Pulizia, cura del verde pubblico e del decoro urbano, sostenibilità ambientale: questi gli elementi che accomunano, dall’Italia alla Norvegia, dal Brasile agli Emirati Arabi, quattro realtà cittadine, molto diverse tra loro, ma ugualmente coinvolte nel rendere sempre più di qualità la vita dei loro abitanti. Le esperienze di Curitiba, Dubai, Oslo e Verona sono state illustrate a Pulire Outdoor, luogo di convegni dedicato a questo tema nell’ambito di Pulire 2015.
Curitiba – Brasile
Ricardo Ghisi, Segretario del Governo Municipale di Curitiba, un’area metropolitana da 3,2 milioni di abitanti, ha spiegato che l’evoluzione della città ha avuto come punti focali lo sviluppo di aree verdi, la gestione delle risorse idriche, la mobilità urbana e la gestione dei rifiuti, il cui scopo è ridurre, riutilizzare e riciclare. Gli Eco-cittadini, come sono chiamati gli addetti alla raccolta, rimuovono 500 tonnellate di materiali riciclabili al giorno, per una raccolta giornaliera di 2560 tonnellate di rifiuti. L’altra grande priorità del governo cittadino è la creazione di aree verdi, con una media 64,5 metri quadrati per cittadino.
Abu Dabi – Emirati Arabi
Giorgio Starace, ambasciatore della Repubblica Italiana ad Abu Dhabi, ha presentato gli sviluppi degli Emirati Arabi per i prossimi anni, con un’attenzione particolare a Dubai che ospiterà Expo 2020. Per quella data sono previsti 60.000 posti letto in più, 4 parchi divertimenti, strutture museali, l’ampliamento dell’aeroporto internazionale. Starace ha sottolineato come Abu Dhabi si presenti ricca di oasi di verde circondate dal deserto, grazie all’utilizzo di tecnologia specifica e all’avanguardia per la loro gestione e manutenzione. Ad Abu Dhabi è previsto il raddoppio della popolazione entro il 2030, con conseguente sviluppo urbanistico in ottica smart.
Oslo – Norvegia
Giorgio Novello, ambasciatore della Repubblica Italiana nel Regno di Norvegia, ha spiegato che otto sono gli obiettivi che il Paese si propone di realizzare entro il 2026, tra cui la pulizia e il decoro urbano hanno un valore di rilievo: riduzione del rumore, dell’inquinamento e delle emissioni di CO2; l’ottimizzazione del sistema di trasporti pubblici dal punto di vista ambientale; lo sviluppo urbanistico della città con nuovi quartieri eco-compatibili; la gestione dei rifiuti cradle-to-cradle; la conservazione e l’ampliamento della sua struttura blu-verde; l’attuazione di una buona governance amministrativa per l’ambiente; la collaborazione tra cittadini, industria e Stato, la creazione di un ambiente migliore a livello regionale, nazionale e internazionale.
Verona – Italia
Il Presidente di AMIA, Andrea Miglioranzi ha illustrato l’attività dell’Azienda Municipale nella gestione dell’igiene urbana a Verona, sottolineando come il primo impegno sia quello di fare cultura dell’ambiente. Questo processo passa attraverso l’innovazione tecnologica e la comunicazione. Sotto il primo aspetto Amia utilizza mezzi avanzati, a metano ed elettrici, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei collaboratori. Per il secondo aspetto è fondamentale la collaborazione con i cittadini attraverso l’URP e un sistema efficiente di segnalazioni di eventuali criticità e di monitoraggio del servizio. Una app, i canali social, una divisione di videocontrollo ambientale, feste ecologiche sono solo alcuni degli strumenti di partecipazione e coinvolgimento del cittadino nella pulizia della città.
L’Italia un Paese a più velocità
Filippo Brandolini, Presidente di Federambiente, ha sottolineato come in Italia ci siano più città paragonabili ai modelli internazionali e ha citato Milano, Firenze e Bologna. Al tempo stesso però ha riconosciuto che vi sono realtà dove lo spazzamento resta prevalentemente manuale e la gestione dei rifiuti presenta criticità evidenti. Questo è da imputare alla mancanza nel nostro Paese di un sistema impiantistico efficiente e all’impossibilità di effettuare pianificazioni di gestione a lungo termine.
Elisabetta Perrotta, Segretario Generale di Fise Assoambiente, ha ricordato che l’Italia, per le caratteristiche delle sue cittàstoriche, presenti oggettive difficoltà nell’adozione, ovunque, di sistemi di spazzamento altamente automatizzati. Ha tuttavia evidenziato che la gestione ottimale della pulizia e del decoro urbano richiede innanzi tutto investimenti da parte delle aziend, rallentati a causa dell’assenza di un quadro normativo che sia innanzi tutto stabile e che consenta una reale pianificazione.