Tutto ha inizio durante il corso di formazione professionale: “L’utilizzo sostenibile dei prodotti rodenticidi anticoagulanti e dei prodotti biocidi” – svoltosi a Cologno Monzese il 7 novembre scorso, relatori il dr Alberto Baseggio, il dr. Ugo Gianchecchi e l’ing. Giuseppe Nordio – in cui, fra le altre cose, si commentavano le linee guida del RAPPORTO ISTISAN 15/40 “Uso dei rodenticidi anticoagulanti in Italia: misure di mitigazione del rischio e norme di buona pratica” da cui “dovrebbero” derivare le nuove norme che i professionisti derattizzatori “dovrebbero” seguire nell’effettuare i loro servizi. Dico “dovrebbero” perché, fermo restando che le modalità e le avvertenze riportate in etichetta hanno valenza cogente, il resto non è ben chiaro o per lo meno le interpretazioni operative che ho richiesto ad alcuni funzionari di un paio di ASL non sono univoche. Staremo a vedere.
Gli sviluppi
Un partecipante al Corso ha colto l’opportunità di sottoporre il suo contratto tipo a una revisione e di presentarlo ai suoi Clienti. Gli obiettivi erano di mettersi dalla parte della ragione ed essere professionalmente tranquillo, di dare un servizio ai propri Clienti adeguato alle nuove disposizioni e, insieme a loro, valutarne i risvolti economici. Il punto critico, non di poco conto, era come riorganizzare le squadre, le tempistiche e le auspicabili collaborazioni fra i suoi tecnici e la committenza.
In questa nota esaminiamo in dettaglio i mutamenti contrattuali avvenuti fra il nostro disinfestatore e una struttura sanitaria di lungo degenza privata.
Il contratto prevedeva 8 interventi “misti” in un anno. Dico “misti” perché in alcuni casi i tecnici effettuavano più servizi a fronte di un’unica trasferta: blatte, roditori, mosche e soprattutto zanzare (sia lotta larvicida sia adulticida).
Alla luce delle nuove disposizioni i quattro interventi di derattizzazione diventavano otto perché si è concordato di monitorare il consumo delle esche entro una settimana dal posizionamento e sostituire l’esca con il placebo nei contenitori di sicurezza allo scadere della sesta settimana.
Il canone contrattuale e i relativi costi
Non ho partecipato alla trattativa (che mi è stata riportata come lunga e articolata) ma la sintetizzo: l’aumento del canone imputato alla derattizzazione è stato concordato forfettariamente al 12%, comunque l’aumento del montante ore per i monitoraggi e le sostituzioni delle esche con il placebo e i costi delle trasferte incideranno parecchio di più (la stima è intorno al 20%). La cosa non è grave in quanto nello specifico contesto ci saranno sicuramente margini di manovra, ma se di colpo si dovesse riorganizzare tutti i servizi di derattizzazione sarebbe un bel guaio. La cosa buffa è che l’economo sia convinto che tutto il mio dire avesse lo scopo per ottenere un aumento del canone. Inoltre, ha giustamente rimarcato: “Se la struttura sanitaria anziché privata fosse stata pubblica, non sarebbe stato possibile modificare il capitolato per cui il servizio non avrebbe potuto essere cambiato”.
Descrizione dello stato dell’arte
Saltuarie segnalazioni di Rattus norvegicus con riscontri oggettivi di feci nelle aree della raccolta differenziata dei rifiuti.
Presenze sporadiche di Mus domesticus nel magazzino merci non alimentari con rosicchiature. Si tratta di esemplari contenuti in alcuni imballaggi delle merci in arrivo. Nonostante sia stato richiesto al magazziniere un maggior controllo non si è ancora riusciti a risalire all’origine.
Il nuovo calendario della lotta rodenticida
Il calendario è piuttosto articolato e necessariamente ripetitivo:
• Trattamenti rodenticidi con esche a base di difenacoum o bromadiolone
• Monitoraggi murini con placebo
• Trattamenti blatticidi
• Lotta zanzaricida larvicida
• Lotta zanzaricida adulticida
NB: si indicano anche i trattamenti blatticidi e zanzaricidi per sottolineare il fatto che l’obiettivo era anche di ottimizzare le trasferte.
