Kärcher è stata selezionata tra le aziende finaliste del Premio Innovazione 2017, il tradizionale appuntamento di Pulire, la fiera internazionale del cleaning professionale promossa da Afidamp, che ogni due anni premia l’innovazione applicata a processi, prodotti, servizi, e in generale a tutte le soluzioni che portano benefici, miglioramenti e sviluppo dell’imprenditorialità del settore.
In quest’ultima edizione, due sono stati i leitmotiv più gettonati, l’economia circolare e l’industria 4.0, e, a sua volta, l’industria 4.0 ha dominato nelle candidature. Anche Kärcher ha presentato una proposta che interpreta in maniera assolutamente originale la nuova dimensione tecnologica, e lo ha fatto non con macchine particolarmente sofisticate (peraltro la sua produzione da anni si muove nell’ambito dell’innovazione), ma con un progetto che ripensa il concetto di cleaning, cogliendolo nella sua totalità.
«Non abbiamo pensato in termini di prodotto – ha spiegato Giovanni Probo, Amministratore Delegato di Kärcher Italia -, bensì in termini di processo».
Industria 4.0 significa interconnessione, tra macchina e macchina, tra uomo e macchina e viceversa.
Kärcher è andata ancora oltre e, pur essendo azienda storicamente produttrice di macchine, con la sua proposta, Connected Cleaning, ha voluto qualificare al massimo l’attività di pulizia, conferendole scientificità, cultura, massima professionalizzazione, a tutti i livelli funzionali, in tutti i passaggi operativi, definendo un nuovo rapporto tra uomo e macchina. «Siamo partiti dall’assunzione di un nuovo concetto di pulizia. Quando si parla di pulizie, non si deve pensare alle singole operazioni, ma allo sviluppo di un processo, che si basa su precise metodologie, che non possono ridursi alla mera ripetitività di operazioni prese nella loro singolarità. E l’operatore è il soggetto che di solito subisce la frustrazione di un lavoro meccanico di questo tipo. Si è pensato, allora, che gli interventi di pulizia potessero, e dovessero, essere valorizzati, resi da una parte più facili e dall’altra più intelligenti, nel senso che dovessero essere frutto di riflessione, di scelta consapevole, quindi qualitativamente migliori e maggiormente performanti».
Quando si parla di processo e di metodologia, si presuppone un’analisi di tutti gli aspetti e conoscenza approfondita dell’agire necessario.
«L’elemento umano e la meccanizzazione sono fondamentali – ha ribadito Giovanni Probo – e se si riesce a fare dialogare costruttivamente questi due pilastri, restituiamo all’uomo la sua autonomia e la sua dignità e alla macchina il suo ruolo di ausilio. L’uomo gestisce, consapevolmente, la macchina con tutti gli strumenti – PC, tablet, smart phone – che la moderna tecnologia mette a sua disposizione. E la macchina risponde agli imput che vengono anche da remoto, restituendo all’uomo una serie infinita di informazione che, gestite bene, costituiscono un patrimonio di grande valore professionale».
Questo è Connected Cleaning, un insieme di prodotti digitali in cui tutti gli elementi collaborano armoniosamente. In un unica piattaforma sono riuniti due grandi prodotti digitali che già Kärcher aveva realizzato, Kärcher Fleet e Kärcher Manage. Ora, appunto, un unico software collega tutta l’infrastruttura di macchine e procedure, che lavorano in totale sinergia.
Pulizia manuale e macchinari, luoghi e stanze da pulire, pianificazione, statistiche, assistenza: tutta l’infrastruttura è contenuta in un solo software. Con Connected Cleaning tutta la giornata lavorativa può iniziare e finire in autonomia senza imprevisti, perché il sistema automaticamente verifica le varie situazioni di lavoro e il numero delle persone presenti in ogni ambiente.
E non solo. Connected Cleaning consente di gestire sia il parco macchine sia le attrezzature per la pulizia manuale.
È tuttavia possibile utilizzare anche separatamente Kärcher Fleet e Kärcher Manage. È l’utente che decide. È sempre l’uomo.
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