Irrituale, informale, ma molto partecipata e condivisa, la cerimonia di assegnazione ad Adiatek del premio “Imprese nella Storia”, che AfidampFAB ha organizzato ad Amsterdam in apertura di Interclean. Il premio, istituito lo scorso anno per riconoscere alle aziende fondatrici di Afidamp ancora in attività la capacità imprenditoriale di guardare lontano e il valore della continuità, era stato assegnato, in occasione di Pulire 2.2, a Comac, Dulevo, Filmop, Vdm – per i fabbricanti – e, per i rivenditori, a Raines.
Tra le aziende premiate non c’era Adiatek, nata “solo” nel 2003. E qui sta, almeno formalmente, l’irritualità della premiazione. Formalmente, ma non nella sostanza. Infatti, come ha riconosciuto un emozionatissimo Gian Paolo Accadia, il riconoscimento è stato assegnato «non tanto, o non soltanto, alla mia persona, ma alla mia famiglia, a quello che la mia famiglia ha fatto per il mondo del Cleaning in questi anni, di cui una parte trascorsa insieme ai signori Ruffo in Comac (29 anni non sono pochi!) e poi 15 in Adiatek».
Già, perchè Domenico, il padre di Gian Paolo Accadia, nel 1974 fu tra i confondatori di Comac, e all’azienda prima, al settore del cleaning poi, all’associazione, che deve appunto anche a Comac la sua nascita e il suo sviluppo, ha sempre profuso passione, dedizione, impegno.
Ulteriore motivo di orgoglio, e di commozione, per Gian Paolo Accadia, l’avere ricevuto il premio dalle mani del neopresidente AfidampFAB, Giuseppe Riello, suo concittadno e figlio di Pilade Riello, un mito per l’imprenditoria veronese.
«È il premio più importante nel mondo del cleaning italiano – ha dichiarato l’imprenditore – per me vale ancora di più del Premio Innovazione, perché riconosce un passato “eroico”, ricco di valori che sono stati tramandati da mio padre a me e che io spero di tramandare alle mie figlie. Averlo ricevuto dal figlio di Pilade Riello, pure lui erede di valori antichi che hanno determinato il successo del suo Gruppo, mi ha riempito il cuore di gioia, perché mi sono riconosciuto negli stessi valori, nello stesso percorso imprenditoriale».
Ad “applausi spenti” (nello stand di Adiatek si era assiepata una piccola grande folla di colleghi espositori), Gian Paolo Accadia ci ha regalato una bella metafora: «Come un tappeto prezioso nasce da un semplice filo di lana, che si moltiplica e si intreccia in volute e disegni che arrivano a comporre una meravigliosa opera d’arte, così Adiatek è il frutto di un’idea, di un credo, portato avanti con passione, impegno, perseveranza e ambizione. Questi sono stati gli insegnamenti che mio padre ha impartito a me e a mia sorella Giliola, da sempre mia preziosa collaboratrice. Questi sono gli insegnamenti che sto trasmettendo alle mie figlie. Solo se li recepiranno, entreranno in azienda».
Camilla e Matilde, che erano presenti alla premiazione, hanno iniziato a muovere i primi passi in Adiatek.
«Stanno iniziando il percorso che io ho intrapreso nel 1980, quando entrai come apprendista disegnatore in Comac, che allora contava sette dipendenti. Mio padre aveva stabilito che dovessi farmi le ossa, iniziando dal basso, e aveva previsto un cammino almeno decennale. Sono rimasto in Comac per venti anni, percorrendo tutta la filiera, dal più basso ruolo impiegatizio alla funzione di dirigente. Mio padre sapeva che solo conoscendo tutto il meccanismo aziendale avrei potuto, eventualmente, guidare un domani un’azienda tutta mia. E devo dire grazie a questo lungo apprendistato. Sono stato trattato molto bene, mi sono state risparmiate molte difficoltà, ma non mi è stato regalato nulla. Ho imparato, e per questo sono riconoscente verso chi mi ha dato questa opportunità di crescita».
Forte di un’eredità così solida, Gian Paolo Accadia non guida un’azienda ancorata al passato, ma guarda al futuro con grande attenzione ed è stato, da subito, sempre in grado di intercettare le esigenze del mercato.
Oggi Adiatek esporta in venti paesi al mondo, e la sua crescita, negli ultimi tre anni, è stata a doppia cifra: +15% nel 2016, +15% nel 2017, +16% nei primi cinque mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Risultati che premiano tanto la qualità assodata delle lavasciuga, quanto l’attenzione alla ricerca e all’innovazione, condotte con perseveranza e con sano realismo. Nell’era della robotica, anche Adiatek ha esplorato questo mondo. «Siamo stati interpellati dal responsabile R&D di una delle più grandi aziende giapponesi di robotica, e abbiamo avviato uno studio per sviluppare un prodotto altamente tecnologico. Si tratta di un progetto molto interessante, che ci sta entusiasmando, ma i tempi di realizzazione non saranno brevi. Lavare un pavimento con acqua e detersivo, seppure erogati da una macchina, non è la stessa cosa che muovere un piccolo robot. Dobbiamo studiare attentamente tutte le possibilità, per realizzare un prodotto assolutamente efficiente e valido».
L’impegno di Adiatek nella ricerca coinvolge anche le università, con cui sta conducendo uno studio per una nuova linea di generatori di ozono ma – dichiara Accadia: «il mercato italiano e quello europeo non sono ancora pronti per una soluzione del genere, perché i costi sono molto elevati. Noi, però, andiamo avanti, non rinunciamo all’idea e arriveremo a una soluzione soddisfacente per tutti». Passione, impegno, perseveranza, ambizione. Appunto.