
Il valore del comparto carta sta crescendo a ritmi notevoli
Afidamp ha rilevato che, nel 2014, il segmento è cresciuto del +14%, nell’ambito professionale. Lo sviluppo è stato trascinato soprattutto dai Prodotti di Servizio in Carta e dai Tovagliolini, confermando il trend di sostituzione della stoffa, anche negli esercizi di fascia medio/alta, con prodotti più economici usa e getta, ma esteticamente apprezzabili.
Con 514.525.465 Euro a fine 2014, il settore della carta e tissue rappresenta il 34% del totale mercato del Cleaning (1,51 miliardi). L’offerta italiana è via via più articolata e realizzata con criteri volti al basso impatto ambientale, per potere raggiungere tutte le diverse categorie di clientela.
Il distretto di Lucca, dove si concentrano le cartiere italiane, è una delle realtà maggiormente specializzate e sviluppate in Europa e, forse, in tutto il mondo. Un distretto che si è sviluppato sia in termini di produzione di Tissue, sia nell’indotto, con una forte presenza di produttori di macchine e generatori di energia con fonti alternative, tanto che il nostro paese nel 2015 ha raggiunto la prima posizione mondiale per produzione di carta igienico-sanitaria e tissue, superando la Germania. I dati sono stati presentati all’ultima edizione del Miac di Lucca, la Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria, che ha rilevato, tramite gli studi di Assocarta, che nei primi sei mesi del 2015 l’Italia si colloca al 20,5% del totale dei volumi europei, contro il 20,3% della Germania. In termini di volumi, la produzione nazionale è stata pari a 725.000 tonnellate di carta igienico-sanitaria, mentre i tedeschi si sono fermati a 718.000.
Questa, tra le altre, la testimonianza di Francesco Pasquini, Marketing Director Professional di Lucart Group: «Il 2015 è andato in modo entusiasmante per Lucart: internazionalizzazione del business e rafforzamento del posizionamento in Italia, lancio di Identity, una gamma di sistemi di dispensazione carta per l’area toilet e washroom realmente innovativa, vincita del prestigioso premio Golden Broom 2015 per la categoria Technology e, infine, attivazione della partnership con il programma Green Key di FEE (Foundation for Environmental Education)». Ha poi concluso il manager di Lucart: «L’anno scorso ha fatto registrare per il Gruppo Lucart un fatturato in crescita, soprattutto grazie alla focalizzazione dell’Azienda su due driver fondamentali nello studio e nella realizzazione dei prodotti: la sostenibilità ambientale e l’innovazione di prodotto».
Il Marketing Esperienziale
Il consorzio Tissue Italy ha promosso lo scorso giugno It’s Tissue-The Italian Technology Experience, un viaggio di una settimana attraverso 12 aziende leader del settore che hanno aperto le porte dei propri stabilimenti per mostrare dal vivo le loro “creature tecnologiche”. Vi hanno partecipato millecinquecento clienti internazionali (raddoppiando le presenze rispetto alla prima edizione del 2013) ai quali è stata data la possibilità di scoprire le migliori tecnologie made in Italy per produrre, trasformare, confezionare e movimentare prodotti tissue, quali carta igienica, rotoli da cucina, veline facciali, tovaglioli, fazzoletti, rotoli e piegati per i settori consumer e professional.
Prodotti Differenziati
La zona di Lucca realizza circa il 90% del “tissue” nazionale, ossia, come segmentato da Afidamp: Asciugamani, Strofinacci Industriali (Wiper), Carta Igienica, Lenzuolini Medici, Tovagliolini, Prodotti di Servizio in Carta.
Guidano la crescita, come accennato, i Prodotti di Servizio in Carta, con un +34,7% rispetto al 2013, i Tovagliolini crescono del +32,6%, poi la Carta Igienica che fa segnare un +16% e gli Strofinacci industriali (Wiper) con un +12,5%. Crescita inferiore alle due cifre solo per i Lenzuolini Medici (+8,4%) e per gli Asciugamani (+6%), comunque tassi di sviluppo senza dubbio interessanti in una fase così critica per l’economia.
