Idee, spunti e suggerimenti per progettare al meglio un iter formativo che verte sul tema della disinfestazione
Se io fossi la direttrice didattica e dovessi progettare un iter formativo per un Corso sulla Disinfestazione mi chiederei per prima cosa a chi viene rivolto, così da calibrare con cura argomenti, grado di approfondimento e tecniche espositive.
Da sempre nei Corsi sulla Disinfestazione si è parlato degli infestanti, dei prodotti e delle tecniche applicative per risolvere i problemi, tuttavia il mondo dei disinfestatori si sta sempre più strutturando attraverso una serie di “Codici” che a seconda di come vengono associati tra loro offrono diverse opportunità di crescita.
Un esempio chiarificatore
Mi spiego meglio attraverso un esempio basato sull’insiemistica: si ottiene un panorama in cui le Norme (volontarie e cogenti), la Sicurezza e la parte documentaria contornano il servizio di disinfestazione in senso stretto al punto di arrivare quasi a sovrastarlo.
Appare evidente che durante questo percorso non si possa esulare dalla conoscenza degli infestanti: cosa mangiano, dove si nascondono, a che principi attivi sono sensibili, quali sono i migliori formulati per controllarli e con che modalità utilizzarli… Ma diventa sempre più importante saper documentare correttamente quello che si fa, perché lo si fa in quel modo e non in un altro, come si sono valutati i “RISCHI”, in che universo UNI:EN ci si muove, come si ottempera al D.lgs 81/2008, ISO, BRC e IFS.
Dividendo gli argomenti in macro aree da approfondire ritengo si formino quattro grandi insiemi: la Sicurezza – le Norme – il Primo Soccorso – la Documentazione, nell’ottica che tutte contengono e sono contenute dalle conoscenze bio-etologiche degli infestanti – risorse tecniche – modalità applicative.
Addentriamoci in un insieme: fermo restando che la Sicurezza è uguale per tutti, la conoscenza capillare del decreto legislativo non sarà pari per tutti, così come tutti sappiamo fare una addizione, non tutti conosciamo le regole per calcolare l’area di una forma irregolare, ciò nonostante la Matematica sia per tutti la stessa, cambia solo il grado di approfondimento, che va di pari passo con la necessità di una competenza operativa. Ne deriva che è fondamentale calibrare con cura i concetti da fornire a seconda dei partecipanti, in modo da dare strumenti concreti per ottenere il risultato desiderato.
Focus sulla Sicurezza
Nello specifico parlando di Sicurezza, al di là dei richiami normativi per stralci, si interseca l’insieme delle risorse tecniche nella valutazione dei prodotti (lettura critica delle etichette e schede di sicurezza) e nel corretto uso e manutenzione delle attrezzature. Questi ultimi concetti a loro volta si intrecciano con le Norme volontarie (ad esempio UNI EN ISO 9001:2008 che si aggiorna in questi anni a UNI EN ISO 9001:2015). È evidente che è tutto correlato e diventa estremamente difficile muoversi senza prendere tangenti divagando per associazioni logiche. Torniamo alla Sicurezza: in un Corso dedicato ai tecnici operatori si metterà l’accento su come gestire i prodotti valutando tutti i punti critici da quando li prendono dal magazzino, a come li trasportano, come li dosano, dove li appoggiano quando sono dal Cliente, come e ogni quanto effettuano il controllo delle attrezzature. Quando ci interfacciamo con i titolari e con i responsabili delle aziende dovremo aiutarli a valutare quali sono gli strumenti corretti a tutela dell’azienda e dell’operatore per essere in linea con la Sicurezza, si valuteranno i corretti DPI, si elaboreranno procedure tipo a prova di errore. Addentrandosi nell’insieme delle Norme con i titolari si dovrebbero approfondire le linee guida su come approntare un Contratto adeguato che risponda alle esigenze del Cliente, nella tutela dell’Azienda erogatrice del servizio. Invece bisogna tenere conto che i tecnici operatori non sono coinvolti nella stesura dei contratti, ma che devono seguire scrupolosamente le indicazioni circa gli obiettivi degli interventi che svolgono, per non creare contestazioni tra il Cliente e l’Azienda di Servizi.
