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Pessimi compagni di stanza: le cimici da letto

Piccole e a volte difficili da individuare, le cosiddette cimici da letto possono generare vere e proprie infestazioni dei luoghi in cui l’uomo è solito riposare. Case private ma anche alberghi e attività analoghe spesso si trovano a dover affrontare questo problema

Le cimici da letto o Cimex lectularius sono insetti ematofagi che appartengono alla famiglia degli Eterotteri, diventate “famose”, loro malgrado, per le infestazioni che generano nei luoghi in cui è solito riposare l’uomo.

Materassi, divani, giacigli e quindi più in generale camere da letto e salotti rappresentano il loro habitat ideale. La colonizzazione di certi ambienti quindi è problematica sia per i singoli privati ma anche per attività di tipo alberghiero, dove la presenza di una infestazione di questo tipo può generare contemporaneamente un danno al cliente e all’albergatore.

Questi insetti, probabilmente di origine asiatica, sono ormai diffusi in tutto il mondo. Nei secoli passati rappresentavano un vero e proprio problema sanitario, ma con la sempre maggiore industrializzazione di alcuni paesi, nel XX secolo si è visto un tale decremento della loro incidenza da considerare rare, se non rarissime, le loro infestazioni. Probabilmente, infatti, il miglioramento socio-economico di alcuni Paesi dopo la seconda guerra mondiale e l’introduzione di insetticidi residuali, come il DDT, hanno contributo a tenere a bada la diffusione di questi insetti. Con l’inizio del nuovo millennio, però, si è assistito a un nuovo aumento di casi e, a oggi, sembra essere sempre più possibile una loro ricomparsa, anche in nazioni con un elevato livello di industrializzazione, creando sempre più problemi soprattutto agli esercizi di soggiorno. La prolungata assenza dalle scene di questo infestante ha preso alla sprovvista sia gli albergatori che i disinfestatori e gli “addetti ai servizi”. La loro poca esperienza pratica, nelle fasi di controllo e di riconoscimento, ha infatti spesso comportato un trattamento inadeguato o addirittura una mancanza di diagnosi vera e propria. Queste inadeguate strategie di controllo, quindi, potrebbero aver avuto come conseguenza proprio un aumento del numero di queste infestazioni. A questo va aggiunto che l’aumento di viaggi internazionali, la comparsa di resistenza agli insetticidi e un loro impiego a volte scorretto, rappresentano tutte possibili cause del riemergente aumento di infestazioni.

La cimice del letto è un insetto di colore rosso mattone scuro e ferrugineo che misura tra i 5 e gli 8 mm. I due sessi sono tra loro distinguibili in quanto le femmine risultano più grandi rispetto ai maschi; così come è distinguibile la forma dell’adulto a digiuno rispetto a quella che ha appena compiuto un pasto: nel primo caso infatti l’insetto ha un corpo molto depresso, ovale e appiattito, mentre nel secondo caso presenta un corpo più allungato e spesso. Questi insetti vengono definiti ematofagi in quanto si cibano di sangue compreso il sangue umano, motivo per cui infestano più facilmente ambienti ad uso umano, piuttosto che l’esterno. Inoltre, per compiere il loro ciclo vitale, hanno bisogno di temperature elevate per cui durante l’inverno si insediano in case e camere che vengono riscaldate. Nonostante siano animali in grado di sopravvivere alle basse temperature, rallentano completamente le loro attività fino a sospenderle del tutto, fintanto che le condizioni ambientali e le temperature non tornano ad essere adatte. Sono solite nutrirsi di notte per 3-10 minuti, in quanto spesso infastidite dalla luce, e tornano a nutrirsi dopo una settimana circa. Il ciclo vitale delle cimici inizia con la deposizione delle uova, che solitamente avviene nello stesso luogo in cui si rifugiano (crepe, intercapedini, materassi, cuscini, divani..) e vengono deposti a pacchetti di color grigio perlaceo di lunghezza circa 1 mm con un piccolo opercolo ad un polo. Mediamente ogni femmina può depositare tra le 200 e le 300 uova. La loro incubazione e la durata degli stati giovanili del ciclo vitale dipendono principalmente dalle condizioni ambientali e dalla disponibilità di alimenti. Così come mal tollerano temperature troppo basse, non sono in grado di sopravvivere neanche a temperature troppo elevate: a temperature prolungate di 50°C tutte le forme, sia adulti che giovani, muoiono. Se però le cimici hanno a disposizioni le condizioni termiche adeguate e nutrimento a sufficienza in poco tempo riescono a raggiungere densità ragguardevoli e preoccupanti!