In particolare lo sviluppo delle diverse categorie di prodotto è riportato nel seguente grafico:
Indipendentemente dalla diversa tipologia di Tissue commercializzata, in un mercato fortemente concorrenziale e con notevoli differenze nelle preferenze di acquisto, è necessario distinguersi sia per singolo prodotto sia per mercato di riferimento, con colori e gradi di morbidezza, ma anche con maggiore attenzione agli standard più apprezzati nei diversi paesi. Così, per esempio, ci ha raccontato un caso di successo Tommaso De Santis, CEO di Carind: «Tra le numerose richieste che ogni giorno riceviamo, vanno per la maggiore quelle in cui ci vengono chiesti prodotti innovativi con ottimo rapporto qualità prezzo oppure articoli con sistemi “protetti” che tutelano il cliente. Tra i prodotti innovativi che fanno parte del nostro range possiamo sicuramente citare la linea Value e Value Bar Napkins con relativi dispenser, in grado di ridurre i consumi grazie alla distribuzione foglio a foglio; i tovaglioli alloggiati nei nostri dispenser hanno certificazioni ecologiche e pertanto alla qualità della carta si unisce il rispetto per l’ambiente. L’igiene poi è garantita, poiché i clienti entrano in contatto solo con il tovagliolo erogato, che si presenta aperto e pronto all’uso ». Carind è in pole position tra le aziende rivolte agli operatori del settore Ho.Re.Ca., con un’ampia gamma di prodotti e dispenser, realizzati in base alle esigenze della clientela.
I risultati di Celtex sono in crescita sia in Italia sia all’estero, come ci ha raccontato Attilio Giannasi, direttore commerciale dell’azienda: «Il mercato italiano mostra segnali di ripresa; la nostra azienda è specializzata per forniture molto frazionate a rivenditori di medie e piccole dimensioni e questa flessibilità, unita all’inserimento della linea di prodotti riciclati, ci ha premiato negli ultimi anni, con crescite costanti». Celtex ha inaugurato qualche anno fa una nuova cartiera, specializzata per prodotti riciclati, ampliando la gamma e raggiungendo nuovi segmenti di mercato. Le vendite sono cresciute anche all’estero, come accennavamo, anche grazie all’inserimento di nuove risorse dedicate: «La nostra azienda ha potenziato la struttura commerciale rivolta all’estero e, nel corso del 2015, abbiamo registrato un notevole sviluppo dell’export, che continua anche quest’anno», ha concluso Attilio Giannasi.
Export in continuo sviluppo
Continua incessante la crescita delle vendite all’estero per carta e tissue realizzata in Italia; rispetto all’anno precedente, nel 2014 il totale delle esportazioni è cresciuto di un punto percentuale, giungendo al 53% delle vendite (272 milioni) su circa 515 milioni di Euro di fatturato. Si confermano gli Asciugamani con la quota più importante di export, pari al 63% delle vendite per circa 130 milioni di Euro, in crescita di 10 milioni, rispetto al 2013. Ancora la Carta Igienica al secondo posto, con il 56% collocato all’estero e un valore pari a circa 64 milioni (+14 milioni rispetto all’anno precedente). Crescono anche gli Strofinacci Industriali (Wiper), con 44 milioni di esportazioni, ormai pari al 40% della produzione e con uno sviluppo di circa otto milioni di Euro.
Lo sviluppo totale delle esportazioni è più elevato di quattro punti percentuali, rispetto all’Italia con un +16,5%, rispetto al +12,1% del mercato nazionale.
I prodotti sono, comunque, collocati all’estero in percentuali piuttosto elevate per tutti i segmenti del comparto, con un minimo del 21% per i Prodotti di Servizio in Carta, fino al notevole 63% per gli Asciugamani. Del resto al nostro paese è riconosciuta l’area di eccellenza per la produzione della carta da parte dei principali paesi importatori, al punto che, come abbiamo accennato, nel 2015 abbiamo superato la produzione della grande Germania, collocandoci al primo posto in Europa.