Elementi fondamentali di un Corso
Per quanto riguarda i concetti di Primo Soccorso, considerando note le procedure base di intervento in caso di incidente, andranno approfondite quelle che riguardano da vicino insetticidi e rodenticidi. Quest’area è la più uniforme nella trattazione perché tutti siamo chiamati in egual modo a intervenire e prestare soccorso in caso di necessità, quindi dal Titolare al tecnico operatore non vi è differenza. La parte Documentaria, generalmente si presta a essere strutturata nelle notti insonni dei responsabili tecnici e dei Titolari, in quanto deve essere ponderata accuratamente rischiando di diventare un’autoaccusa, rivolgendosi a loro l’obiettivo è di aiutarli a evitare tutto quello che possa essere fonte di male interpretazione facendo sì che dal rapporto di intervento si possa evincere: quando è stato fatto il trattamento, da chi, con quale scopo (monitoraggio – controllo), in quale modo (prodotto – attrezzatura) e che si sia lo spazio per suggerimenti circa migliorie ambientali coerenti con lo scopo dell’intervento. Nei Corsi riservati ai tecnici operatori sarà fondamentale motivarli alla corretta compilazione dei moduli di lavorazione, punto delicatissimo e cuore del Servizio di disinfestazione, sottolineando fortemente l’utilità dei dati che gli si chiede di raccogliere. Infatti la parte documentaria non si esaurisce con i rapporti di passaggio, ma comprende anche la corretta stesura delle offerte, dei progetti tecnici (ecco che ricompaiono le Norme) e delle relazioni che si possono proporre in corso d’opera e/o a conclusione dei contratti. Nei Corsi bisogna sottolineare che tutto lo staff di una azienda è coinvolto da questi elaborati che si basano sul lavoro dei tecnici operatori, che vanno adeguatamente formati e vengono realizzati “in ufficio”, il che presuppone che chi li redige sia stato preparato a tutto tondo per scriverli con un occhio alle Norme, uno alla Sicurezza, uno alla coerenza scientifica, un altro occhio alla parte documentaria, un altro ancora allo storico… insomma bisognerebbe avere l’occhio di una Mosca per non perdere di vista tutto quello che va considerato e soppesato.
Gli argomenti si collegano tra loro, è importante avere uno sguardo d’insieme:
d = fucsia = parte documentaria
n = azzurro = Norme cogenti e volontarie
s = verde = Sicurezza
Rapporti fra gli insiemi
s/n (la Sicurezza è contenuta nell’insieme delle Norme)
sottoinsieme viola = d/n/s (cioè tutto quello che riguarda la parte documentaria che deriva dall’applicazione delle Norme cogenti e volontarie, ad eccezione di quanto concerne la Sicurezza)
sottoinsieme marrone = d/s (tutta la parte documentaria riferita alle Norme, Sicurezza compresa)
I principi del sistema HACCP applicati ai Corsi di Formazione Professionale
1: “perché” Individuazione dei pericoli ed analisi del rischio ovvero che rischio/pericolo corro se non attuo il Corso | Chiedersi il perché si fa un Corso può sembrare banale, ma è il punto d’appoggio con cui si riusciranno a raggiungere gli obiettivi: – lo richiedono le norme – migliorare il rendimento di un determinato settore della propria ditta: • tecnici disinfestatori • responsabile tecnico • settore commerciale – ridurre i costi inserendo procedure più economiche – affrontare un segmento di mercato nuovo NB: in genere il perché si realizza un Corso è un mix di quanto esposto che rappresenta solo un esempio delle possibili motivazioni |
2: “come” Individuazione dei punti critici di controllo 3: “standard” Definizione dei limiti critici | Posto che ogni fruitore abbia le sue aspettative e/o resistenze, ad esempio: – tecnici disinfestatori: ognuno ha la sua insuperabile terapia e scrivere sottrae tempo al lavoro – responsabile tecnico: in genere ha una certa resistenza a collaborare con il marketing aziendale sostenendolo con le sue conoscenze scientifi che – settore commerciale: tende a considerare il prezzo come la variabile principale, le pretese del cliente coincidenti con l’interesse aziendale oppure a “vendere” quello che gli è chiesto trascurando il resto della gamma di servizi o prodotti Come motivarli? |
