Indagini

2015 poco soddisfacente, meglio il 2016

Periodi di difficoltà per il comparto dei carrelli e delle attrezzature in genere. Solo i tessili crescono più del 7%. Sul mercato nazionale un punto di passaggio importante lo ha segnato la svolta legislativa di aprile, con la revisione del Codice degli Appalti per le Pubbliche Amministrazioni, rallentando la partenza di nuovi bandi e gare

Carrelli e telai, che rappresentano circa la metà del segmento delle Attrezzature per il Cleaning, a fine 2015 valevano 30.958.754 Euro, a fronte di poco meno di 33 milioni l’anno precedente con un calo del -5,2%. In totale le attrezzature hanno dato origine, sempre nel 2015, a 67.011.907 Euro di fatturato (erano poco più di 69 milioni nel 2014) con una contrazione più lieve rispetto ai carrelli e pari al -3% sul 2013.

La performance dei carrelli ha guidato la contrazione del segmento, come evidenziato nel grafico, infatti i Tessili crescono più del +7%, mentre le altre tipologie di attrezzature hanno fatto registrare contrazioni più elevate, anche se in valore assoluto hanno dimensioni decisamente più contenute e impatto sul totale più limitato. I carrelli coprono ormai più del 47% del totale delle attrezzature e una variazione in una componente così importante, guida la diminuzione della voce Attrezzature.

Le politiche di sviluppo devono quindi tenere conto di una domanda poco sostenuta e delle emergenti necessità della clientela, in un comparto che pur non si risparmia nell’innovazione, sia per i prodotti, sia per le iniziative di comunicazione e accesso al mercato.

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2015 – 2016 crescono le esigenze

Gli ultimi due anni non sono stati semplici per il segmento delle attrezzature, anche se, tutto sommato, non si può dire che siano mancate le soddisfazioni. Tra gli altri, riportiamo il commento di Loris Giustetto AD di VDM: «Il 2015 è stato un anno complesso e le difficoltà non sono mancate, ma i risultati ottenuti non hanno comunque deluso le nostre aspettative; siamo fiduciosi di chiudere anche il 2016 con risultati positivi, certi del fatto che è necessario e fondamentale spendere il massimo delle energie». Ma il commento è più articolato e ci offre un approfondimento sulle attuali caratteristiche della domanda: «A causa della crisi generalizzata in cui versa il nostro Paese, i consumatori purtroppo risultano essere sempre più sensibili al fattore “prezzo”, piuttosto che al fattore qualità e risparmio del tempo di lavoro. Tale condizione di difficoltà economica porta i clienti a voler acquistare prodotti a buon mercato, piuttosto che attrezzature che “fanno la differenza”. In un mercato di crisi, crediamo che la strada giusta sia quella di offrire sistemi innovativi, sistemi che facciano risparmiare tempo alla forza lavoro che ad oggi è ancora il vero costo delle imprese. Continueremo a lavorare su questo, introducendo novità che riducano i costi operativi, addestrando e formando i nostri rivenditori. Ma, nonostante la crisi, il mercato ci sta premiando e di questo siamo soddisfatti». «Il nostro fatturato si è mantenuto negli ultimi anni assolutamente stabile sia per il mercato interno sia per quello estero. Il 2016 ci pare decisamente più frizzante, questo grazie a un rafforzamento dei nostri uffici commerciali, all’inserimento di nuovi articoli destinati al settore alberghiero di alto livello e alla realizzazione anche di carrelli e prodotti più “semplici” per un utilizzatore meno specializzato».

