Indagini

Trend positivo sia in Italia sia all’estero

Il cleaning professionale cresce in totale del 7% . Il 2015 è stato l’anno delle macchine con +11%.

L’ultima rilevazione di AfidampFAB, relativa al 2015, ha evidenziato un fatturato totale per il Cleaning pari a 1.608.155.604 €, un dato già rilevante in termini assoluti, ancora più notevole se confrontato con i risultati dell’anno precedente. In effetti, l’incremento è stato del +9%, con il totale mercato che a fine 2014 valeva circa 1,51 milioni di Euro.

mercato 2016 2

Numeri che descrivono un comparto in forte crescita, con tassi quasi a due cifre e un’evoluzione che avevamo visto solo negli anni precedenti il 2008. Guidano la crescita delle vendite i produttori di macchine, (+11%); seguono gli “altri prodotti” con un +9%, gli accessori e ricambi per macchine con un +7%, la carta, che cresce ancora del +6%. Anche tutti gli altri segmenti del Cleaning sono in crescita, con tassi compresi tra il +2 e il +5%, con la sola eccezione delle attrezzature, che perdono tre punti percentuali rispetto al 2014.

Mercato Interno

La composizione del mercato interno vede al primo posto in valore il segmento della carta per uso professionale, che copre il 34% del totale del fatturato, seguono le macchine con il 24%. “Medaglia di Bronzo” per la chimica (22%), seguita da “altri prodotti” con il 10%, accessori e ricambi per le macchine con il 4% ed infine attrezzature e fibre e i panni con il 3%.

mercato italia 2016

Il segmento della carta cresce del +7% nel mercato nazionale, attestandosi su un valore di 256.358.924 € nel 2015; il settore leader sotto il profilo delle entrate resta quello degli asciugamani, bene anche per i prodotti di servizio in carta che segnano una buona crescita, trainata però, in questo caso, soprattutto dal mercato estero. Crescono anche le vendite di tovagliolini.

Boom nazionale per le macchine

Notevole la crescita del comparto delle macchine sul mercato nazionale, con un +24% e un totale di 179.319.013 € di vendite (erano circa 146 milioni l’anno precedente), fa ben sperare per gli sviluppi dell’economia interna: la crescita del PIL nel 2015 è stata del +0,8%.

Di fatto è il mercato interno che guida le vendite delle macchine, con una netta inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, che hanno fatto registrare sviluppi rilevanti più sulle esportazioni che nel nostro paese. I produttori nazionali disponevano già prima del 2008 di una presenza molto consolidata all’estero e hanno sfruttato investimenti e catene commerciali all’estero nelle fasi più oscure della crisi economica che ha colpito il nostro paese.

Nel corso del 2015, invece, le vendite di macchine per il Cleaning all’estero, pur con una crescita del +5% e un valore totale di 339 milioni circa, hanno dato meno soddisfazioni ai produttori, rispetto alle consegne nazionali. È anche vero che, ormai, le attività all’estero sono ben strutturate e riguardano circa il 65% per le macchine e il 62% gli accessori e ricambi. Con questa inversione di tendenza le singole quote di mercato avranno un ulteriore consolidamento anche sul territorio nazionale.

Va da sé che lo sviluppo delle vendite per gli accessori e ricambi sono cresciuti molto bene rispetto al 2014, con un fatturato che, in totale, vale 71.059.972 €. La crescita più sostenuta è data dal fatturato italiano, con un +12%, mentre quello estero si attesta a un più contenuto 3%.  

Il settore del Cleaning ha reagito bene alla crisi economica: è vero che nel 2009/2010 i cali di fatturato sono stati piuttosto consistenti, costringendo molte aziende a ristrutturazioni o a investire in ricerca di nuovi sbocchi di mercato. Ma, a partire dal 2013 la situazione è andata migliorando, con una crescita del +5% nel 2014 e un trend di sviluppo che ha portato ai buoni risultati del 2015 (+9%).

L’impegno per la ricerca e lo sviluppo, per contrastare gli effetti della crisi e migliorare le performances competitive, è stato notevole, con molte realtà produttive attente alle esigenze della clientela e, in alcuni casi, anche sviluppi ad hoc, richiesti dal mercato.

