Secondo il rapporto dei NAS una mensa scolastica su quattro è irregolare. Le cause? Alimenti nocivi o conservati male, ma anche mancanza di igiene
Il momento della refezione, come ribadito in questi primi giorni di avvio del nuovo anno scolastico, è sì un momento di socialità e di istruzione per gli alunni delle scuole dell’infanzia, elementari e medie (quindi un aspetto imprescindibile dell’Offerta Formativa), ma non può e non deve essere imposto alle famiglie di aderire, a cifre peraltro spesso troppo onerose, al menù deciso dalle singole scuole
. Il Tribunale di Torino ha stabilito il diritto di “portare” il pasto da casa, consumandolo in refettorio con tutti gli altri studenti. Il Ministero dell’Istruzione ha opposto ricorso, riferendosi al principio di uguaglianza e alla impossibilità di controllare che gli alimenti introdotti dall’esterno, non forniti dalle aziende che hanno in appalto il servizio di ristorazione scolastiche, rispondano ai severi requisiti di igiene e salubrità stabiliti e richiesti. Il Tribunale ha ribadito che sono le scuole a doversi attrezzare in tal senso con l’aiuto delle ASL. Non si vuole qui entrare nel merito della querelle, ma qualche dubbio sulla sicurezza alimentare dei pasti forniti dalle scuole sorge legittimamente quando si leggono gli inquietanti risultati di un’indagine effettuata dai NAS su un campione significativo di mense scolastiche in tutta Italia (dal Nord al Sud, isole comprese), con incarico conferito dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha accolto segnalazioni e reclami di genitori insoddisfatti e preoccupati per la qualità del cibo somministrato ai propri figli.
L’indagine è stata presentata il 26 giugno scorso, a chiusura dell’anno scolastico 2015/2016 e ha delineato un quadro allarmante, che potrebbe essere il format di un reality cui assegnare il titolo di “Mense da incubo”. Sono state ispezionate dai Nas 2.678 mense scolastiche di cui 670, ossia il 25%, sono risultate non conformi. Il controllo si è effettuato in due tempi, all’inizio e alla fine dell’anno scolastico e ha portato come conseguenza, oltre a denunce e sanzioni penali e amministrative, alla chiusura di 37 strutture (1,4%) e al sequestro di 4.264 chili di alimenti, perché in cattivo stato di conservazione o alterati o privi di etichettatura e di tracciabilità.
Le principali violazioni penali contestate sono state: frode in pubbliche forniture (58), commercio di alimenti nocivi (23), alimenti in cattivo stato di conservazione (10), esercizio abusivo di docenza nelle scuole dell’infanzia (6), omissioni e abusi di atti d’ufficio (10), inadempienza in pubbliche forniture (15).
Davvero inquietante constatare che in ben 695 strutture sono state accertate carenze igienico strutturali con mancata attuazione del piano di autocontrollo (HACCP), in 21 strutture sono state riscontrate irregolarità nell’etichettatura degli alimenti con impossibilità di determinarne la tracciabilità, e in 8 non è stato rispettato il divieto di fumo.
Il Ministro Lorenzin ha assicurato che ispezioni e controlli saranno sempre più frequenti e capillari. Ma come contestare i genitori che vogliono fornire i pasti ai propri figli?
Nessuna zona d’Italia (vedi BOX) risulta immune anche se più numerose sono le strutture chiuse al centro e al sud del Paese.
Il giro d’Italia 2016 dei Nas – Niente maglie rosa, solo maglie nere
Rapporto dei NAS del 26 giugno 2016
Nas Alessandria: sospeso il servizio di mensa scolastica nel cuneese per gravi carenze igienico sanitarie e strutturali (muffe diffuse alle pareti, esfoliazione intonaci nei locali cucina, sporco diffuso dei piani lavoro), tali da non garantire la salubrità dei pasti, con potenziale rischio per la salute dei minori.
Nas Milano: sequestrati presso un centro cottura di una scuola elementare 36.500 articoli utilizzati per il servizio di ristorazione scolastica (tra cui piatti fondi), risultati, alle analisi di laboratorio, contenere presenza di un additivo non consentito.
