Ho.re.ca.

Questo albergo è una casa

Il Centro Polivalente di Induno Olona, residenza per anziani alle porte di Varese, è stato insignito del massimo riconoscimento per l’attenzione al benessere e alla dignità delle persone ricoverate: tre Rose Argento attribuite da Onda, l’osservatorio nazionale che monitora le RSA. Esempio di eccellenza e di efficienza di amministrazione pubblica

“Si può fare!”. È una delle battute più note del film “cult” Frankestein Junior ed è diventata l’esclamazione che sottolinea il miracolo di qualcosa che si riteneva impossibile e che, all’improvviso, diventa possibile.

 

Così come ormai si è radicata nell’opinione comune la convinzione che “pubblico” sia diventato sinonimo di corruzione e degrado. Opinione avvalorata dagli innumerevoli scandali che quasi quotidianamente occupano i quotidiani e i notiziari e che hanno per protagonisti funzionari che hanno una personalissima opinione di come si debba amministrare i beni della collettività. Se poi a “pubblico” si abbina “politico” e “sanità”, ecco che gli ingredienti del “malaffare” sono tutti serviti.

LA HALL DEL CENTRO POLIVALENTE ANZIANIbEppure… eppure, questa è la notizia, che non dovrebbe essere tale, perché dovrebbe essere la norma e non l’eccezione, eppure, dicevamo, pubblico, politico e sanità è un trinomio che può anche declinarsi come: “bello e possibile”.

Lo è, per esempio, a Induno Olona, graziosa cittadina negli immediati dintorni di Varese, all’inizio della Valganna e della Valceresio, alle pendici del monte Monarco. Immersa nel verde delle Prealpi, piccola ma ricca di storia, offre scorci di grande bellezza e siti di interesse artistico.

Ma il fiore all’occhiello della cittadina è un’istituzione pubblica, A.S.Far.M. – Azienda Speciale per la Farmacia e i Servizi Socio – Sanitari, un ente a totale partecipazione del Comune, che ha nominato alla sua presidenza Elisabetta Cacioppo, avvocato noto per il suo impegno civile e politico.

A.S.Far.M., come ci ha spiegato la sua Presidente, nasce nel 1995 dalla fusione di due istituzioni del Comune, la Farmacia e il Centro Polivalente, che oggi sono i due rami d’azienda dell’Associazione, azienda interamente partecipata dal Comune di Induno, con capitale al 100% pubblico.

La farmacia comunale vede nella propria sede accomunati oltre al classico servizio di dispensazione del farmaco: un punto prelievo accreditato al servizio sanitario regionale, una sede di medicina di gruppo dove prestano la propria attività 5 medici di base e un medico pediatra per sei giorni settimanali e infine uno studio polispecialistico dove prestano la propria attività a rotazione nell’arco della settimana ben 25 medici ospedalieri in regime di libera professione; la sede è pertanto una delle prime a livello nazionale che ben rappresenta l’assunto della “FARMACIA DEI SERVIZI” a favore del cittadino.

induno olona il parco delle rose 539853Il Centro Polivalente per l’Assistenza alle Persone Anziane è di più antica data, risalendo al 1987, già come residenza per anziani autosufficienti (34 posti letto), ma con un carattere meno assistenziale di quello assunto col tempo e che oggi lo caratterizza appieno con il modulo di Rsa (Residenza Sanitaria assistenziale per persone anziane non autosufficienti totali con 21 posti letto) accreditato al Fondo Sanitario regionale nel 1994. La struttura adibita a luogo di cura e soggiorno per le persone anziane sorge su un’altura, un poco defilata dal centro cittadino, ma raggiungibile in pochi minuti a piedi con una passeggiata panoramica già di per sé gradevole. Passeggiata che diventa spettacolosa non appena si varca il cancello del Parco delle Rose, il giardino del Centro, aperto al pubblico e trait-d’union tra gli ospiti della casa-albergo e la cittadinanza.

Un vero e proprio gioiello, ricco di oltre 400 varietà di rose, che da più di 1600 piantine a dimora, a maggio esplodono in un tripudio di colori e profumi, disegnando un percorso studiato per gli anziani ospiti della residenza, che possono agevolmente aggirarsi tra le corolle policrome tanto a piedi oppure muniti di ausili per la deambulazione.

