Esploriamo alcuni principi attivi abbattenti (futuri Biocidi) tra le pagine dei cataloghi delle aziende di settore. Fermo restando che è fondamentale far riferimento alle istruzioni e alle avvertenze riportate in etichetta e alla scheda di sicurezza
Leggere un catalogo è un po’ come sfogliare un dizionario: si scoprono sempre parole nuove. Ad esempio ho trovato che far camminare un bimbo che ancora non si regge bene in piedi tenendolo per le braccia si dice abbambinare e che questo termine si può usare anche per indicare quando si vuol trasportare un peso senza alzarlo, facendolo poggiare alternativamente sull’uno e sull’altro spigolo.
Operazione che ho visto fare a qualche magazziniere che doveva movimentare colli particolarmente pesanti e ingombranti (senza tener conto della 626 e relativi aggiornamenti). In questi giorni sto sfogliando una montagna di cataloghi e mi accorgo che ogni azienda, ogni distributore ha più di un prodotto di cui non ero a conoscenza, e più avanti vedremo insieme di enumerare qualche principio attivo abbattente (futuri Biocidi) che il mercato offre (quelli residuali li esamineremo in un’altra occasione).
Questa disamina la faccio tenendo conto delle importanti istanze che la “biocidi” nel suo lungo iter legislativo ha ribadito come obiettivo strategico. Condizioni generali per l’autorizzazione possono essere riassunte nei tre seguenti punti:
Primo punto: “che esso risulti sufficientemente efficace”. Potremmo dire che il “sufficientemente” è garantito dai controlli ministeriali e verificato dall’esperienza quotidiana dell’ars disinfestandi.
Punto secondo: “che non abbia effetti inaccettabili di per sé o a livello di residui sulle acque, sull’ambiente, sulla salute dell’uomo e degli animali e né sulla specie bersaglio (ad es. provocare morte con dolore)”. Sul piano delle caratteristiche biochimiche del formulato vigilano l’Istituto Superiore di Sanità e varie istituzioni satelliti, per quanto riguarda la già citata ars disinfestandi grava la correttezza dell’applicazione che riassumerei nel “là dove serve”, per il periodo strettamente necessario, ai giusti dosaggi.
Punto terzo: “che le sue proprietà fisiche e chimiche siano giudicate accettabili per garantirne uso, magazzinaggio e trasporto adeguati.” A questo punto aggiungerei un purché l’uso, il magazzinaggio e il trasporto siano effettuati in modo rigorosamente corretto; giudicando il termine “adeguati” troppo generico.
Cataloghi a confronto ovvero…. passami quel catalogo
Prendo in esame una decina di cataloghi. Va subito detto che il contenuto delle informazioni è decisamente esaustivo. Ho trovato alcuni di essi prevalentemente orientati alla vendita, altri con un’anima più da “informatori”; scendendo nei dettagli ho notato che spesso le aziende presentano la loro storia all’inizio del catalogo dando tutti i riferimenti di contatto, mentre altre indicano un organigramma dettagliato in chiusura, ma quasi tutte mettono a disposizione del fruitore alcune nozioni base, in sezione iniziali o finali oppure in finestre spot in prossimità dei prodotti a cui fanno riferimento nozioni che, per quanto note, è sempre utile avere a portata di mano in caso di dubbi.
Le aziende con una solida piattaforma informatica le dedicano una ampia presentazione sul catalogo per mettere in luce tutti i servizi disponibili come validi strumenti di lavoro, offrendosi non solo come fornitori, ma anche come partner.
La prima suddivisione è funzionale e riferita alle grandi classi: “insetticidi” – “rodenticidi” – “disinfettanti” e per facilitare la consultazione in tutti i cataloghi vi sono sezioni colorate o con alette. Questo permette all’utente di orientarsi velocemente quando cerca un prodotto specifico, visto che non sempre vi è un indice generale. Segnalo che in alcuni cataloghi oltre all’indice generale per prodotto, vi è quello per principio attivo o quello per categoria.
Queste pubblicazioni sono disponibili in vari formati: quelli più piccoli sono di più facile consultazione, sia in formato cartaceo (facilmente trasportabile) sia in formato video, essendo più adatti alla visualizzazione sul monitor. Quelli più grandi danno un impatto più “arioso” se dedicano una o più pagine a ogni prodotto, viceversa quando i prodotti per pagina sono più di uno agevolano le comparazioni permettendo un maggior sguardo d’insieme.
