I mercati internazionali si rivelano sempre più attenti e interessati alle innovazioni espresse dall’azienda modenese
Prosegue la crescita di ARCO Chimica sui mercati internazionali: un successo, quello del dinamico marchio della detergenza professionale Made in Italy, costruito grazie alla qualità e alla forza dell’innovazione dei prodotti e dei sistemi distributivi realizzati nello stabilimento di Medolla. Le esportazioni rappresentano attualmente il 22% dell’intero fatturato, ma si punta decisamente all’espansione. Ne parliamo con Davide Polidori, export sales manager dell’azienda modenese
In quale Paesi siete presenti con i vostri prodotti?
“Siamo presenti in Brasile, Perù, Spagna, Portogallo, Irlanda, Svizzera, Austria, Francia, Germania, Grecia, Romania, Giordania, Malta. Inoltre sono in corso di realizzazione specifici progetti di sviluppo in Polonia, Slovenia, Croazia e Angola. Abbiamo buoni contatti con l’Inghilterra, Paese nel quale stiamo però attendiamo di capire come si evolverà la Brexit, e la Turchia, frenata dal dopo golpe. Decisamente positiva, è anche l’alleanza commerciale in Giordania”.
Quali sono i punti di forza di ARCO Chimica maggiormente apprezzati all’estero?
“Direi che è molto considerata la grande attenzione verso la sostenibilità ambientale delle nostre produzioni. Poi piace senz’altro la proposta di Gynius e Infyniti, due prodotti altamente innovativi che, abbinati a un software per PC e a una App, permettono di calcolare preventivamente i costi relativi alle necessità di approvvigionamento per la pulizia di un determinato ambiente. Gynius consente agli operatori, utilizzando il proprio budge, di raccogliere dalla macchina di distribuzione solo la quantità di detersivo assegnato loro dal sistema. Oltre alla qualità del prodotto, i nostri clienti apprezzano molto anche il valore aggiunto rappresentato dal know how e dalla formazione che siamo in grado di offrire, attraverso specifici percorsi indirizzati sia al venditore che all’operatore”.
State cercando di praticare l’innovazione a tutto tondo, anche sperimentando la strada della ricerca nel campo delle nanotecnologie?
“Certamente: ne è un esempio la linea Exclusive Fragrance, che comprende sei tipologie di produzioni: vetri-multiuso, bagno, sgrassatore, profumatore ambientale, manutentore per pavimenti base alcolica e manutentore per pavimenti senza voc. Il tutto con un’unica profumazione in tre varietà: Fern, White, Musk e Spring Flower. Exclusive Fragrance offre prodotti detergenti dalla raffinata combinazione di fragranze, che rendono ogni ambiente più gradevole. La linea è stata progettata sia nella variante tradizionale che in quella super concentrata in monodose. La nanotecnologia applicata ai prodotti chimici per la pulizia industriale, come è avvenuto in questo caso, rende idrorepellenti le superfici, ne facilita l’asciugatura e non lascia aloni”.
A quanto ammonta il vostro fatturato rivolto alle esportazioni e in che Stati siete presenti?
“Attualmente la quota relativa all’Export assorbe circa il 22% del nostro fatturato: direi che è un buon punto di partenza per puntare, come stiamo facendo, a una progressiva espansione”.
Qual è l’esperienza che, in assoluto, le ha dato le maggiori soddisfazioni?
“Direi quella della Giordania, dove abbiamo costruito una solida partnership con un grande distributore di marchi assai importanti per il professional cleaning, leader in una vasta area geografica comprendente anche Israele. Sono rimasto veramente sorpreso dalla preparazione, dall’abnegazione e dall’entusiasmo con cui i due giovani titolari, esperti di management commerciale, hanno accolto le nostre proposte, gettando le basi per una proficua e duratura collaborazione. Sono iniziate quindi le nostre forniture rivolte a trecentosessanta gradi, un po’ a tutti i settori merceologici, compreso il retail. Con loro abbiamo partecipato con successo alla Fiera di Amman. L’intenzione è di trasferire il format frutto della nostra partnership dalla Giordania e Israele non solo in Stati vicini, come il Libano, ma anche nei Paesi del Golfo, quali Oman, Qatar ed Emirati Arabi, dove il mercato è, per certi versi, ancora inesplorato e assai promettente. Sono molto fiducioso che si possa fare”.
E per quanto riguarda il Vecchio Continente?
“L’Europa non è certo una realtà da snobbare, ma bisogna essere consapevoli delle difficoltà che sta attraversando. Inoltre i Paesi dell’Est come la Polonia e tutti gli altri Stati mitteleuropei sono da sempre legati culturalmente ed economicamente alla Germania che, come ben sappiamo, nel campo dei prodotti chimici e della detergenza per il pulito professionale, rappresenta una potenza assoluta e quasi inavvicinabile. Meglio perciò puntare in altre direzioni, verso Stati dalle economie emergenti dove, anche se non ci aspettano certamente a braccia aperte, esistono grosse fette di mercato da conquistare con prodotti altamente innovativi e votati alla sostenibilità ambientale come lo sono i nostri”.