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Continua la crescita dei componenti verso l’estero

Il settore tiene e segna incrementi nell’export con +7%

Il mercato nazionale per i componenti del Cleaning continua a dare soddisfazioni alle aziende del settore, che possono contare su elevati livelli di domanda interna, su canali di distribuzione collaudati e consolidati e sull’emergere di nuovi segmenti di mercato.
Batterie e Caricabatterie nel 2016 hanno fatto registrare un fatturato totale di 70,7 milioni di Euro, per più del 50% realizzato all’estero, con tassi di crescita pari al +4,3% in totale, +7% all’estero e +1,3% in Italia.

Piombo e Litio
Il mercato delle batterie al litio è in una fase di sviluppo, anche piuttosto rapido, tuttavia il core business dei produttori resta la “vecchia” tecnologia (piombo), che copre spesso più dell’ottanta per cento del fatturato totale. Le prestazioni delle batterie al litio sono eccezionali e universalmente riconosciute: macchine con autonomie più che raddoppiate, maggiore velocità di ricarica, sostituzione rapida, oltre a una longevità che arriva a sfidare la solidità delle macchine su cui queste batterie vengono montate. La “cattiva notizia” è nei prezzi della tecnologia al litio, quattro volte superiori a quelli delle batterie tradizionali e tendenzialmente stabili.
Pregi e difetti confermati da Daniele Zaniboni, Direttore Commerciale di Accu Italia: «I vantaggi delle batterie al litio sono fuori discussione; autonomia e ricarica veloce, solo per citare i più apprezzati dalla clientela, ma anche dimensioni e peso molto inferiori rispetto alle batterie al piombo, con caratteristiche tali da influire in modo marcato sulla progettazione e sul design delle macchine». Il notevole prezzo di una batteria al litio comporta una domanda di nicchia da parte di clientela high spender e dotata di strutture organizzate e operatività su più turni diurni, per meglio ammortizzare i maggiori costi dell’equipaggiamento «per ottenere i massimi vantaggi, le imprese di servizio devono prevedere di utilizzare le macchine che montano batterie al litio per un minimo di 6/8 ore al giorno, su turni di lavoro più lunghi, possibili grazie alla maggiore flessibilità di questa tecnologia».
La maggiore maneggevolezza, in effetti, rende possibile la sostituzione rapida delle batterie per raddoppiare l’autonomia (con il piombo era improponibile, date le dimensioni e il peso); inoltre, le batterie al litio promettono una longevità notevole, anche superiore al 400%, rispetto a quelle tradizionali. «Il limite, secondo me – precisa il manager di Accu Italia – si sposta sulla meccanica delle macchine, che dovrà essere molto affidabile, perché le batterie arrivano a garantire fino 3.500/4.000 cicli di ricarica». L’offerta, inoltre, è condizionata dal design delle macchine esistenti, progettate per ospitare batterie al piombo, quindi con alloggiamenti di grandi dimensioni e telai resistenti per sostenere il peso delle vecchie tecnologie, il che rende ancora più difficoltoso il passaggio al litio. Emergono, comunque, anche nell’ambito delle macchine più costose con batterie di nuova generazione, nicchie di mercato di successo, che probabilmente rappresenteranno il futuro – ancora non proprio prossimo – per la commercializzazione delle batterie al litio. Centri storici, piazze e “salotti cittadini”, ma anche aree Vip degli aeroporti, negozi della GDO di fascia elevata, i “piani alti” in molti settori, la finanza, solo per citare i primi ambiti di sviluppo del mercato del litio.