Il Parco, che fa concorrenza al più rinomato roseto del Parco di Monza (come orgogliosamente dichiara la Presidente), ha una bellissima storia. «È una meraviglia che nasce da una devastazione – ci ha spiegato Elisabetta Cacioppo, che abbiamo incontrato in occasione di una premiazione che riguarda proprio la casa-albergo –. Nel 2011 il parco, che già esisteva ed era riservato solo agli ospiti del Centro, venne distrutto da un tornado che abbatté praticamente tutti gli alberi. L’amministrazione di allora ebbe l’idea di ricostituirlo, aprendolo però alla cittadinanza, per spezzare le barriere invisibili ma dannose tra gli anziani non più attivi e il pubblico. Nacque così l’idea del roseto che anche l’attuale amministrazione condivide, cercando di incrementare sempre più l’interazione tra anziani e cittadini, con iniziative che costituiscano momenti di incontro e di reciproco arricchimento».

7B9A08E2E5E419A7869CDC1EEA5B2283Da qui la sede ufficiale per la Festa delle Rose, storica manifestazione della Pro-Loco di Induno Olona, che oggi è giunta alla sua 104ma edizione e che si svolge ogni anno a maggio, in un fine settimana ricco di eventi, tutti all’insegna della rosa, con gare e premiazioni, laboratori per grandi e piccini, e una grande vitalità che abbraccia tutti i partecipanti. «Ci sono quadretti commoventi – sono sempre le parole di Elisabetta Cacioppo – di anziani e bambini che si divertono insieme, con un bellissimo scambio di vita».

Quest’anno, poi, A.S.Far.M.si è assicurata anche alcune delle statue che erano state realizzate da Dante Ferretti per EXPO 2015, per cui tra un cespuglio e l’altro di rose, giganteggiano Pasticcina e tre suoi compagni con una presenza rassicurante e amichevole, che riempie di gioia nonni e nipotini.

La residenza si struttura su tre piani e ospita 55 anziani, per la maggior parte donne, di cui 21 non autosufficienti, che trovano riparo in un’area protetta, al primo piano, interamente riservato a loro, con un’assistenza medica 24 ore su 24.

Gli altri ospiti sono liberi di occupare la propria giornata con attività programmate per farli sentire ancora protagonisti della propria vita. «Uno dei rischi peggiori per gli anziani – conferma la Presidente – è l’emarginazione, l’isolamento. Già la scelta di abbandonare la propria casa è traumatica. Se poi l’abbandono diventa isolamento, l’anziano si avvita in una spirale terribile che porta alla depressione, all’apatia e favorisce l’insorgenza di patologie degenerative. Noi cerchiamo di impedire questo cammino. Non vogliamo che la struttura diventi un ghetto. L’anziano, per il suo bene psico-fisico, deve continuare a essere soggetto attivo. Questo è il nostro obiettivo». E per perseguire questo obiettivo, sono state messe a punto una serie di iniziative che rendono l’ambiente vivo e “normale”, al netto delle prestazioni sanitarie che sono costanti, personalizzate, qualificate. Innanzitutto gli interni della struttura sono vivaci: le pareti, sia degli spazi comuni sia delle camere, dipinte a colori che vanno dal giallo all’arancio, dal turchino al verde, secondo una logica cromoterapica studiata proprio per questa particolare categoria di ospiti. Inoltre una squadra di volontari, quotidianamente, organizza, nella sala bar, giochi collettivi che si svolgono in grande allegria. Vengono organizzate anche serate musicali ed eventi che richiamano anche pubblico esterno. Ma il fiore all’occhiello è il ristorante della struttura. Non una mensa, ma un vero e proprio ristorante, con una cucina di alto livello, frutto della passione dello chef, Stefano Vettore, che prepara non solo i menù delle diverse diete, ma anche piatti di grande gusto, di cui possono usufruire sia i pazienti sia gli esterni. Infatti, a mezzogiorno, il ristorante è frequentato anche da un pubblico di impiegati o comuni cittadini attirati dalla fama della buona cucina, a prezzi peraltro contenuti. Il venerdì, poi, quando il menù prevede pesce, occorre prenotarsi con largo anticipo. «Gli anziani hanno la percezione di una normalità che li fa sentire ancora parte attiva della comunità e, interagendo con gli altri avventori, tengono viva la mente. E la struttura, da parte sua, incamera ricavi che contribuiscono al suo mantenimento». Quello dell’autosufficienza economica è un altro fiore all’occhiello di questa amministrazione. In un periodo in cui i tagli alla sanità sono sempre più fendenti, il Centro Polivalente, così come la Farmacia, di A.S.Farm chiudono per il secondo anno con un bilancio in attivo. Come è possibile? «Indubbiamente – spiega la Presidente – la situazione attuale ci ha obbligato a fare veri e propri salti mortali. Abbiamo pochissimi contributi da parte delle istituzioni. Il Comune contribuisce con la copertura parziale delle rette. E le rette sono la nostra entrata “certa”. Ma non sono sufficienti, perché reggere una struttura complessa come questa costa. Siamo costretti ad agire con la massima attenzione, ma attenzione non deve per forza significare ridurre la qualità».

