cliente”. La seconda è che vorrei fare mio il detto familiare citato da Theodore Roosvelt (da non confondere con Franklin Delano Roosvelt) in un discorso del settembre 1901: “Parla piano e tieni in pugno un grosso bastone, e andrai lontano.” Dentro di me sono consapevole che gli uomini più validi sono quelli che sanno essere convincenti senza l’uso di bastoni (con i Clienti gli effetti sarebbero disastrosi) per cui desisto e mi limito, qualche volta, ad alzare la voce. Perché, a parte le istanze di principio, è pur vero che il pulito inizia dalla scopa a frange della donna delle pulizie e la disinfestazione dal corretto uso della pompa a spalle. Ecco perché riuscire a motivare i tecnici è uno dei punti di eccellenza.
Spunti di riflessioni dalla difesa integrata in agricoltura
Nelle linee guida della Regione Emilia Romagna (vedi Legge regionale 28/99) si trovano i riferimenti per una produzione rispettosa dell’ambiente e della salute. In essa si trovano sia le norme di difesa e controllo dei parassiti sia le norme agronomiche e di post raccolta. In questa breve nota mi limito a trarre spunti dalla lotta alle entità infestanti.
Giustificazione degli interventi. Per una disinfestazione “verde” il primo concetto di cui dobbiamo tenere conto è la giustificazione degli interventi. Il che non implica necessariamente che il nostro intervenire si renda necessario dalla presenza di parassiti di interesse igienico-sanitario. Primo perché è vero il detto che “quando li vedi è spesso troppo tardi”. In secondo luogo perché in molti contesti le leggi impongono di verificare e certificare l’assenza o la presenza dei nostri nemici; e qualche volta assumersi la responsabilità di affermare la loro assenza comporta ispezioni e monitoraggi circostanziati.
Consigli nella scelta dei Presidi Medico Chirurgici e Biocidi. In un programma di lotta antiparassitaria “verde” la priorità dovrebbe privilegiare gli interventi strutturali e di manutenzione anti-intrusione. Se tali operazioni non sono possibili in tempi brevi il criterio generale è quello di privilegiare il trappolaggio integrandolo con mezzi di disinfestazione scelti con la massima attenzione:
• Scegliere i prodotti con il miglior profilo tossicologico possibile
• Verificare che non sussistano vincoli nel testo dell’etichetta del formulato impiegato e nella scheda di sicurezza
• Attenersi scupolosamente a quanto scritto sull’etichetta (istruzioni, dosaggi, avvertenze)
In primis i principi attivi più sicuri:
• Privilegiando quelli ad azione abbattente
• Se è necessaria un’azione residuale applicare il prodotto solo dove serve (distribuire un PMC residuale su superfici che il giorno dopo saranno lavate è una contraddizione in termini)
• Verificare che non ci siano risorse tecniche alternative altrettanto efficaci e con un rapporto costo/beneficio sostenibile (vapore secco, calore, ultra freddo)
• Utilizzare solo formulati in base acqua o con solventi a basso impatto ambientale o in gel
• Analizzare le risorse tecniche a 360° (non esiste il prodotto sicuro in assoluto, ad esempio ritengo che la polvere di diatomee sia una risorsa molto efficace ma che non ha ancora trovato un utilizzo su vasta scala. Pur tuttavia non si può pensare di utilizzarla senza le dovute cautele.
• Rispettare rigorosamente i dosaggi unitari (là dove serve, quando serve e solo per il periodo strettamente necessario).
• Ripristinare l’ambiente in modo che la sua destinazione d’uso sia possibile in tutta sicurezza
• Avere cura che il trinomio prodotto-attrezzatura-tecnica applicativa sia ben documentata e compresa dai tecnici operatori e possibilmente condivisa dal Cliente.
Procedure in deroga. Motivare in modo oggettivo gli eventuali interventi “in deroga” a quanto esposto, l’emergenza è in agguato. Resta inteso che interventi di emergenza non giustificano trattamenti che non rispettino le disposizione riportate in etichetta ed è altrettanto inderogabile che il PMC-Biocida prescelto deve essere il più sicuro possibile facendo riferimento, in primo luogo, alle “frasi di rischio” e avvertenze riportate in etichetta.