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Questo è stato l’esordio di Andrea Loro Piana, titolare di Falpi, azienda vocata all’innovazione pionieristica, che guarda al futuro con grande attenzione: «Tra i nostri partner di distribuzione non vedo grossi mutamenti; credo piuttosto che il tema centrale, oggi e domani, sarà cosa capiterà sul fronte della vendita on-line; mi pare che siano davvero in molti a crederci. Noi, pur non sottovalutando ciò che è successo in altri settori, preferiamo mantenere salda la partnership con i distributori, perché non pensiamo che questo mercato, e il nostro prodotto, sia pronto a un approccio “web” ma, si sa, questi scenari possono mutare rapidamente; quindi è consigliabile non avere un atteggiamento di chiusura ma essere aperti a nuove sfide qualora dovesse presentarsene la necessità. Tuttavia sono certo che, se il nostro mercato dovesse spostarsi massicciamente verso un approccio spersonalizzato (on-line) nessuno potrebbe contrastare il fenomeno come, del resto, già è successo in altri settori : il processo sarebbe strutturale e irreversibile. Staremo a vedere, magari con un pizzico di “sana” preoccupazione…». Decisamente orientato all’economia reale e al supporto alla rete di distribuzione anche il commento di Loris Giustetto AD di VDM: «In VDM, i rivenditori sono il nostro focus principale. Collaborare con loro è fondamentale per formare e addestrare il cliente finale. Per questo motivo VDM da sempre è convinta che la formazione e l’addestramento siano indispensabili per poter realmente fare la differenza. Fulcro del nostro sistema è proprio il “Centro di Formazione”, una struttura che da anni permette al cliente finale e al distributore di usufruire di un servizio di alto valore aggiunto».

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Ristrutturazione PA in Italia e Low Cost all’estero

Lo stallo delle vendite è dovuto principalmente a due fattori: in primo luogo, il mercato interno risente della ristrutturazione delle attività di acquisto della Pubblica Amministrazione, in secondo luogo, all’estero il principale ostacolo è la concorrenza a basso prezzo, anche se il valore dei prodotti Made in Italy è internazionalmente riconosciuto. Ecco, in proposito, il pensiero di Claudio Malacco, Responsabile Commerciale Italia di Filmop: «La nostra azienda ha constatato per il segmento dei carrelli lo stesso andamento che ha interessato tutta la famiglia delle attrezzature per il cleaning: il 2015 è stato parzialmente ravvivato da diversi segnali positivi d’interesse, mentre il 2016 si è sviluppato all’insegna del mantenimento di questo piccolo recupero». Il manager ha poi articolato la riflessione distinguendo le dinamiche del mercato interno da quelle relative all’export: «Sul mercato nazionale sicuramente un punto di passaggio importante lo ha segnato la svolta legislativa di aprile, con la revisione del Codice degli Appalti per le Pubbliche Amministrazioni; come tutti i momenti di cambiamento, anche questo sta generando la necessità di riadattarsi alle nuove condizioni e di capirne le logiche, rallentando di fatto – almeno in questa fase iniziale – la partenza di nuovi bandi e gare». Sottolinea, infine, la centralità delle aree più sviluppate nel panorama internazionale: «Per quanto riguarda l’esportazione, l’Europa occidentale e il Nord America mantengono un’importanza sempre strategica, in quanto, anche se le nuove realtà emergenti si stanno dimostrando sempre più interessanti, fanno ancora fatica a reggere il paragone con queste aree consolidate». La quota delle esportazioni di carrelli e telai è superiore all’85% del totale delle vendite, il mercato internazionale rappresenta quindi un elemento chiave nello sviluppo aziendale; anche in questo caso riportiamo un commento articolato di Denis Scapin Direttore Commerciale Italia di TTS Cleaning: «Se per il segmento dei carrelli il 2015 è risultato un anno fondamentalmente di stallo, il 2016 sta invece dando cenni di miglioramento; TTS sta, infatti, registrando una piccola risalita di qualche punto percentuale rispetto all’anno scorso: si tratta ancora di movimenti contenuti, ma vogliamo interpretarli come una speranza per il futuro».

