Igiene e Ambiente - Disinfestazione

Come eliminare le tarme

 
Il tempo atmosferico, le tarme dei tessuti e i servizi di disinfestazione

Un segmento di mercato non del tutto marginale è costituito dalle richieste che nascono dalle tante problematiche che assillano il mondo delle nostre abitazioni: vespe, formiche, scarafaggi, roditori, piccioni e altre ancora.

 

Per affrontarle è necessario disporre di un’organizzazione di lavoro in grado di adattarsi a interventi estemporanei, di tecnici garbati con una buona conoscenza dei rimedi naturali (vedremo in conclusione perché) e di risorse tecniche e procedure operative in grado di adeguarsi alle innumerevoli situazioni che ogni appartamento propone, così come molto vari sono i profili psicologici dei committenti.

METEOROLOGIA E ALLARME TARME

In primavera il “clima” è stato talmente incerto, indeciso e imprevedibile che tutti noi abbiamo rimandato il più possibile il famigerato “cambio dell’armadio” dando agio alle tarme dei tessuti di restare indisturbate nei loro nascondigli.

In effetti sarebbe stato meglio utilizzare il termine “tempo atmosferico” o “tempo meteorologico” in quanto gli esperti ci dicono che il clima è l’insieme delle condizioni atmosferiche in un arco temporale di alcuni decenni (l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, WMO, stabilisce un minimo di trent’anni). Per cui, mentre il clima sembra andare verso un aumento delle temperature, nei mesi di maggio e giugno il termometro è stato al di sotto delle medie stagionali. Risultato: molte persone in quei mesi hanno chiamato le aziende di disinfestazione allarmate per la presenza di farfalline svolazzanti nelle cabine armadio e/o in giro per le camere, scoprendo poi che anche qualche maglioncino era stato il loro lauto pasto.

IDENTIFICAZIONE ENTOMOLOGICA

Esaminati i reperti (le farfalline) è stato relativamente facile identificarle la Tineola bisseliella (vedi scheda bio-etologica EcoPlan). Dico relativamente semplice perché un minimo di attenzione è pur sempre necessaria. Ad esempio le caratteristiche dei lepidotteri appartenenti alla famiglia Pyralidae (fra cui le tignole delle derrate alimentari, spesso presenti nelle abitazioni) sono riscontrabili nelle venulazioni delle ali che differiscono da quelle delle tignole dei tessuti (superfamiglia Tineoidea fra cui c’è anche la Sitotroga cerealella (tipica del mais e del frumento sia nei magazzini che nelle culture) oltre che le tarme dei tessuti, famiglia Tineidae, fra cui la più diffusa Tineola bisselliella (golosa di cheratina: capelli, peli, lana, seta, piume ecc); meno diffusa ma assai pericolosa la tignola delle pellicce: Tinea pellionella e la tignola dei tappeti Trichophaga tapetzella (le cui dimensioni arrivano anche a 25 mm) a cui si può aggiungere l’Hofmannophila pseudospretella (famiglia Oecophoridae). Una curiosità accomuna queste due ultime specie le cui larve si possono trovare nelle borre dei rapaci notturni a dimostrazione che la catena alimentare percorre vie davvero strane.

INTERVISTA CON I CLIENTI

Una volta identificata l’entità infestante (tignola dei tessuti in entrambi i casi che esamineremo in dettaglio) si passa alla spiegazione di come non sia sufficiente intervenire sugli adulti (che non sono in grado di produrre danni), ma che è necessario e indispensabile associare alla lotta adulticida anche una serie di procedure per eliminare le forme larvali, vere responsabili dei danni agli indumenti. Per cui lo schema di intervento può essere così riassunto:

1• Aspirazione elettro-meccanica dell’ambiente particolarmente attenta (in uno dei casi esaminati l’ha voluta eseguire il committente, nell’altra la prima fase ci è stata affidata e il finissaggio è stato eseguito dal cliente)

2• Preparazione dell’intervento: apertura degli armadi e svuotamento dei capi di abbigliamento che è bene ispezionare e aspirare prima di mandarli in tintoria o lavarli (*)

3• Uso di barattoli fumiganti, il cui posizionamento deve essere fatto con le giuste precauzioni attenendosi alle indicazioni riportate in etichetta (vedi scheda tecnica)

4• Ripristino ambientale con arieggiamento

5• Posizionamento di trappole collanti con feromone per la verifica di eventuali catture

6• È bene raccomandare al Cliente di ripassare l’aspirapolvere con particolare cura (*)

7• Nei casi esaminati dopo 3/4 settimane dopo il trattamento è verificato se le trappole avessero catturato delle tignole e nella fattispecie non e erano state trovate. Ragion per cui il lavoro poteva essere considerato concluso ma i clienti hanno deciso di effettuare un ulteriore intervento di finissaggio

8• Preparazione dell’ambiente (apertura degli armadi e dei cassetti)

9• Aerosolizzazione di bombole a svuotamento totale avendo cura di posizionarle di modo da avere una “saturazione” omogenea. Attenendosi alle indicazioni riportate in etichetta (vedi scheda tecnica)

10• Ripristino ambientale con arieggiamento

11• Consigli al cliente con indicazioni sull’uso di sostanze repellenti, ad esempio visto che uno dei due aveva un alberello di alloro gli è suggerito di metterne alcune foglie in un sacchetto di garza e posizionarlo negli armadi. Sull’efficacia di tale pratica non assumo alcuna responsabilità, ma la soddisfazione del Cliente a tale suggerimento è stata grande.

