Presentata anche ad Amsterdam la due giorni di incontri, riflessioni su come il mondo del cleaning dovrà affrontare i cambiamenti dell’era della connessione globale. Non solo il comparto produttivo, ma anche la distribuzione dovrà ripensare il proprio modo di essere
Giunto alla sua terza edizione, Forum Pulire (promosso da Afidamp e organizzato da Afidamp Servizi), che si svolgerà a Milano il 14 e il 15 settembre prossimi, vuole assumere le caratteristiche di un appuntamento internazionale, estendendo la vocazione inclusiva e di accoglienza che da sempre lo caratterizza.
E lo vuole a buon diritto, data la pregnanza degli argomenti che affronterà e considerato il patrimonio di conoscenze che è andato accumulando, in un costante processo di attenzione alle dinamiche del mercato e delle attività umane che lo attraversano.
Nel corso degli anni, sempre più numerose e autorevoli, nei diversi campi di competenza, sono state le presenze ai tavoli dei relatori, per cui Forum Pulire è diventato, non solo un laboratorio finalizzato alla produzione di idee, di progetti, di ricerche orientate alla definizione e alla condivisione di nuovi scenari e di nuovi comportamenti, ma anche il centro di costruzione dell’identità del settore, in e per un mercato che chiede la condivisone di nuove regole e di nuove modalità di partecipazione.
Nell’ottica di questa sua mission “universale”, Forum Pulire ha scelto la vetrina di ISSA Interclean, ad Amsterdam, per una presentazione finalizzata alla globalizzazione dei valori che lo ispirano:
• Libertà, perché è la condizione primaria che permette a tutti noi di organizzare il nostro progetto di vita, nel rispetto assoluto delle autonomie degli altri.
• Dignità, perché è il valore sociale più importante ed è il presidio più efficace all’offesa derivante dall’ignoranza, dal pregiudizio e dall’umiliazione.
• Solidarietà, perché il processo di integrazione sociale, che si celebra quotidianamente in ogni paese civile e che apre l’accesso a condizioni di vita migliori, abbia continuità e sostegno.
• Felicità, perché è il diritto che una società matura e consapevole si pone come condizione necessaria e lo garantisce a tutti come prerogativa delle sue azioni di governo.
Valori laicamente illuministi, che parlano di cosmopolitismo, di fiducia nella ragione positiva degli uomini, nel progresso, che può e deve essere governato e gestito proprio dagli uomini, e non subito o “lasciato capitare”. E perché questo avvenga, occorre insistere sulla necessità di cultura, sulla necessità di educazione permanente, che inviti alla riflessione, all’elaborazione interiore, alla trasformazione dell’idea da potenza ad atto.
In questa ottica, i temi che saranno affrontati, e intervallati da due “lectiones magistrales” a opera di Vittorio Sgarbi e Jacques Attali, saranno:
• Servizi Integrati: nuove regole per il futuro
• E-commerce e sistemi integrati di logistica
• Industry 4.0: l’era della collaborazione
• Formazione a distanza.
Temi che fotografano, con immediatezza, le grandi sfide che il mondo si appresta ad affrontare e che parlano di una trasformazione epocale in atto, che non si può ignorare, per non esserne travolti e annientati, ma che si deve volere governare, come Paese, come Comunità, come cittadini del Paese Globale.
Sul numero precedente di Dimensione Pulito abbiamo analizzato i perché, i dubbi, i come, le necessità della nuova rivoluzione industriale. Qui vogliamo analizzare i perché, i dubbi, i come, le necesstà dell’E-commerce, che è strettamente connesso al concetto di Industria 4.0.
Fare eCommerce, in particolare fare eCommerce B2b, significa cambiare il modo in cui un’azienda funziona e si relaziona con l’esterno: la digitalizzazione dei processi interni ed esterni consente infatti di rendere più tesi i flussi informativi che alimentano il funzionamento aziendale.
È quanto sostiene Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation, Politecnico di Milano, in “Polimi, il valore vero dell’eCommerce B2b in Italia” (www.digital4.biz).
L’eCommerce B2b deve pertanto intendersi come un modo più efficiente per organizzare l’azienda, prevedendo processi che si basano fortemente, sia internamente sia esternamente, sul ricorso alle tecnologie digitali.