Appeal del Made in Italy

Il direttore commerciale di TTS ci ha riportato al tema della ristrutturazione delle procedure d’acquisto della Pubblica Amministrazione nel mercato interno: «Nel panorama nazionale non sono in corso cambiamenti radicali, casomai possiamo parlare di movimenti di assestamento; per esempio il settore delle Pubblica Amministrazione sta recependo le novità del nuovo Codice degli Appalti: il passaggio necessita inevitabilmente di tempo per fare in modo che i funzionari pubblici acquisiscano nuove competenze e si aggiornino adeguatamente per poter indire e gestire correttamente nuovi appalti». Infine, Scapin ci ha raccontato: «Per quanto riguarda le esportazioni, continuiamo a investire moltissime risorse, anche se è sempre più difficile competere con i prodotti low cost disponibili sul mercato, provenienti soprattutto dalle aree asiatiche. La competitività di certe offerte è praticamente inattaccabile, ma se riportiamo il discorso sul piano della qualità, il Made in Italy è ancora in grado di difendersi più che bene e rappresenta un valore indiscusso in tutto il mondo». E, in effetti, il Made in Italy ha un grande appeal sui mercati, internazionali, come si evince dal grafico della pagina precedente, che evidenzia pure come il mercato interno sia sempre più ristretto, attestandosi sotto il 16%.

Green e Qualità

Il marketing e la differenziazione di prodotto sono elementi centrali per il segmento dei carrelli, come ci chiarisce Claudio Malacco, di Filmop: «Sicuramente l’attuale tendenza verso gli “acquisti verdi” è un’occasione preziosa per dare uno stimolo nuovo alle vendite, e soprattutto per fornire ai clienti un criterio di scelta diverso, profondamente qualitativo; l’attuale obbligo di applicazione dei criteri ambientali minimi per le PA, a nostro avviso, è solo il primo passo di un lungo percorso che, prima o poi, auspichiamo cominci a sensibilizzare anche il settore privato, ed è questa convinzione che ha determinato le nostre scelte e i numerosi investimenti».

Un percorso indirizzato alla maggiore compatibilità: «Sul tema della sostenibilità ambientale, Filmop ha conseguito la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001 e risponde ai requisiti BRC, “Global standard consumer products”; nel 2007 abbiamo scelto di aderire alla normativa europea REACH e nel 2011, per il processo di produzione tessile, ci siamo resi totalmente autosufficiente in termini di consumo energetico, installando un impianto fotovoltaico da 175 Kw che dal 2011 a oggi consente in media di non emettere nell’atmosfera circa 110 tonnellate di Co2 all’anno. Ma non solo: nel 2012 siamo stati la prima azienda in Italia nel settore delle attrezzature di pulizia ad aver ottenuto la certificazione “PSV – Plastica Seconda Vita” dell’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo. Infine, nel 2015 abbiamo ottenuto per la linea di frange in microfibra Rapido la prestigiosa certificazione ECOLABEL, il marchio ufficiale dell’Unione Europea che premia i migliori prodotti a basso impatto ambientale, qualificandoli sul mercato e differenziandoli dai competitors».