Offering Personalizzato
Il segmento dei motori elettrici fa parte dell’industria elettromeccanica ed elettronica, comparto che conta oltre 1.200 imprese e più di 400.000 addetti, con un fatturato aggregato di 54 miliardi di euro, dei quali 29 destinati all’export.
Il Cleaning assorbe solo una quota molto contenuta del comparto, anche se, per effetto della crescente specializzazione dei produttori di macchine, sono presenti produttori focalizzati su questo segmento.
E’ il caso di Amer, azienda multinazionale che conta su centinaia di addetti, orientata alla personalizzazione dell’offerta. L’azienda, cresciuta in misura importante negli anni tramite acquisizione di strutture contigue, deve il proprio successo alla gestione in autonomia delle singole Business Unit, che presidiano ciclo produttivo e distribuzione, seguendo un modello organizzativo di integrazione orizzontale. «La flessibilità e la capacità di offrire soluzioni personalizzate a una clientela sempre più esigente è stata la nostra strategia di contrasto alla crisi economica, ovviamente investendo risorse nello sviluppo dei canali commerciali e per l’assistenza». Ci ha detto Lorenzo Venegoni, AD di Amer, che produce motori, motoriduttori e sistemi di trazione a corrente continua, soprattutto per il comparto delle macchine per il Cleaning che è il settore strategico e di punta del gruppo. Amer esporta circa il 60% della produzione ed è cresciuta a tassi a due cifre nei difficili anni 2009/2015 (quasi il 12% in media); un’isola felice in un mare in tempesta.

Motori elettrici: dati in netto rialzo rispetto al 2016
Il comparto dei motori elettrici, in generale e non solo dedicati al Cleaning, ha commercializzato circa 39,8 milioni di motori elettrici nel 2017, con aziende quali ABB, Siemens e WEG in testa alla classifica dei fornitori su scala globale. Parlando della tipologia di motori, nei prossimi anni quelli brushless a corrente continua dovrebbero superare, per diffusione, “brushed”. I motori con spazzole, infatti, attualmente rappresentano il 46,2% del mercato globale dei motori elettrici, mentre i motori brushless hanno il 44,8%. Si prevede che, nei prossimi cinque anni, il tasso di crescita per brushless sia doppio, rispetto ai “brushed”. La tendenza si può osservare in diversi campi di applicazione. Per esempio, il servosterzo elettrico ha sostituito quello idraulico in molti veicoli. I motori brushed, tuttavia, sono ancora quelli di riferimento per applicazioni poco costose e affidabili, come i sedili elettrici o le chiusure elettriche, sebbene alcuni costruttori di motori stiano lavorando con gli OEM allo sviluppo di motori brushless a corrente continua per applicazioni di questo tipo.

Spazzole: Stabilità in Italia, Sviluppo all’Estero
Spazzole e Dischi Trascinatori hanno fatto registrare fatturati in crescita quasi esclusivamente all’estero: +22,3% le vendite oltralpe e stabilità del mercato interno (+0,1%). In totale il segmento vale 13.585.498 Euro per quasi il 60% collocati all’estero (58,3%).
«Stiamo attraversando una buona fase di mercato, a partire dal 2017 e anche per quanto riguarda i primi mesi del 2018 – ha confermato Gianfranco Bonotto, titolare di Tre Colli -. Il Cleaning sembra essere uscito dalla crisi.
Anche la situazione finanziaria va molto meglio, con la quota di insoluti decisamente ridotta rispetto ai primi anni di crisi». Una ventata di ottimismo, in un panorama che per anni è stato avaro di soddisfazioni. La dinamica di crescita delle vendite di spazzole all’estero è incessante fin dal 2011, con quote ogni anno più elevate: dal 41% sul totale del venduto nel 2011, fino a quasi il 60% (58,3%) nel 2016. Anche in questo caso “gioca” la flessibilità italiana, riconosciuta a livello internazionale, per la realizzazione spesso di sistemi ad hoc, con specifiche caratteristiche differenziate per cliente che, così “coccolato”, risulterà maggiormente fidelizzato. La domanda oggi è per campioni e prototipi realizzati in maniera efficace e veloce, oltre, ovviamente, a consegne a scadenze garantite. I produttori si sono trovati nella necessità di ampliare i propri orizzonti, esportando in misura sempre più massiccia, anche per le condizioni delle nostre abitudini di liquidazione: in Italia tempi più lunghi e pagamenti molto meno sicuri, rispetto alle vendite all’estero, meglio garantite.

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