Trattamento primaverile
Posizionamento di 16 contenitori di sicurezza di cui 10 nell’area periferica esterna e 6 nel magazzino merci non alimentari attivati con esca rodenticida. Verifica dei consumi dopo una settimana e adeguamento dei punti esca in funzione dei consumi. In questa occasione si effettuano anche i trattamenti blatticidi. Sostituzione delle esche con placebo dopo 6 settimane. In questa trasferta i tecnici iniziano anche la lotta larvicida alle zanzare e ripetono i trattamenti blatticidi.
Trattamenti estivi
Verifica dei consumi e, se il caso, utilizzo di esche rodenticide. In questo contesto si effettua anche un trattamento anti larvale.
Controllo dei consumi dopo una settimana e adeguamento dei punti esca in funzione dei consumi e utilizzo dei blocchi placebo là dove non si nota consumo. In questa occasione si effettuano anche i trattamenti blatticidi. Dopo 6 settimane, sostituzione delle esche (se consumate totalmente o parzialmente) con placebo. In questa trasferta i tecnici continuano la lotta larvicida alle zanzare; effettuano i trattamenti blatticidi e, se necessari, effettuano trattamenti adulticidi mirati contro le zanzare.
Trattamento autunnale
Verifica dei consumi e se il caso utilizzo di esche rodenticide. In questo contesto si effettua anche un trattamento anti larvale.
Verifica dei consumi dopo una settimana e adeguamento dei punti esca in funzione dei consumi (esche o placebo). In questa occasione si effettuano anche i trattamenti blatticidi. Sostituzione delle esche se consumate altrimenti placebo dopo 6 settimane. In questa trasferta i tecnici continuano i trattamenti blatticidi, si continua la lotta larvicida e, se ci sono ancora segnalazioni di zanzare adulte e pungenti, si effettuano gli ultimi trattamenti adulticidi mirati.
Trattamenti invernali
Revisione dei punti esca in funzione dei dati riscontrati, verifica dei consumi e, se il caso, utilizzo di esche rodenticide.
Verifica dei consumi dopo una settimana e adeguamento dei punti esca in funzione dei consumi (esche o placebo). In questa occasione si effettuano anche i trattamenti blatticidi. Dopo 6 settimane, sostituzione delle esche (se utilizzate) con placebo. In questa trasferta i tecnici effettuano i trattamenti blatticidi.
RISORSE TECNICHE E CONCLUSIONI
Le risorse tecniche contemplano (limitatamente alla lotta murina):
• Contenitori di sicurezza per topi e ratti;
• Cartelli indicatori;
• Esche in blocchi estrusi a base di Difenacoum (per gli esterni) e Bromadiolone (per gli interni);
• Placebo in blocchi estrusi;
• Planimetrie su palmare;
• Modulistica (sempre su palmare) per:
– monitoraggi
– controlli
– aspetti amministrativi.
Probabilmente in questa fase di messa a punto la modifica del calendario dei trattamenti non cambierà sostanzialmente l’efficacia dei risultati, ma la mitigazione del rischio sicuramente, dato il minor uso di esca rodenticida a vantaggio dell’impiego di esche virtuali (placebo).
Sicuramente però è stata un’occasione per una revisione generale del nostro modus operandi con relative riflessioni per i futuri sviluppi. Aggiungo che il Corso di formazione, realizzato per spiegare ai tecnici la nuova strategia di bonifica murina, è stato seguito con maggiore partecipazione. Anche la lettura delle parti salienti della Rapporto ISTISAN 15/40 ha conferito credibilità e spessore agli enunciati; anche se ha creato qualche spunto di contestazione, che, confesso, non sono riuscita a redimere del tutto. Non mancherà occasione, anche perché spero che le attese linee attuative che il Ministero avrebbe dovuto già emanare, arriveranno quanto prima.