Innovazioni, Riciclo e Sprechi Contenuti

Segue questa politica di sviluppo anche IP Cleaning, azienda molto attiva nell’innovazione eco-compatibile, che ci ha fatto sapere tramite il responsabile comunicazione Gabriella Bianco: «Il settore dei carrelli sta andando molto bene. La crescita è stata sensibile già nel 2015 e ancor più lo è nel 2016. Da due anni IPC sta investendo su prodotto e innovazione, con particolare attenzione al concetto di eco sostenibilità e risparmio energetico, conseguibile, per esempio, con il sistema SDS (Smart Disinfection System) che consente di controllare in maniera assoluta il dosaggio del prodotto chimico evitando così sprechi, o con l’utilizzo di plastica riciclata, elementi molto apprezzati soprattutto dagli utilizzatori particolarmente attenti all’ambiente. Riteniamo inoltre che i nostri partners abbiano bisogno non più di un unico prodotto ma di sistemi integrati che forniscano soluzioni a esigenze specifiche: è a questo che il gruppo IPC sta lavorando». Anche la politica di VDM è in linea con l’offerta di sistemi e non di singoli prodotti, come ci ha raccontato Giustetto: «Più che una particolare tipologia di carrelli, riteniamo che il mercato stia premiando “sistemi” che riducono i tempi di lavoro. Inoltre la compattezza è un altro elemento chiave da cui siamo partiti per l’ideazione delle nostre nuove linee di carrelli. Da linee carenate extra compatte che offrono in dimensioni ridotte il massimo della praticità e funzionalità a linee di carrelli aperte disponibili con diversi sistemi che riducono tempi di lavoro e fatica per l’operatore. Il tutto sempre perfezionato con gli elementi che da anni ci contraddistinguono: la qualità e la durata dei nostri prodotti». Denis Scapin, Direttore Commerciale Italia di TTS Cleaning conferma la tendenza: «Noi crediamo in uno sviluppo più eco compatibile, vista l’energia che TTS ha profuso per raggiungere un elevato standard di sostenibilità: Certificazione aziendale Iso 9001, Certificazioni ambientale 14001, Certificazioni di prodotto, e molto altro ancora. (…) ». Abbiamo chiesto a Scapin se le direttive nazionali, come i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per gli acquisti della PA o analoghe iniziative europee, stiano sensibilizzando anche il settore privato: «Secondo la nostra esperienza – ha risposto – per il momento la tendenza green dell’apparato legislativo, pensata per le pubbliche amministrazioni, non sta ancora influenzando la sfera del settore privato; anche se singole realtà si stanno sensibilizzando e cominciano a comprendere l’importanza di un futuro più sostenibile. Solo un sistema legislativo che imponga alcuni parametri minimi anche ai privati aprirà davvero la strada a un vero e radicale cambiamento». Da VDM, per voce di Giustetto, ci è giunto un parere in redazione, più “ottimista” per gli effetti delle iniziative verdi di alto livello: «La produzione, lo sviluppo e la ricerca della qualità della nostra azienda passano attraverso il rispetto dell’ambiente che ci circonda e la salvaguardia consapevole delle risorse naturali. Ci impegniamo ogni giorno per migliorare e offrire prodotti e sistemi eco-sostenibili, studiando metodologie che prevedono un ridotto consumo d’acqua e una giusta dose di detergente, utilizzando materie prime riciclabili al 100%, tessuti resistenti ai continui lavaggi per abbattere la produzione di rifiuti. Inoltre facciamo in modo che tutti i possibili elementi usurati che compongono un nostro carrello, si possano sostituire per creare il meno possibile rifiuti da smaltire. Fortunatamente i Criteri Ambientali Minimi stanno sensibilizzando gradualmente anche il settore privato; finalmente il tema della Sostenibilità ambientale sta coinvolgendo anche l’utente privato, d’altra parte senza la partecipazione di tutti il cambiamento non potrà avvenire. Quindi speriamo che in tutti i settori dal pubblico al privato avvenga al più presto una responsabile e totale presa di coscienza».

TMB Amplia l’offerta del Gruppo Ruffo

È attualmente sulla “rampa di lancio” l’offerta di attrezzature da parte di TMB, azienda del Gruppo Ruffo, che intende complementare l’offerta di macchine con carrelli, mop, frange e una gamma completa di attrezzature. «Questa gamma sarà distribuita attraverso i canali commerciali già utilizzati da Comac e Fimap, prevediamo quindi di collocarla in tutti i paesi in cui siamo già attivi». Questo l’esordio di Maurizio Cigola, CEO Advisor di TMB; che ha poi continuato: «Lo scopo era quello di avere una gamma di offerta completa per quanto riguarda il mercato del Cleaning. Il Gruppo Ruffo, con questa nuova linea, viene incontro alle esigenze della propria clientela e amplia il proprio raggio d’azione, includendo anche le attrezzature tra i prodotti offerti». Un concorrente di tutto rispetto nel mercato delle attrezzature, data la dimensione del Gruppo Ruffo sia in Italia sia all’estero.

 

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