Il successo delle nostre offerte sui mercati internazionali è dovuto sia alla qualità della carta, sia a un’accorta politica di sviluppo delle esportazioni, come ci ha raccontato Tommaso De Santis, CEO di Carind: «Di rado la decisone di fare business all’estero tiene conto di un’analisi ponderata del mercato di riferimento e delle prospettive di rischio. Secondo noi è un errore pensare che un’impresa, che vende bene un prodotto di qualità ed eccellenza sul mercato locale e nazionale, possa vendere lo stesso prodotto agevolmente su qualsiasi mercato». Alla richiesta di maggiori dettagli, il CEO di Carind ci ha spiegato: «Uno dei miglior approcci per fare business all’estero è quello di affidare inizialmente il proprio prodotto a un agente o a un rappresentante locale, per poter garantire una diffusione capillare del prodotto sul mercato di riferimento. Anche costituire una Joint Venture o vendere i propri prodotti Worldwide rappresentano validi modelli di accessi ai mercati esteri. Certo è che, prima di applicare il proprio modello interno all’estero, bisogna sempre fare un’attenta analisi del mercato sul quale ci si vuole affacciare».
Ambiente, Bandi di gara & Sostenibilità
Continua il percorso indirizzato alla maggiore sostenibilità ambientale da parte del settore del Tissue. Se negli anni passati è stata più la necessità di differenziazione tra prodotti e aziende a spingere verso certificazioni ecologiche e utilizzo di fonti rinnovabili, nell’ultimo biennio è la domanda per forniture di alto livello a guidare, con bandi di gara che sempre più spesso richiedono caratteristiche di maggiore compatibilità ambientale e prezzi più contenuti. Molte sono le aziende che hanno certificato la produzione con garanzie di riforestazione e migliore utilizzo delle risorse naturali, non solo per immagine, ma anche per il miglioramento dei cicli produttivi, con materie prime più omogenee.
Tra le altre, interessante l’iniziativa di Sofidel, azienda certificata e strutturata per la produzione locale, che evita il trasporto a lunga distanza: per il cinquantesimo anno di attività, ha promosso “Sofidel e Treedom: l’albero della crescita felice”. L’azienda ha regalato ai suoi principali azionisti un albero di Mango in Kenya, l’albero della felicità, The Happy Growth Tree. Il gruppo ha messo in atto l’iniziativa con Treedom, una start-up italiana che ha lo scopo di organizzare attività che aiutino imprese e famiglie a compensare le proprie emissioni inquinanti, tramite la riforestazione e il sostegno delle economie delle popolazioni locali. Sofidel e Treedom avevano già collaborato in passato con 5.000 alberi piantati in Senegal,”Best wishes from Sofidel!”, e in Haiti, “Best wishes from Sofidel America!”, che sono stati regalati a dipendenti e clienti.
Anche Celtex sta sviluppando in maniera sempre più netta il segmento bio, ci ha spiegato Attilio Giannasi, direttore commerciale dell’azienda: «I bandi di gara delle amministrazioni pubbliche richiedono ormai in molti casi le principali certificazioni, sia per quanto riguarda la riforestazione, sia per lo smaltimento dei fanghi, escludendo le aziende che non possono garantire la compatibilità ambientale dei prodotti e del ciclo di lavorazione». Ovviamente Celtex dispone delle certificazioni necessarie, oltre ad avere recentemente introdotto una gamma specifica di prodotti riciclati, con prezzi più contenuti e maggiore compatibilità ambientale.
E, infine, il commento di Francesco Pasquini, di Lucart: «L’impegno di Lucart nei confronti dell’ambiente si esplicita attraverso tre canali: prodotti sostenibili con certificazioni ecologiche, partnership istituzionali e coinvolgimento dei propri Clienti; i prodotti in Fiberpack® rappresentano il fiore all’occhiello delle gamme di carte certificate ecologiche proposte dal Gruppo: ampia scelta tra più di 50 prodotti EcoNatural che consentono di aiutare concretamente l’ambiente: riciclo di materiali che altrimenti andrebbero dispersi in discarica; sensibile riduzione dell’emissione di CO2 in atmosfera; eliminazione del taglio degli alberi. Fiberpack® è una conquista ambientale e tecnologica. L’innovativo processo di trattamento, messo a punto negli stabilimenti di Lucart Group, consente di ottenere una carta 100% ecologica e dalle performance eccezionali. Tutti i prodotti della linea Lucart Professional EcoNatural possono vantare sia la certificazione FSC® Recycled che EU Ecolabel».