Qualche numero
L’Osservatorio B2b della School of Management del Politecnico di Milano stima il valore transato complessivo del B2b in Italia pari a circa 3 mila miliardi di euro; la quota di eCommerce è intorno al 7% di questo valore e ha un giro di affari di circa 200 miliardi all’anno, coinvolgendo quasi 70 mila imprese. Di queste, circa 60.000 interagiscono commercialmente tra loro attraverso Extranet o Portali B2b (di eSourcing, eProcurement e eSupply Chain). La maggior parte di queste imprese è di piccole-medie dimensioni e “gravitano” attorno alle soluzioni di eCommerce B2b sviluppate da circa 350 “leader di filiera”, che hanno aperto una loro Extranet o hanno attivato Portali B2b. Utilizzano Extranet e Portali B2b il 40% delle grandi imprese italiane (più di 250 dipendenti), il 16% delle PMI (tra 10 e 250 dipendenti) e circa lo 0,2% delle microimprese (meno di 10 addetti). Il 43% circa riguarda soluzioni che supportano gli acquisti, mentre il restante 57% è relativo a strumenti di ausilio alle vendite. Alcune di queste Extranet coinvolgono fino a qualche migliaio di clienti o fornitori (Alpitour, Enel, Esprinet, Rhiag, per citare alcuni esempi).
Sono, invece, circa 10 mila le imprese che utilizzano formati elettronici strutturati per scambiare con i propri clienti/fornitori – tramite reti EDI (Electronic Data Interchange), WebEDI e XML – uno o più documenti del Ciclo Ordine-Pagamento. In particolare, utilizzano strumenti di integrazione EDI il 38% delle grandi imprese e il 3% delle PMI.
I settori che, prima di altri, si sono dimostrati sensibili allo sviluppo di logiche di integrazione a livello di supply chain, sono stati il Farmaceutico, l’Automotive, il Materiale Elettrico, il Largo Consumo e l’Elettronica di Consumo.
Alessandro Perego stima che il risparmio che le imprese potrebbero ottenere dall’adozione di modelli di eCommerce B2b estesi su tutto il ciclo Ordine-Pagamento è pari a circa 60 miliardi di Euro l’anno, ossia il 2% del totale transato B2b italiano.
Questi benefici sono essenzialmente legati a un recupero di produttività del personale che – se anche non fosse impiegato per ridurre realmente i costi – potrebbe generare un enorme bacino di “capacità” per migliorare l’efficacia dei processi a parità di risorse operative impegnate. In altre parole, si potrebbero liberare la creatività e la capacità di innovazione che, invece, sono oggi imbrigliate nell’esecuzione di attività a scarso/nullo valore aggiunto.
Su queste premesse si svolgerà il dibattito relativo all’E-commerce per il mondo del cleaning professionale, specialmente per un paese come l’Italia che, anche in questo settore, è leader mondiale, per numero di imprese, per qualità della prouzione, per i volumi di esportazione. Ma è in ritardo, salvo qualche felice eccezione, nella digitalizzazione e nello sviluppo di una cultura commerciale diversa.
«Il mercato sta cambiando, l’industria sta cambiando, ci saranno inevitabili cambiamenti anche nel canale distributivo – afferma con convinzione Toni D’Andrea, amministratore delegato di Afidamp Servizi nel motivare la scelta di questo tema -. Occorre, però, sviluppare una nuova cultura, che accomuni tutti gli operatori, e avere supporti istituzionali che mettano nelle condizioni tutti i soggetti di potere essere davvero competitivi. E per creare queste condizioni e chiarire i meccanismi di trasformazione del mercato, interverranno all’incontro: Andrea Granelli, Presidente Kanso e Presidente archivio storico Olivetti; Loris Messina, Responsabile Marketing e Organizzazione Commerciale Banca Sella, e i vertici di Amazon ed E-Bay.
“È importante affrontare questo discorso – dichiara Francesco Bertini, presidente AfidampCOM – perché penso che sia un’occasione da cogliere con convinzione e preparazione. Il ruolo del distributore evolverà, e sarà l’effettivo braccio operativo del produttore, fornitore di competenze, non solo tecniche, nell’ottica di una vera partnership ormai non più dilazionabile”.