Generare valore è il più importante obiettivo per un’azienda e, affinché questo sia possibile, l’imprenditore ha bisogno di circondarsi di collaboratori appassionati e motivati. Ma come si fa a rendere tale un collaboratore? É qui che entra in gioco la motivazione. Ne esistono due tipologie: la motivazione estrinseca, ossia legata a un fattore puramente economico, e la motivazione intrinseca, dove è la passione a farla da padrone. La maggior parte dei collaboratori lavora con una motivazione estrinseca, un po’ perché si ritrovano a fare un lavoro molto diverso da quello che avevano sperato di ottenere e un po’ perché sono lì a contribuire alla realizzazione del sogno di un altro, senza peraltro comprenderlo fino in fondo.
Trasformare la motivazione dei propri collaboratori da estrinseca a intrinseca è compito dell’imprenditore, facendoli appassionare al sogno aziendale e motivandoli ogni giorno. In un’azienda ogni persona deve ricoprire un ruolo chiaro, che serve a mettere in pratica un pezzo del progetto strategico di differenziazione sul mercato; affinché ognuno si impegni al massimo nel proprio ruolo occorre concentrazione, passione e una buona dose di motivazione. Quest’ultima può essere paragonata alla benzina che serve a far andare l’automobile, poiché senza il carburante giusto è inutile avere anche il motore più potente. Allo stesso modo anche il collaboratore più capace non genererà un buon risultato, senza la giusta dose di motivazione. L’esperienza professionale mi ha insegnato che per assimilare un’informazione nuova o un comportamento nuovo é necessario farlo diventare metodo e quindi ripeterlo più e più volte con dedizione e motivazione, proprio come si fa negli sport quando si imparano i fondamentali o quando a scuola i bambini riempiono pagine e pagine con la stessa lettera, in modo da associare a quel simbolo quel significato ed essere in grado di replicarlo. Contagiare i collaboratori con il proprio entusiasmo e farli innamorare del proprio sogno li trasforma da persone che lavorano PER voi a persone che lavorano CON voi, ma non può essere l’unica fonte motivazionale; esistono infatti dei metodi, come gli incentivi, che sono perfetti per motivare i propri collaboratori. É bene ricordare che tutti noi siamo progettati per concentrarci su dei progetti specifici, e, quindi, il fatto di avere un premio importante su un’azione, non fa altro che amplificare la nostra attenzione nei confronti di quel progetto, facendoci porre attenzione ai dettagli e quindi aumentando in modo verticale la probabilità di successo. Si tende però ad associare gli incentivi solo alla quantità, ma attenzione poiché non è importante solo raggiungere un obiettivo, ma è fondamentale anche il come esso viene raggiunto. Il consiglio che posso darvi è di costruire un piano di incentivazione qualitativo, strutturato su micro elementi o obiettivi che, se eseguiti in modo eccellente, permetterebbero all’organizzazione di fare un passo avanti verso il progetto. Ad esempio, se la marginalità rappresenta un elemento importante per la vostra azienda allora potete mettere un premio sulla limitazione degli sconti o, ancora, se l’importante è la profilazione del cliente, il premio potrà essere messo sull’azione di profilazione all’interno del punto vendita e in modo oggettivo sarà possibile monitorare le schede di profilazione rispetto ai clienti gestiti, e avanti così: per ogni obiettivo si può trovare il giusto incentivo. Alla conclusione dell’anno quel comportamento sarà stato metabolizzato e sarà diventato automatico, così per l’anno successivo occorrerà porsi nuovi obiettivi, premiare qualcosa d’altro in modo da migliorare altri aspetti importanti per lo sviluppo del progetto. Quindi ricordiamoci sempre di motivare i nostri collaboratori, di spingerli a trasformare qualcosa di nuovo in metodo, di farli appassionare al loro compito. Così la somma del lavoro di tutti permetterà all’azienda di creare il proprio valore distintivo.