È del 20 dicembre 2010 l’entrata in vigore, nell’Unione Europea, dei primi 4 Regolamenti che stabiliscono le caratteristiche delle nuove etichette energetiche per quanto riguarda frigoriferi, congelatori, frigo-congelatori, lavatrici, lavastoviglie e televisori. Il campo di applicazione dell’etichetta energetica è stato esteso dal Regolamento Delegato 2010/1060 energetica a tutti gli apparecchi per la refrigerazione domestica, inclusi gli apparecchi per le bevande, quelli ad assorbimento e termoelettrici alimentati dalla rete elettrica, come cantinette e minibar. Parlando ora di refrigerazione professionale, frigoriferi per alberghi (minibar), cantinette frigo e congelatori orizzontali a pozzetto, sono coperti anch’essi dal Regolamento delegato (UE) N. 1060/2010, dal Regolamento (CE) N. 643/2009 relativo alle specifiche per la progettazione ecocompatibile degli apparecchi di refrigerazione per uso domestico e dal Regolamento (UE) N. 518/2014 della Commissione del 5 marzo 2014 per quanto attiene all’etichettatura dei prodotti connessi all’energia su Internet.
Nuovi Regolamenti Europei
In questo ambito, novità sono state introdotte a partire dal 1 luglio 2016, data in cui sono entrati in vigore i nuovi Regolamenti Europei sull’etichettatura energetica degli armadi frigoriferi/congelatori professionali e sulla progettazione ecocompatibile di armadi refrigerati professionali, abbattitori, unità di condensazione, chiller di processo.
All’origine dei Regolamenti Europei, troviamo l’attività italiana sulla ECE (Etichetta di Classificazione Energetica) per frigoriferi e congelatori professionali, promossa da Efcem Italia e Confindustria Ceced Italia (associazioni dei produttori che hanno sede nel Paese) ed elaborata in collaborazione con Enea e Imq. Nel 2012, questa etichettatura è stata adottata in Italia, su base volontaria nel 2012 e rappresenta lo strumento per la più facile e rapida comprensione dei consumi da parte dell’utilizzatore.
Vantaggi green
Positive, sono le stime riguardo l’effetto combinato dei due Regolamenti: si pensa, infatti, che possa generare un risparmio annuo nel consumo di energia elettrica pari a 6,3 TWh entro il 2020 e 15,6 TWh entro il 2030. Cifre e numeri che fanno riflettere, anche considerando che gli apparecchi professionali consumano molta energia: in Italia, Paese nel quale le utenze professionali sono pari a circa 1,5% del numero di elettrodomestici installati nelle famiglie, i consumi valgono circa il 40% del settore domestico e rappresentano il 25% dell’intero settore terziario. Il consumo energetico totale (tra elettricità e gas) annuale nel solo comparto della ristorazione è di 25.440 GWh, ovvero oltre 4,7 Mtep.
L’etichettatura entrata in vigore da luglio 2016 rappresenta anche un importante strumento per incentivare lo sviluppo ecologico della domanda, rendendo più forte la capacità di penetrazione internazionale dei produttori in Italia e all’interno della UE.
Processi di classificazione energetica e attrezzature innovative consentono di raggiungere gli obiettivi del programma Europa 20/20/20: ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche fossili e migliorare la competitività dell’intera economia UE e abbassare la dispersione di inquinanti, specialmente la CO2, all’interno dell’atmosfera. L’etichetta europea riveste grande importanza anche per quanto riguarda il programma di Green Procurement (l’obbligo di scelta da parte delle Pubbliche Amministrazioni di soluzioni con il minore impatto possibile sull’ambiente lungo tutto il ciclo di vita), diventandone presupposto essenziale. Considerato che gli acquisti pubblici rappresentano il 16% del PIL annuale dell’intera Europa per un potere d’acquisto che, nella sola UE, si attesta attorno a € 1.500 miliardi annui, si può comprendere l’importanza dell’applicazione del Green Procurement Program.