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Dispenser, crescita a due cifre: +12,9%

Il segmento principe dei dispenser è l’Ho.Re.Ca., settore sempre più affollato di piccole realtà, numerosissime in Italia, ma anche all’estero, con l’emergere delle offerte AirBnB, in sviluppo da oltre dieci anni

In base ai dati Afidamp, il mercato dei Dispenser per il settore professionale, a fine 2016, valeva circa 7,6 milioni di euro per gli asciugamani elettrici, in lieve contrazione (-1%); mentre il segmento di Dispenser e Diffusori è cresciuto a due cifre, con un +12,9%, per un totale complessivo di circa 14 milioni di Euro. Il comparto deve affrontare la concorrenza di prodotti di qualità contenuta e a basso costo, sia sul mercato interno, sia e soprattutto per quanto concerne le esportazioni, anche se, all’estero, tuttavia, l’offerta italiana tiene le sue posizioni, in virtù di una qualità più elevata rispetto all’offerta low-cost, oltre che di un design raffinato ed elegante.

La voce ai protagonisti
Riccardo May, Senior Product Manager Professional Hygiene Italia di Tork è soddisfatto, non solo per l’andamento del 2016: «Anche il 2017 è stato complessivamente un anno molto positivo per noi, che abbiamo registrato una crescita percentuale in doppia cifra per ciò che concerne la quantità di dispenser installati, superiore al dato di crescita registrato complessivamente dal mercato«. Il risultato ottenuto rappresenta un dato estremamente confortante per Tork «in quanto la nostra strategia si fonda da anni sulla proposta al mercato di un valore aggiunto ai sistemi di dispensazione e, di conseguenza, questa nostra politica è stata premiata. Questo trend positivo è continuato anche nel primo trimestre 2018 e tutto lascia ipotizzare che non si interrompa». Il segmento più sensibile all’offerta di dispenser è stato quello dell’Ho.Re.Ca., la principale fonte di business per Tork, in quanto – spiega Riccardo May, «le ultime due annate positive del turismo italiano hanno sicuramente contribuito a smuovere il mercato. Tuttavia, nell’ultimo biennio, Tork ha investito notevolmente su due importanti novità, come EasyCube (software di gestione dei servizi –ndr) e PeakServe (Dispenser per asciugamani a erogazione contnua – ndr), segno distintivo di come Essity, il gruppo leader mondiale nel settore dell’igiene, di cui Tork è un marchio, voglia concentrarsi in maniera sempre più importante sul settore del Cleaning professionale».


Anche Davide Romano, titolare di Vama, esprime la sua soddisfazione: «Già il 2016 era stato un anno positivo, ma nel 2017 siamo cresciuti ulteriormente, di 4/5 punti in percentuale. Le novità che abbiamo proposto sono state accolte con grande favore. Il mercato, nonostante i tempi non facilissimi, è stato ricettivo. La crescita maggiore si è registrata nel e-commerce. Molti dei rivenditori, infatti, dalla vendita tradizionale si sono orientati alla vendita on-line e hanno così potuto “superare” l’impasse dovuto alla grande crisi che ha attraversato gli anni scorsi. La snellezza del processo di vendita, la velocità delle consegne, la competitività dei prezzi hanno contribuito notevolmente a contenere i “danni” e a ridare impulso al commercio, almeno in Italia. All’estero, invece, soprattutto nei paesi in via di sviluppo – mercati interessantissimi – vale ancora la vendita tradizionale. In ogni caso, noi siamo riusciti a mantenere e a consolidare le nostre posizioni». E questo, nonostante la concorrenza, che ha gioco facile in questo settore, di competitor come i cinesi, che continuano a puntare sull’abbattimento dei prezzi. «Il mercato dei nostri prodotti è talmente ampio e variegato, con esigenze altamente differenziate, per cui noi siamo corsi ai ripari, ampliando la nostra gamma di prodotti anche con proposte low-cost, le quali, peraltro, non escludono né qualità né efficienza».