Altresì ho notato che solo alcune aziende scelgono di pubblicare tabelle sinottiche molto pratiche per chi deve scegliere il prodotto più adatto allo specifico caso, permettendo confronti immediati su composizione / target / dosaggio / caratteristiche / ambiente di intervento / attrezzature, mentre tutti i cataloghi riportano le indicazioni “base” sull’utilizzo dei prodotti (composizione – dosaggio). Segnalo anche che non tutti i cataloghi riportano i costi dei prodotti, infatti alcune aziende scelgono di avere il listino separato dal catalogo.
Dopo aver sfogliato il cartaceo sono andata sui vari siti per verificare la reperibilità della versione informatica e ho notato che quasi tutti evidenziano l’area da cui scaricarlo, solo alcuni richiedono una registrazione per effettuare il download, una sola azienda lo ha reso consultabile, ma non scaricabile, e una non lo ha messo (a meno che sia nell’area privata nella quale volutamente non sono entrata).
BASF, www.pestcontrol.basf.it
BAYER, es.bayer.it
BLEU LINE, www.bleuline.it
COLKIM, www.colkim.it
COPYR, www.copyr.eu
EKOMMERCE, www.derattizzazione-disinfestazione.it
GEA / INPEST, www.geaitaly.it
GENICCO, www.genicco.com
INDIA, www.indiacare.it
NEWPHARM, www.newpharm.it
ORMA, www.ormatorino.com
OSD GROUP, www.osdgroup.it
PESTNET, www.pestnet-europe.it
VEBI, www.vebi.it
Come anticipato all’inizio di questo articolo vedremo insieme di considerare qualche principio attivo per facilitarne la comparazione.
Formulazioni e principi attivi
Per dare un’idea del percorso esplorativo di un PMC (per quanto mi è dato sapere a tutt’oggi non ci sono insetticidi registrati come biocidi almeno nella categoria degli “abbattenti”) mi sembra possa valere il confronto fra gli le piretrine naturali e la tetrametrina (piretroide sintetico fotolabile della II generazione).
I dati riportati devono essere considerati esemplificativi e non esaustivi, in ogni caso dal principio attivo al formulato, che si dovesse decidere di utilizzare, le differenze possono modificarsi anche sostanzialmente in funzione della concentrazione e del tipo di formulazione. Per cui è utile consultare i cataloghi per avere un’idea di cosa il mercato offre, ma è fondamentale far riferimento alle istruzioni e alle avvertenze riportate in etichetta e alla scheda di sicurezza.
Una cosa è certa: con il passaggio da PMC a Biocida, i contenuti riportati in etichetta saranno più circostanziati e “restrittivi” come per altro è già avvenuto per i rodenticidi.
Conclusioni
La perfetta conoscenza dei formulati che, dopo attenta valutazione critica, si intendono utilizzare risponde in modo virtuoso a quanto stabilisce l’articolo 18 del BPR (Riprogettazione dei Processi) di cui riporto uno stralcio: “(omissis) riflettere sulla necessità di introdurre misure aggiuntive, in particolare per gli utilizzatori professionali, al fine di ridurre i rischi posti dai biocidi per la salute umana, per la salute animale e per l’ambiente”. Lo stesso articolo stabilisce gli elementi che devono essere esaminati e che riguardano:
• la promozione delle migliori prassi come mezzo per ridurre al minimo l’uso dei biocidi; mia osservazione: cosa che è possibile solo utilizzandoli bene e in modo appropriato alla necessità
• gli approcci più efficaci per monitorare l’uso dei biocidi; mia riflessione: misurarne l’efficacia
• lo sviluppo e l’applicazione di principi di gestione integrata dei parassiti in relazione all’uso di biocidi; mia riflessione: è possibile solo lavorando insieme e pianificando i tempi necessari per realizzare tale importante obiettivo, il che è realizzabile solo disponendo delle risorse necessarie e le risorse si ottengono solo con la condivisione
• i rischi posti dall’uso dei biocidi in ambienti specifici come scuole, luoghi di lavoro, asili, ecc., e l’eventuale necessità di misure aggiuntive per ovviare a tali rischi; mio commento: ogni ambiente in fondo ha una sua specificità.
Infine il contributo che una migliore efficienza delle apparecchiature utilizzate per l’applicazione dei biocidi potrebbe dare all’uso sostenibile; mia annotazione: in tutti i miei corsi di Formazione professionale proietto una slide che rappresenta un arciere che fa centro e aggiungo che per riuscirci è necessario un buon arco (le attrezzature), delle frecce perfettamente dritte (i biocidi) e un arciere degno di Robin Hood.