Nas Milano: denunciato il legale responsabile di un centro cottura per la preparazione di pasti destinati alla refezione scolastica per aver detenuto, per la successiva somministrazione, alimenti in cattivo stato di conservazione (custoditi a temperature e contenitori non idonei). Sequestrati Kg. 100 di alimenti.
Nas Brescia: segnalato all’A.G. il legale responsabile di una società incaricata del confezionamento dei pasti destinati ad una scuola materna per aver fornito alimenti diversi, per qualità ed origine, da quelli previsti dal capitolato (alimenti di agricoltura tradizionale anziché con metodo “biologico”).
Nas Treviso: verificata la condotta del legale responsabile di una ditta appaltatrice del servizio di confezionamento e distribuzione dei pasti a vari istituti scolastici che, contravvenendo agli obblighi contrattuali imposti, illecitamente procedeva al subappalto del predetto servizio. Nella circostanza è stato, altresì, accertato che la ditta sub-appaltatrice trasportava gli alimenti utilizzando veicoli non autorizzati al tale scopo e, pertanto, non idonei.
Nas Ancona: somministrati a studenti alimenti con caratteristiche diverse rispetto a quanto previsto dal capitolato di appalto (congelati anziché freschi). Sequestrati 3.700 Kg. di prodotti carnei, classificati come sottoprodotti di origine animale e privi di indicazioni utili alla loro rintracciabilità, rinvenuti all’interno di celle frigorifere autorizzate allo stoccaggio di soli prodotti carnei freschi. Il titolare si approvvigionava di alimenti prossimi alla scadenza e, dopo averli riconfezionati, rietichettati e attribuito in maniera artificiosa una nuova data di scadenza, indebitamente, li sottoponeva a procedura di congelamento per fornirli successivamente alle mense come freschi.
Nas Firenze: denunciati i rappresentanti di 2 aziende fornitrici di materie prime utilizzate nella preparazione dei pasti presso mense scolastiche del capoluogo e in altre province toscane, per aver erogato prodotti alimentari di qualità inferiore a quelle prescritte nel capitolato d’appalto (olio extravergine di oliva di provenienza comunitaria anziché nazionale, formaggio DOP di stagionatura inferiore a quella richiesta, pollo di classe B anziché pollo di classe A). Sequestrati kg. 312 di alimenti.
Nas Perugia: interessata l’A.G. per somministrazione di alimenti pericolosi per la salute pubblica (cosce di pollo contenenti numerosi frammenti ossei, prosciutto cotto e frittata contaminati da listeria monocytogenes e staffilococchi coagulasi positivi, yogurt scaduto di validità e pane con muffa).
Nas Roma: sospesa l’attività di preparazione pasti presso la mensa di un istituto scolastico comprensivo della Capitale, poiché effettuata all’interno di locali con gravi criticità igienico-sanitarie (cucine sporche, pavimenti non puliti con frequenza, eccetera.).
Nas Pescara: rilevate gravi carenze igienico-sanitarie e gestionali (es. infiltrazioni di acqua, muffe, commistione di alimenti conservati, mancanza di adeguate procedure di autocontrollo) presso le mense ispezionate, si è proceduto alla sospensione delle attività ed alla segnalazione alle competenti Autorità dei titolari delle ditte fornitrici di materie prime utilizzate per la preparazione dei pasti, ravvisando ipotesi di frode commerciale (per aver somministrato miscela di olii originari da Paesi UE, in luogo di olio extravergine di oliva, miscele di formaggi in luogo di formaggi DOP, filetto di Pangasio invece di Halibut, ecc.) e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
Nas Latina: segnalato all’A.G. il legale responsabile di una società incaricata del confezionamento dei pasti destinati alle mense scolastiche della provincia di Frosinone, per aver fornito alimenti diversi, per qualità ed origine, da quelli previsti dal capitolato (alimenti di produzione tradizionale, anziché con metodo “biologico”.
Nas Cagliari: segnalati alla competente A.G. 6 insegnanti in servizio presso una scuola dell’infanzia per aver esercitato la professione senza essere in possesso del titolo abilitante e ottenuto contributi dal M.I.U.R. (Ministero Istruzione Università e Ricerca) e dalla Regione Autonoma della Sardegna attestando falsamente che la struttura aveva i requisiti di scuola paritaria.