Offerta Diversificata
La diversificazione dei modelli business è confermata da Alessandro Anfossi, CEO di QTS Italy, che ha constatato come ci sia un orientamento verso importanti ristrutturazioni nel canale distributivo. Si sta affermando il modello “Amazon”, e questo, a nostro parere, tende a spingere verso l’alto l’asticella del livello di servizio, che tende a sbaragliare la concorrenza tramite elevati livelli di cura della clientela, con prezzi paragonabili decisamente competitivi. « Siamo convinti che ci siano all’orizzonte radicali evoluzioni nella distribuzione, che influenzeranno tutti i settori, compreso il settore del Cleaning. Tutto ciò porterà a un allargamento del mercato, che si tradurrà in opportunità, costringendoci a confrontarci con sistemi-paese ad altissima efficienza. Una vera e propri sfida che QTS Italy è senza dubbio entusiasta di cogliere per onorare la fama di azienda innovativa sul mercato».
Sfida, all’insegna del rinnovamento, raccolta anche da Fumagallli Componenti, sul mercato da più di cinquant’anni, con la linea di asciugamani ad aria calda Magnum, che vanta un’anzianità di servizio di oltre trent’anni. Ma anche in Fumagalli Componenti sono in atto importanti cambiamenti, come spiega . Serafino G. Cilla, Contract Sales Manager dell’azienda: «Alla nostra classica offerta di asciugamani, asciugacapelli, accessori e rubinetti elettronici, abbiamo aggiunto il sistema Washroom Solution Provisioning, consistente in monoblocchi lavabo e specchiere attrezzate, che integrano il rubinetto, il dispenser di sapone e gli asciugamani ad aria elettronici ultrarapidi, con un design essenziale. Questa soluzione è stata approvata anche da grandi studi di progettazione e inserita in bagni di fascia molto elevata».
Una scelta che non ha voluto escludere i clienti “più piccoli” che «apprezzano molto gli asciugamani più piccoli e veloci che stiamo proponendo, che pur essendo di prima fascia, sono comunque realizzati con le caratteristiche classiche che contraddistinguono i prodotti Fumagalli, anche se il Magnum, continua ad essere il nostro cavallo di battaglia, riconosciuto ormai dal mercato come una delle macchine più solide in commercio».

«Se nelle piccole imprese sono ancora i dispenser di carta a dominare, nelle realtà più strutturate, quelle dell’Ho.Re.Ca., l’adozione degli asciugamani ad aria è sempre più diffusa, con miglioramento della gestione dei bagni, dell’ordine degli ambienti e con un occhio di riguardo anche all’ecologia, in quanto si azzera il consumo di carta», sostiene Dario Callegaro, responsabile Italia di Mediclinics, che sottolinea come anche altri attori del Cleaning siano attratti dalla clientela Ho.Re.Ca., per i volumi che sono oltremodo interessanti.
«Ormai anche le aziende specializzate nelle attrezzature o nei carrelli offrono asciugamani ad aria, generando confusione nella clientela con prodotti che, spesso, non sono nemmeno garantiti per la sicurezza, con le certificazioni IMQ o TUV, per esempio, per non parlare di consumi e rispetto per l’ambiente. Per quanto la nostra offerta sia di qualità, tuttavia l’accesso al mercato di questa moltitudine di operatori, con prodotti a basso prezzo, è un elemento di disturbo, che ci costringe a sottolineare elementi piuttosto ovvi, come la sicurezza delle macchine elettriche installate».
Per Gianni Morpurgo, titolare di Hygolet Italia, invece, produttore di un articolo molto di nicchia, come il sedile elettronico per water: «Gli effetti della crisi persistono e sono poche le aziende che decidono di investire in igiene e innovazione; non è tanto la concorrenza dal basso , con prodotti di qualità molto contenuta a basso prezzo, che ci disturba, quanto la titubanza tuttora esistente nel mercato, orientato verso prodotti più tradizionali».

La variabile ecologica
Un fenomeno da non trascurare è quello costituito da AirBnB-Like, in tumultuoso sviluppo ormai da numerosi anni. La concorrenza, anche nell’ambito dell’ospitalità, spinge verso offerte più raffinate e di alto livello, con prodotti e servizi inclusi e asciugamani elettrici o dispenser di fascia elevata. Un segmento più “avaro”, negli ultimi anni, è l’Industria Manifatturiera, che ha conosciuto una fase di calo della in vece, almeno in Italia, la domanda da parte della Pubblica Amministrazione si fa sempre più virtuosa, anche per l’effetto dell’introduzione dei CAM, che testimonia una maggiore sensibilità ai temi dell’ambiente. Una sensibilità a cui il comparto risponde con molta attenzione.
Per Alessandro Anfossi, CEO di QTS Italy: «L’ecologia è un aspetto primario nella nostra vision. QTS Italy è stata tra i pionieri green del settore, con il lancio sul mercato di Ecoline Beeo, una linea creata con un additivo che permette l’accelerazione del 99% del processo di biodegradazione del materiale plastico una volta inserito in un ambiente adibito al compostaggio. Inoltre, abbiamo sviluppato la gamma ProFood, utilizzando un additivo antimicrobico che riduce la proliferazione batterica sulle superfici più prossime al contatto con l’utilizzatore». L’utilizzo di additivi per la gestione di germi e, anche meglio, per l’accelerazione dei processi di smaltimento delle plastiche sono, a nostro avviso, elementi qualificanti, volti al contenimento dell’impatto ambientale e indirizzati a limitare scarti di lavorazione e rifiuti, con un ulteriore passo avanti verso l’ideale economia circolare, di cui il nostro ambiente avrebbe davvero tanto bisogno.