(*) particolare attenzione va posta nello svuotamento degli aspirapolvere e aspiretti per non trasmettere altrove l’infestazione.

PRIMO INTERVENTo

La richiesta di intervento mi è pervenuta telefonicamente a seguito della presa visione di una pubblicità su internet. È stato sufficiente un dialogo telefonico in cui è stato descritto Il problema (una cabina armadio), per cui, concordato data del primo intervento e probabile importo economico, ho provveduto a programmare il lavoro (dopo due giorni).

Il tecnico ha eseguito un intervento generale nella cabina armadio e nella stanza con un richiamo (solo cabina) dopo 20 gg. È la realtà in cui si utilizzeranno le foglie di alloro. Problema risolto.

I due interventi hanno comportato circa due ore e mezzo di lavoro (compreso intervista alla Cliente), un barattolo fumigante, due bombole a svuotamento e una trappola collante a feromone.

Nessuna identificazione dell’entità infestante se non una presa visione da parte del tecnico con classificazione basata sull’esperienza e il contesto delle catture.

SECONDO INTERVENTO

La richiesta è stata fatta da una persona, già nostra cliente, a cui avevano descritto il problema che ci ha girato il nominativo. Per cui ho preso contatto con il potenziale cliente e concordato un sopralluogo durante il quale ho osservato con una certa attenzione le farfalline perché nell’abitazione c’erano dei bei tappeti e nella mansarda, adibita a guardaroba, vi erano anche due pellicce contenute in apposite custodie e inutilizzate da parecchi anni. Presi gli accordi si è stabilito un calendario degli interventi.

Si trattava di una mansarda (dove venivano riposti indumenti) di poco più di 40 mc [(3,5 x 6 x un’altezza media di 2] m; il locale era piuttosto in disordine per cui si è proceduto ad un primo intervento con bombole a svuotamento totale e poi, con le dovute cautele, al necessario riordino. Dopo si è proceduto secondo lo schema sopra indicato.

Il lavoro non è stato di poco conto avendo dovuto occuparci preventivamente della pulizia e del riordino del locale, i successivi interventi di aspirazione sono stati eseguiti dal personale domestico.

I tre interventi hanno comportato quasi 10 ore di lavoro da parte dei nostri tecnici più il mio sopralluogo con relativa trattativa particolarmente laboriosa durato circa un’oretta. Inoltre sono stati utilizzati 3 barattoli fumogeni e 4 bombole a svuotamento totale più due trappole collanti a feromone (che non hanno catturate tignole, ma in una abbiamo ritrovato due zanzare del genere Culex e una mosca). Il cliente non si è dimostrato particolarmente interessato a rimedi di tipo “naturale”, ma si è dimostrato particolarmente interessato alle bombole ad erogazione temporizzata e mi ha richiesto un’offerta per due apparecchi.

 

 Tineola bisseliella 

(Tignola o tarma chiara dei panni, o degli abiti)

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SPECIE: Tineola bisseliella

NOME VOLGARE: Tignola o tarma chiara dei panni, o degli abiti.

 

INQUADRAMENTO SISTEMATICO

Classe: Insecta

Ordine: Lepidoptera

Famiglia: 1 Tineidae

DIMENSIONI

Larva: 7-9 mm

Pupa: 7 mm

Adulto: 12-16 mm a.a. / 6-8 mm lungh.

CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE

Farfallina con ali sottili e frangiate e capo con peli ocra-scuro. Le ali anteriori sono color crema dorato, quelle posteriori grigie. Non è attratta dalla luce. Specie cosmopolita e assai comune.

HABITAT

Abitazioni, magazzini, uffici, alberghi, musei, industrie alimentari, ecc..

Larva: sul substrato alimentare, protetta da un astuccio di seta che essa stessa costruisce. Molto difficile da individuare.

Adulto: svolazzante negli ambienti in cui è in corso un’infestazione.

ABITUDINI ALIMENTARI

Larva: è in grado di attaccare panni o indumenti

di lana, pellicce, crini animali (pennelli e spazzole),

materassi, piume, oggetti vari imbottiti di tessuto corneo,

seta e cotone, farina, pane secco, droghe, semi, pelli,

carni e pesci secchi, animali imbalsamati e collezioni entomologiche.

Adulto: generalmente non si nutre.

CICLO BIOLOGICO

Uovo > larva > crisalide > adulto

Durata del ciclo: un mese circa

N° generazioni/anno: 1 – 2

N° uova/femmina: 100 circa, sul substrato alimentare.

Svernamento: in luoghi riscaldati il ciclo è continuo.

Durata vita adulto: 2 – 3 settimane

LIMITI TERMICI PER LO SVILUPPO

Temperatura ottimale: 25° – 28°C

UR ottimale: 75 %

DANNI

Diretti e talvolta ingenti ai materiali attaccati. I capi in lana e le pellicce vengono sfibrati, forati rosi e spelacchiati dalle larve.

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settembre 2016

/ Interventi

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