Nas Sassari: presso la mensa di una scuola dell’infanzia, nel nuorese, è stato accertato che la ditta appaltatrice somministrava agli studenti prodotti acquistati presso discount e non provenienti da filiera corta/Km 0 imposti dal capitolato d’appalto.
Nas Sassari: denunciato il gestore della mensa di un asilo comunale per aver detenuto, per la successiva somministrazione, prodotti ittici in cattivo stato di conservazione, poiché abusivamente sottoposti a trattamento di congelamento e riposti in contenitori non idonei; sequestrati Kg. 40 di alimenti di varia natura (carne, pesce, pasta e pane).
Nas Napoli: a conclusione di accertamenti delegati scaturiti da una presunta tossinfezione alimentare patita da numerosi alunni di un istituto comprensivo, è stato denunciato l’amministratore di una ditta di ristorazione collettiva appaltatrice del servizio di refezione scolastica per aver somministrato alimenti in stato di alterazione e nocivi.
Nas Caserta: denunciato l’amministratore di un centro di cottura pasti destinati alla refezione scolastica per aver detenuto alimenti in cattivo stato di conservazione ed insudiciati. Nella circostanza sono stati sequestrati kg. 83 di prodotti carnei e caseari.
Nas Caserta: è stato accertato che un centro di cottura pasti destinati alla refezione scolastica delle scuole dell’infanzia era stato attivato in assenza del necessario piano di attuazione per la tracciabilità degli alimenti e senza la preventiva notifica all’Autorità Sanitaria. Nella circostanza è stata disposta la chiusura dell’attività a cura del personale della ASL competente.
Nas Cosenza: denunciato il titolare di una ditta appaltatrice del servizio di refezione scolastica del locale istituto comprensivo, per aver fornito pasti diversi da quelli previsti dal capitolato d’appalto e dalla tabella dietetica prevista dall’ASL.
Nas Cosenza: è stato accertato che il deposito di alimenti, contenente 200 confezioni di alimenti tra pasta e conserve vegetali, di pertinenza della mensa scolastica di un istituto comprensivo, gestita da una ditta di ristorazione collettiva, era interessato da carenze igienico-sanitarie e strutturali tali da comportare, da parte della competente Azienda Sanitaria Provinciale l’adozione di un provvedimento di chiusura.
Nas Cosenza: rilevate importanti carenze di natura igienico-sanitarie e strutturali presso i locali cucina di una mensa scolastica d’istituto comprensivo, gestiti da una ditta appaltatrice del servizio di refezione, che hanno comportato, da parte della competente Azienda Sanitaria Provinciale, la chiusura dei locali.
Nas Potenza: presso la mensa di un istituto comprensivo, gestita da una ditta di ristorazione collettiva, sono stati sequestrati kg. 100 di prodotti ortofrutticoli poiché sprovvisti di documentazione idonea a dimostrarne la tracciabilità.
Nas Catanzaro: deferiti all’Autorità Giudiziaria un amministratore pubblico ed il legale rappresentante di una ditta di ristorazione collettività, per avere, in concorso tra loro affidato il servizio presso una mensa scolastica in difformità dalle procedure di legge.
Nas Lecce: denunciati gli amministratori di alcuni centri di cottura per aver detenuto ed impiegato, nella preparazione del vitto destinato agli alunni, olio extravergine d’oliva, ottenuto da miscele di oli comunitari, anziché olio extravergine d’oliva prodotto in Italia come previsto dal capitolato d’appalto.
Nas Lecce: disposta la chiusura di un centro cottura pasti di una scuola per le carenze igienico strutturali riscontrate e per aver impiegato nell’attività di preparazione di alimenti acqua priva di certificato di potabilità.
Nas Palermo: segnalati, per i provvedimenti di competenza, all’Azienda Sanitaria Provinciale ed all’Autorità Amministrativa, tre responsabili di istituti scolastici paritari dell’infanzia per aver omesso di adottare le tabelle dietetiche nutrizionali per la popolazione scolastica in età pediatrica, previste dalle linee d’indirizzo nazionale del Ministero della Salute.