Evoluzione Virtuosa
Il rispetto per l’ambiente conosce oggi livelli di consapevolezza mai avuti in precedenza.
Tommaso De Santis, AD di Carind, azienda da sempre molto attenta all’ambiente: «Già da diversi anni la nostra azienda è attiva nella produzione di Green Energy per autoconsumo: sulla superficie coperta dello stabilimento di Arpino sono installati 1507 pannelli fotovoltaici con potenza pari a 352 KiloWatt in grado di garantire energia pulita e, contemporaneamente di contenere i consumi; inoltre, sia all’interno che all’esterno e nelle aree circostanti, l’azienda ha modificato tutto l’impianto di illuminazione esistente con nuovi corpi illuminanti a Led. L’impegno e la serietà con i quali Carind si rende parte attiva nel minimizzare l’impatto ambientale sono testimoniati non solo dai modelli di produzione che rispettano e salvaguardano i diritti umani, le capacità rigenerative della Terra e il benessere della comunità, ma anche dal sistema di gestione integrato Qualità/Ambiente/Sicurezza, secondo i requisiti definiti nelle norme UNI e BS OHSAS; a queste certificazioni si aggiunge la Certificazione FSC Mix and Recycled, che rappresenta il principale meccanismo di garanzia sull’origine del legno o della carta, con materie prime provenienti da foreste gestite in modo responsabile, in cui siano rispettati dei rigorosi standard ambientali, sociali ed economici; infine l’azienda ha di recente conseguito il marchio Ecolabel applicabile su una vasta gamma di prodotti».

Il Tissue è un volano importante
L’ancora massiccio utilizzo di carta continua a sostenere le vendite dei dispenser. Il comparto del Tissue, con notevoli volumi di mercato e catene di distribuzione ben strutturate, nel 2016 si è assestato sui 552 milioni di vendite.
In effetti, alcune realtà della carta acquistano sul mercato prodotti OEM, spesso realizzati ad hoc sulle esigenze della produzione di Tissue, in modo da offrire sistemi “chiusi”, che possono essere riempiti esclusivamente con carta o bobine specifiche; in altri casi l’offerta di dispenser viene percepita come uno strumento strategico, dando origine a linee di business o anche a divisioni aziendali dedicate, come è il caso di Celtex, che ha sviluppato internamente una linea completa per i dispenser, che include sia le fasi progettuali, sia quelle per la produzione, dedicate ai prodotti della carta. Spiega Attilio Giannasi, direttore commerciale di Celtex: «La nostra linea di dispenser ha molto successo soprattutto nei mercati di nuova industrializzazione, come l’est Europa, in cui le soluzioni proposte vengono apprezzate con entusiasmo; anche se, ovviamente, per noi i dispenser sono un complemento, spesso utile per valorizzare linee di tissue più raffinate, offerto in comodato, oppure considerato come “sconto” sulle forniture, con un ottimo ritorno, in termini di immagine e valore percepito».
In effetti, anche per quanto riguarda le esportazioni, il notevole effetto di traino del comparto della Carta (53% circa export), porta la quota di Dispenser e Diffusori collocati all’estero intorno al 40% (39,7), mentre per gli Asciugamani ad aria calda, le esportazioni erano pari a circa il 23% (22,8). I valori assoluti, come si può evincere dal grafico sono circa 5,6 milioni per i Dispenser e 1,8 per gli Asciugamani. Il traino notevole effettuato dal segmento della carta è, ovviamente, una delle chiavi di volta per i produttori di dispenser che, in misura più o meno marcata, si appoggiano alle grandi realtà del Tissue per l’accesso a forniture di ampio respiro. Lo conferma Mar Plast: «Il mercato apprezza sempre più le soluzioni veicolate dalle cartiere, con i dispenser offerti in combinazione con l’acquisto di carta».

C’è un rischio…
Il potere contrattuale dei fornitori potrebbe essere le nota dolente in questo ambito, anche se meno importante rispetto alla tendenza/volontà delle cartiere di sviluppare internamente divisioni ad hoc dedicate e alla forte pressione competitiva. Molte sono le ricette messe in campo dai produttori, che si trovano nella necessità di convivere e competere con le grandi realtà del Tissue, spesso decisamente più strutturate e potenti. L’innovazione di prodotto è sempre centrale nell’apprezzamento del mercato, a maggior ragione con livelli di competizione come quelli registrati nei dispenser. Mar Plast precisa: «La nostra azienda punta all’ampliamento della gamma offerta, con prodotti dall’estetica più ricercata e più funzionali; le referenze di maggiore successo sono state quelle in cui il design è più curato ed è stata molto apprezzata anche l’ampia gamma di colori disponibili».

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