3: “standard” Definizione dei limiti critici | Stabilito che ogni persona ha le sue peculiarità caratteriali, un obiettivo importante è sottolineare che al di sotto di certi standard non è possibile scendere. Ogni settore deve avere chiaro che: – tecnici disinfestatori: il comportamento con il Cliente deve essere sempre educato; l’abito non fa il monaco, ma la divisa deve essere sempre in ordine – il responsabile tecnico: il contratto prevale sulla scienza – settore commerciale: vale la regola 2CO, ovvero Conoscenza della propria zona, Conoscenza delle potenzialità del cliente e Organizzazione del proprio tempo Naturalmente come in ogni attività umana ci sarà il bravo e il meno bravo, ma anche quest’ultimo non dovrà scendere sotto certi limiti perché sarà aiutato attraverso monitoraggi |
4: “valutazione” Definizione delle attività di monitoraggio | La valutazione del lavoro altrui è sempre compito gravoso, con il rischio che possa sortire l’effetto contrario. Vero è che oggi esistono programmi in grado di evidenziare il numero dei trattamenti da ripetere in garanzia, oppure il numero di contratti portati a buon fi ne. |
5: “cosa” Definizione delle azioni correttive | Il cosa fare per raggiungere gli obiettivi che il Corso si prefi gge può essere diviso in due sottosistemi. Il primo è: gli argomenti trattati durante il Corso trovino una realizzazione concreta nell’attività professionale; il secondo riguarda le tempistiche: meglio poco ma subito piuttosto che pianifi care a medio o peggio lungo termine. |
6: “risultati” Definizione delle attività di verifica | La letteratura recita che si possano ricercare i risultati per stimarne l’effi cacia: – il gradimento dei destinatari (se il Corso è fatto soprattutto per ottemperare a una norma che almeno sia gradevole) – l’apprendimento inteso come l’acquisizione di conoscenze – la capacità ovvero saper fare in concreto quello che ho imparato – il comportamento inteso come il saper raggiungere i risultati nella logica aziendale che contempla anche la capacità di fare squadra NB: è evidente che i primi due punti sono misurabili “da subito” ed è meglio che lo siano; gli ultimi due sono misurabili sul campo e più la direzione si adopera in tal senso, più i prossimi Corsi che si realizzeranno avranno probabilità di avere successo. |
7: formalizzazione Gestione della documentazione | Per formalizzazione intendo il materiale didattico da fornire ai partecipanti, ad esempio dispense aperte che devono essere completate durante il Corso e saranno visionate e corrette dal docente; esse sono coerenti con un metodo che si è dimostrato particolarmente effi cace nei confronti dei Corsi rivolti a degli adulti. – Tecnici disinfestatori: la priorità è sottolineare il rispetto delle istruzioni operative che devono soddisfare i seguenti principi • La sicurezza a 360° • Il rispetto del contratto – Responsabile tecnico: a parer mio la priorità è fornirgli una job in cui si sottolineino le sue responsabilità ad es. fornire istruzioni operative chiare e coerenti con il corretto uso delle risorse tecniche aziendali e tenersi informato sulle novità fornendo alla direzione i pro e i contro nell’eventualità che siano adottate – Settore commerciale: di fatto è l’area meno codifi cabile essendo il “venditore” un gestore di rapporti interpersonali positivi, per cui le dispense dovranno fornirgli dei suggerimenti atti a ottimizzare le sue qualità umane verso la gestione a tutto tondo dell’area geografi ca o del segmento di mercato che gli è affi dato. |
I commenti che più ho ascoltato nello svolgere la mia attività di formatrice è stato: “accidenti, un altro Corso, con tutto quello che ho da fare” oppure “i corsi sono quasi più faticosi di una giornata di lavoro”. La cosa che mi ha dato molta soddisfazione invece è stata sentire: “Però questo…” Ecco, quei puntini mi piacevano molto.