Così sono stati cercati metodi alternativi. Un grande aiuto lo danno i volontari, che si occupano dell’animazione e degli aspetti ludici. Per il resto, il contributo maggiore deriva dall’altro ramo d’azienda, la Farmacia, con i servizi connessi. Tutte le entrate, al netto delle spese vive, vengono reinvestite per garantire la massima qualità di vita agli ospiti. E gli ospiti, come in tutti gli alberghi che si rispettino, hanno il diritto di godere del massimo dei servizi. Tanto più, se poi, sono ospiti particolari, la cui peculiarità deve essere la guida, discreta però per non sottolineare la differenza, di ogni scelta.

E per gli ospiti del Centro Polivalente le scelte sono sempre dei top di gamma. Quando viene programmata una spesa, si opera una accurata indagine di quanto di meglio e funzionale sia a disposizione e si decide valutando costi e benefici, nell’ottica del meglio possibile.

Così nei bagni, per esempio, l’asciugatura delle mani avviene con l’erogazione di aria calda direttamente dal rubinetto dell’acqua: meccanismo tra i più raffinati ed efficienti di cui solo pochissimi alberghi pluristellati sono dotati. Una scelta che esclude il consumo di carta (garantendo risparmio a trecentosessanta gradi in termini di rifiuti, di ecologia eccetera), elimina il contatto con le superfici (e quindi esclude possibili infezioni crociate), garantisce il massimo comfort e la massima igiene. Un esempio, tra le tante iniziative, che rispecchia una filosofia e una politica precise: spendere, quando si spende bene e oculatamente, non significa sperperare, ma effettuare un investimento che sul medio termine si rivela un risparmio e migliora la qualità della vita delle persone. «Il merito – ci tiene a sottolineare Elisabetta Cacioppo – è dell’amministrazione della struttura, ottimamente diretta da Cesare Cappella, la vera anima di tutto il sistema. E con lui, naturalmente, tutto lo staff, in totale 44 dipendenti, che si dedicano anima e corpo al benessere dei nostri ospiti e che ci consentono di essere una struttura di eccellenza». L’orgoglio della Presidente di A.S.Farm è più che legittimo, anzi è stato legittimato da un riconoscimento che annovera la Casa Albergo tra le migliori strutture di accoglienza per gli anziani in Italia. Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, ha bandito nel 2016 la prima edizione dei Bollini Rosa/Argento, rivolta alle residenze sanitarie assistenziali , pubbliche o private accreditate, attente alla salute, al benessere e alla dignità delle persone ospitate. Tra tutti i centri che hanno risposto al bando, esibendo i requisiti richiesti, tra cui non solo gli aspetti socio-sanitari ma anche l’attenzione all’aspetto umano, ne sono stati premiati novantanove.

Premiazione CasaAlbergo

Il massimo riconoscimento, tre bollini Rosa/Argento, è stato attribuito a 12 RSA, tra le quali il Centro Polivalente di Induno Olona, unica residenza della provincia di Varese. «Un riconoscimento – precisa la Presidente – che equivale alle cinque stelle delle strutture alberghiere e che ci è stato conferito a seguito di verifiche anonime. Il criterio di valutazione, infatti, è simile a quello della Guida Michelin. Non sono state sufficienti, ovviamente, le nostre dichiarazioni. Ci sono state ispezioni, di cui però noi non ci siamo accorti. Non ci hanno avvisato, ma qualcuno della giuria è venuto a controllare di persona la veridicità delle nostre affermazioni. Il fatto di avere ricevuto il massimo riconoscimento, ovviamente, ci ha confermato della bontà dei nostri sforzi».

Pubblico è bello e possibile. Si può fare!

 

 

Mostra di più

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button

Adblock Detected

Please consider supporting us by disabling your ad blocker