Le direzioni sono state principalmente due: da un lato l’integrazione di optional di fascia elevata, come il Fleet Management con la possibilità di gestione a distanza delle macchine; dall’altro una riduzione dei costi a parità di efficienza, quindi macchine più spartane, essenziali ma efficienti e robuste.

Mercati esteri

In totale il fatturato del Cleaning sui mercati esteri è stato di 856.016.114 €, pari a circa il 53% del valore prodotto in Italia. La crescita è stata del +5%, confrontata con il dato totale 2014 che ammontava a 815 milioni circa. Come accennato, il 40% circa delle vendite all’estero riguarda le macchine; segue il comparto della carta con il 33% e gli “altri prodotti” con il 12%. In quest’ultimo caso stiamo parlando di dispenser per sapone e diffusori deodoranti, asciugamani elettrici ad aria calda, batterie e caricabatterie, spazzole e dischi. A distanza le attrezzature, che coprono il 5% circa e, infine, i detergenti, che tranne alcune rare eccezioni, risultano poco economici da trasportare e riescono a coprire una quota pari al solo 4% delle esportazioni.

mercato estero 2016

Un segmento decisamente internazionalizzato, quello del Cleaning, con attività di sviluppo dei mercati esteri ormai più che ventennali e la capacità di rivolgersi anche ai mercati emergenti, come il Medio Oriente e, in passato, l’est Europa, ma con presenze di tutto rilievo anche in sud America e Australia, solo per citare i pesi più distanti.

Categorie Trainanti

Nel dettaglio, segmento per segmento, sono state individuate le “teste di serie” in ogni ambito: per quanto riguarda le macchine, in termini di unità prodotte, sono gli aspirapolvere/liquidi a raggiungere il podio, seguite da idropulitrici e lavasciuga. Qualche calo si registra nell’ambito delle spazzatrici (con l’esclusione delle stradali), nelle macchine per moquette e generatori di vapore. In valore le cose cambiano un po’: in termini di vendite le principali macchine sono: lavasciuga, spazzatrici stradali e aspirapolvere/liquidi. Le rilevazioni hanno infine evidenziato un calo di fatturato di scarso rilievo per i generatori di vapore, con una contrazione di poco meno di 500.000 €.

Per quanto riguarda i prodotti chimici, la testa di serie è rappresentata dai prodotti per pavimenti e ambienti, con 181.693.300 € di fatturato (+2%) e un calo del -1% in termini di volumi. Si fanno più raffinate le composizioni di detergenti e detersolventi, un calo nella produzione di circa 1500 tonnellate rispetto al 2014  e   una crescita di fatturato di circa 762.000 €, per un valore totale pari a 92.618.513 €.

Il valore delle vendite di attrezzature è stato pari a 67.011.907 € nel 2015: il comparto include carrelli e telai, tessili per pavimenti, accessori vari, collocati per il 63% sui mercati esteri (consolidando la quota del 2014). Le attrezzature rappresentano l’unica categoria con una lieve contrazione di fatturato nel 2015, (-3%), con minori ricavi sia sul mercato interno, sia su quello estero. I peggiori risultati sono per le garze monouso, con un -28%, in forte calo soprattutto in Italia.  In termini di quote, risulta principale il settore carrelli e telai, con un fatturato di 30.958.754 € (meno 1.700.000 €).

Il comparto “altri prodotti”, nel 2015, ha fatto registrare un fatturato di 179.179.949 € (+9%). Le vendite sono state realizzate nel 58% dei casi sui mercati esteri, un dato costante rispetto al 2014. 

Sotto la voce “altri prodotti” sono comprese le seguenti tipologie di prodotto: dispenser per sapone e diffusori deodoranti, asciugamani elettrici/aria calda, batterie e caricabatteria, spazzole e dischi trascinatori, prodotti non classificabili.

“Vincono” la competizione, in termini di fatturato, dispenser per sapone e diffusori deodoranti (+12%), batterie e carica batterie (+10%) e prodotti non classificabili (+8%). La crescente concorrenza e i costi dei servizi di assistenza tecnica sono, con ogni probabilità, le ragioni del calo di fatturato prodotto dagli asciugamani elettrici/aria calda (-5%),

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