IPC, in occasione di ISSA Interclean ha indossato una nuova “livrea”, a sottolineare il nuovo corso, che, avviato con Pulire 2015, ha avuto il battesimo ufficiale quest’anno ad Amsterdam, ossia su un palcoscenico internazionale, che, probabilmente, meglio si confà alla visione globale del Gruppo. Perciò, nuovo marchio, anzi una rivisitazione del marchio storico, cui è stato conferito un tratto più moderno, un piglio più aggressivo, più propositivo, che rappresenti appieno l’attuale politica industriale e commerciale di IPC.
Tre gli obiettivi del Gruppo, in questo primo anno di svolta, e tutti e tre centrati. In primo luogo, appunto, l’attenzione concentrata sui prodotti e sull’innovazione, mirata a trasmettere sicurezza e affidabilità, ossia i pilastri sui quali si fonda la forza di IPC. Da qui una sofisticata tecnologia applicata ai sistemi di alcune macchine, come la Memory Card, ossia un’applicazione che consente di rilevare le condizioni delle macchine e stilare un checkup completo da qualsiasi terminale, PC, tablet, smartphone che sia. O come APCTM (Advanced Productivity Control), che permette di raddoppiare la produttività delle lavasciugapavimenti, per ottenere una qualità costante di pulizia, anche utilizzando una minore quantità d’acqua e detergente, e offrire al cliente il pieno controllo del ciclo di lavoro, visualizzando quanto rimane ancora, in termini di quantità di soluzione, di tempo, di superficie da trattare. Secondo obiettivo, confermare la sensibilità ecologica che caratterizza tutta la ricerca di IPC e che ad Amsterdam ha avuto un ulteriore impulso, con la presentazione di macchine e attrezzature identificate dal logo Black is GreenTM, una esclusiva plastica riciclata fino al 75%, per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. È, questo, solo l’ultima tappa di un cammino intrapreso quando ancora il “green” non era di moda e che non ha conosciuto soste. Terzo obiettivo, non certo per ordine di valore, ma perché riassume e realizza compiutamente la storia del Gruppo, il completamento dell’integrazione tra le società e le filiali che lo costituiscono. Le singole unità produttive, pur mantenendo ognuna la propria specializzazione, il proprio know how, sono confluite in un’unica identità, per cui macchine e attrezzi, appunto, si identificano subito dal comune colore verde, dall’essere espressione di una unica filosofia di base e di un’unica politica di servizio. I singoli brand sono tuttora vivi, ma hanno ceduto i loro particolarismo ad un’unità che conferisce maggiore forza e maggiore riconoscibilità a IPC. Obiettivi che la clientela internazionale, stando a quanto si è verificato ad Amsterdam, ha dimostrato di apprezzare, affollando l’ampio stand del Gruppo, nella certezza di avere un punto di riferimento solido, affidabile, partecipe e in grado di soddisfare le esigenze di ciascuno, in quanto, tra l’altro, IPC mette a disposizione dei clienti supporti personalizzati, come i video tutorial che, insieme con la documentazione completa per ogni macchina, aiutano a illustrare al meglio e praticamente dal vivo tutti i particolari tecnici e le possibilità di utilizzo di spazzatrici, lavasciugapavimenti, aspirapolvere, idropulitrici, carrelli e attrezzature. Un battesimo corredato da un numero cospicuo di ospiti che aprono interessanti prospettive.