Nonostante una infestazione di cimici dentro casa o ancora peggio in una struttura alberghiera possa risultare fastidiosa e dannosa (si pensi solo all’immagine lesa di un albergatore), c’è da precisare che raramente questi insetti sono stati associati alla trasmissione all’uomo di malattie parassitarie o batteriche. I veri e propri effetti patogeni derivanti dalle loro punture infatti sono dovuti principalmente ad una stimolazione eccessiva del sistema immunitario che causa fenomeni allergici. Tra le manifestazioni più frequenti, infatti, si verificano edema ed eritema locale pruriginoso. Questo tipo di reazione è dovuto principalmente ad un anticoagulante che l’animale presenta nella saliva e che, al momento del pasto di sangue, viene a contatto con l’uomo. La reazione che si genera è chiaramente soggettiva: in alcuni soggetti l’infiammazione locale è notevole; in altri praticamente assente! Nella maggior parte dei casi poi si possono verificare infezioni batteriche secondarie a livello della puntura dovute principalmente all’atto del grattarsi.

Come intervenire

Come precedentemente accennato, queste infestazioni possono verificarsi sia nella dimensione domestica che in esercizi pubblici (alberghi, b&B, affitta camere, ecc.). In questi ultimi casi la presenza di cimici da letto nelle camere adibiti ad ospiti e clienti è facilmente associabile ad una qualità del servizio alberghiero inferiore alla media. L’albergatore stesso infatti vede la presenza di cimici da letto nella sua struttura come una possibile causa di perdita della clientela, con ritorsioni negative sulla sua immagine e, conseguentemente, sull’economia della sua attività. L’albergatore che sospetta una possibile infestazione dei suoi locali è bene che usufruisca dei servizi di una ditta di disinfestazioni esterna che sia competente e seria, con quale pianificare un programma di interventi che non solo siano risolutivi ma anche preventivi, così da evitare l’insorgere di future problematiche. Inoltre è altrettanto importante, se non indispensabile, istruire il proprio staff al riconoscimento di questo “indesiderato ospite”, nominando tra gli addetti un Responsabile dei Monitoraggi. La formazione e l’istruzione di queste figure deve essere svolto da personale qualificato che introduca le metodiche di riconoscimento più efficaci. E’ bene infatti che, sia il Responsabile dei monitoraggi che il personale solitamente addetto alle pulizie della struttura, siano in grado di riconoscere la presenza dell’insetto in tutti i suoi stadi (uova, ninfe e adulti) e i segni che lascia (come tracce di sangue digerito), in modo da intervenire in maniera tempestiva e prima che siano i clienti stessi a rendersi conto che qualcosa non va!

Le infestazioni da cimici dei letti si tengono sotto controllo sia pianificando strategie di azione con la ditta di disinfestazione sia mettendo in pratica tutte le procedure atte alla prevenzione. Queste ultime infatti sono indispensabili per ridurre al minimo la possibilità di comparsa degli infestanti, riducendo anche di molto tutti i costi legati al loro trattamento. Devono essere pianificate ispezioni continue da parte del Responsabile dei monitoraggi ma non solo:

• la biancheria usata in attesa di essere pulita non deve mai venire a contatto con quella già pulita, è perciò consigliabile evitare promiscuità tra le due;

• è consigliabile scegliere letti con strutture in metallo lineari in modo che non offrano alle cimici pertugi e fessure per annidarsi, inoltre le cimici hanno più difficoltà ad arrampicarsi su materiali lisci e duri;

• è consigliabile non far toccare coperte e lenzuola a terra in quanto possono essere sfruttate dalle cimici per salire e rifugiarsi nel letto e nel materasso;

• è preferibile scegliere materassi in gomma piuma o lattice che non presentino cuciture e giunture dove invece le cimici sono solite rifugiarsi, per questo può essere utile un coprimaterasso lavabile e rimovibile facilmente;

• anche per il resto dell’arredamento della stanza bisognerebbe seguire lo stesso criterio e cioè offrire il minor numero possibile di rifugi agli insetti, evitando la formazione di crepe e fessure alle pareti e ai pavimenti.

Sembra quindi superfluo aggiungere che è indispensabile e necessario effettuare una regolare e approfondita pulizia delle stanze, così come una regolare manutenzione della struttura. In ultimo può essere valutato anche il monitoraggio tramite apposite trappole come ad esempio le trappole a colla, ma anche rimedi più “artigianali” come il nastro adesivo. Se posizionati in punti strategici e controllati regolarmente possono fornire utili informazioni sull’eventuale presenza di questi animali.

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