Linee guida della DEA
In effetti l’acronimo DEA mi è venuto in mente pensando alla dea della saggezza Minerva. In effetti, mi sono detta, sviluppare un progetto di disinfestazione “verde” richiederebbe l’aiuto della potente dea greca, ma poi ho pensato che oltre alla saggezza necessita la capacità di comunicazione tipica di Mercurio. Per cui eccomi qui a sfogliare cataloghi per aggiornarmi sulle risorse tecniche disponibili. In effetti in ogni catalogo ho trovato prodotti, trappole, lampade, attrezzature e strumenti di monitoraggio e gestione delle informazioni adeguati alla bisogna. Per cui se si decide di percorrere la strada della Disinfestazione Ecologica Avanzata (più che alle divinità del monte Olimpo) sarà bene aprire un dialogo con i propri fornitori.
Vorrei proporre una breve carrellata esaminando una tecnica di erogazione partendo da uno strumento le cui caratteristiche sembrerebbero essere esattamente il contrario di una lotta mirata: si tratta dell’erogatore di nebbia secca messa a punto da Giuseppe Braghieri (http://www.geaitaly.it/geawp/nebbia-secca) che eroga microgocce di dimensione ridotta delle particelle (8 μm), atte a rimanere in sospensione più a lungo, per cui l’erogazione interessa uniformemente tutto il volume di un magazzino con una nebbia impalpabile e quindi con una elevata capacità di penetrazione. Tutte queste caratteristiche se abbinate ad una formulazione di piretro con co-formulanti a destino ambientale ridotto quanto il p.a. di cui sopra, ad esempio il PyreGreen 5.0 di Orma (insetticida liquido concentrato a base di Piretro Naturale in formulazione con solventi di origine vegetale biodegradabili, a elevata azione abbattente), ne scaturisce una soluzione tecnica che assolve a tutti i requisiti di una disinfestazione “ecologica” o “verde” che dir si voglia (personalmente la definirei razionale, efficace e sicura). (www.ormatorino.com). Per rimarcare che quanto esposto è un esempio mi sentirei di dire che con i dovuti aggiustamenti un ottimo risultato lo si può ottenere utilizzando il nebulizzatore elettrico Exodus (www.colkim.it) abbinandolo a quella splendida formulazione che è AquaPy. (http://www.environmentalscience.bayer.it/Pest-Management/Products/AquaPy). Un altro aspetto da non trascurare è la valutazione dei co-formulanti. È infatti un punto di eccellenza la scelta di ZAPI Expert che presenta una gamma di insetticidi innovativi denominati B.I.A. “Uso di Solventi a Basso Impatto Ambientale” più sicuri per l’utilizzatore e l’ambiente (www.zapiexpert.it). Per quanto riguarda la lotta ai roditori un’area poco esplorata riguarda l’uso di barriere olfattive tipo WEB! Topi e Ratti e la gamma Nocurat Paraffinato a base di Difenacoum che è indicato come un p.a. ad elevata selettività. Sempre della gamma INDIA di notevole interesse è l’Etomax Forte insetticida ad azione rapida e moderatamente residuale (www.indiacare.it). Per quanto concerne un catalogo ricco di spunti e invero completo a tutto tondo è quello di BLEU LINE – Igiene Ambientale dove si possono trovare risorse BIO ECO ovvero tutti quei formulati e attrezzature utilizzati nel controllo integrato degli organismi infestanti considerati a basso impatto ambientale nei confronti di fauna, flora ed esseri umani (per informazioni bleuline@bleuline.it, www.blueline.it). Un’azienda leader per quanto riguarda la gamma a base di piretro naturale è senz’altro Copyr, il suo catalogo “deve” essere consultato, impossibile riassumerlo. Mi limito a citare il sistema integrato per il controllo delle tignole degli alimenti: Sistema Checkmate SPM/piretro (vedi www.copyr.eu e per informazioni copyr@copyr.it). Per concludere degnamente questa disamina di informazioni professionalmente indispensabili e chiedendo venia per le inevitabili omissioni a cui sono pronta a rimediare, cito il catalogo della OSD-HPC (www.osdgroup.it) che è tanto completo da rendere impossibile riassumerlo, mi limito raccomandare la lettura del capitolo lotta biologica. Una cosa è certa chi lo ha redatto è stato ispirato sia dalla saggezza di Minerva sia dalla capacità di divulgazione di Mercurio.