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Aspiratori in crescita grazie alle esportazioni

Il fatturato 2017 degli aspirapolvere/liquidi si chiude con una crescita totale del +6% sommando Italia ed estero. Un andamento positivo, che segue la scia del comparto macchine (+6%), dovuto alla presenza internazionale

Le macchine rappresentano il 32% dell’universo del Cleaning professionale. Il 2017, come evidenziato nell’ultimo rapporto AfidampFAB, ha fatto registrare 550.069.546 € di fatturato (+6% rispetto al 2016). Il totale di pezzi prodotti nell’anno è pari a 909.923, con una preponderanza di aspirapolvere/liquidi (499.742 pezzi prodotti), seguite da idropulitrici e lavasciuga. I settori di maggiore impiego dei macchinari per la pulizia industriale restano le imprese di pulizia e servizi, che operano nell’ho.re.ca., nella pubblica amministrazione, nella scuola, nella sanità e nei servizi in generale, ma anche nei più vari settori industriali.

Ma quanto vale, in termini di fatturato, il comparto degli aspiratori? Secondo AfidampFAB, nel 2017, la cifra si attesta a 90.334.593 €, contro gli 85.147.190 € del 2016, con un incremento totale del +6%, sommando Italia (-6%) ed estero (+12%). A far lievitare il fatturato è la maggiore presenza internazionale che, nel 2017, rappresenta il 71% (nel 2016 era il 68%). Cala invece il mercato interno, passando dai 27.604.415 € del 2016 ai 25.931.086 € del 2017. Tra le macchine più vendute in Italia ci sono gli aspirapolvere/liquidi professionali (con 66.115 pezzi venduti nel 2017), cui seguono gli aspirapolvere a secco monofase (48.740 pezzi), gli aspiratori industriali trifase (5.498 pezzi), gli aspiratori industriali monofase (3.306 pezzi) e gli aspiratori ad aria compressa (121 pezzi). All’estero, invece, a guidare la classifica sono gli aspirapolvere a secco monofase (con 217.012 pezzi venduti nel 2017). Subito dopo si trovano: gli aspirapolvere/liquidi professionali (142.758 pezzi), gli aspiratori industriali trifase (6.817 pezzi), gli aspiratori industriali monofase (9.029 pezzi) e gli aspiratori ad aria compressa (348 pezzi). In generale, si conferma dunque il benessere del settore nel periodo 2017. Nel complesso, un mondo di imprese che producono fatturato e generano lavoro, sia sul territorio italiano sia oltreconfine.

La presenza internazionale del Made in Italy
Le esportazioni restano la principale fonte di fatturato per le aziende intervistate che producono e commercializzano aspiratori. A sottolinearlo Giampaolo Ruffo, Responsabile di TMB – Gruppo Comac: «Per il segmento degli aspiratori e aspirapolvere possiamo parlare di una crescita soddisfacente nel 2017 e di risultati assai positivi nel 2018, sia sul mercato interno sia su quello internazionale. Assistiamo a una ripresa della domanda interna al traino della Gdo, però non possiamo nascondere che l’export ha sempre rappresentato e costituisce tuttora per le produzioni TMB, improntate alla ricerca della massima qualità e dell’innovazione, un canale privilegiato di penetrazione commerciale, di cui il marchio beneficia a trecentosessanta gradi, anche grazie all’appartenenza al Gruppo Comac, stabilmente al vertice internazionale nel comparto del professional cleaning. Tra i Paesi esteri in cui stiamo ottenendo le performance migliori, oltre all’Europa – che ci ha sempre sorriso, dove la nostra presenza si è irrobustita grazie all’apertura di una filiale del Gruppo in Francia, a Lione, con importanti riscontri anche in Germania, Francia e Inghilterra – abbiamo visto crescere le esportazioni verso i Paesi del Medio Oriente, Emirati Arabi, India e Cina».
Per Gabriella Bianco, Communication & Marketing manager di IPC: «Il mercato estero costituisce l’85% del fatturato globale del nostro Gruppo; con 10 filiali nel mondo siamo in grado di coprire i mercati internazionali e soddisfare qualsiasi esigenza. Anche il mercato italiano è in crescita: seppur più lentamente la ripresa sta dando segnali concreti. Russia, Medio Oriente e soprattutto Europa sono stati i Paesi in cui abbiamo consolidato dei rapporti commerciali di vecchia data, instaurando allo stesso tempo delle nuove relazioni. Questo ci permette di constatare una crescita che ci dà molta soddisfazione». Di presenza internazionale parla anche Luca Pedrotti, Direttore Commerciale di Ghibli & Wirbel: «Fermo restando la nostra leadership sul territorio italiano, abbiamo registrato crescite anche in Europa, in particolare nel mercato russo, che ci riconosce come player importante. Dopo qualche contrazione registrata nel 2017 in Sud America, soprattutto in Brasile, a causa dell’instabilità interna al Paese, il 2018 ha portato con sé un miglioramento e, al momento, la situazione risulta stabile in termini di volumi di produzione e di fatturato». Il Made in Italy sa dunque farsi apprezzare all’estero, come riferisce Maurizio Calianno, Presidente di Elsea: «La nostra politica aziendale è originata dal continuo dialogo con la clientela che si va via via allargando sia in Italia sia nelle aree di esportazione europea, dove i prodotti italiani sono particolarmente apprezzati. Nei Paesi Arabi, invece, si assiste a qualche contrazione dovuta alla crisi petrolifera». Per Vito Palmisano, Amministratore Delegato di Kemak: «Le scelte strategiche e strutturali degli anni passati ci hanno permesso di evolverci in maniera sana, senza patemi d’animo. Nel 2017 siamo cresciuti a doppia cifra, abbiamo ripetuto e migliorato le prestazioni anche nel 2018 e per il 2019 ci aspettiamo la stessa performance grazie a vari e importanti investimenti realizzati. Per ciò che riguarda le dinamiche di mercato sono varie, ma tendenzialmente tutta l’area mediterranea, i Paesi dell’Est e Middle East hanno avuto una crescita sostanziale, data l’attenzione in forte espansione per l’igiene». Trend favorevole anche secondo Ercole Bibiano, Amministratore Delegato di Klindex: «La nostra azienda ha, da pochi anni, avviato la produzione di aspirapolvere professionali e industriali puntando sul brevetto ASC2 “Automatic Self Cleaning system”. Il nostro trend è in continuo aumento. Nel 2017 abbiamo raddoppiato le vendite del 2016 e al 30 settembre 2018 abbiamo quasi raddoppiato quelle del 2017. Le vendite si sono concentrate per oltre l’80% all’Estero, con performances positive in Medio Oriente, Inghilterra, Paesi Scandinavi e Germania. Rallentamenti sono stati registrati solo in Russia, Turchia e Oriente, a eccezione della Korea». A rilevare stasi nel mercato russo anche Stefano Conzatti, Responsabile Vendite Italia di Lindhaus: «Alla crescita del nord Europa e Medio Oriente si contrappone il decremento in Russia, in cui il mercato non ci è apparso ancora così pronto e recettivo a livello qualitativo, prediligendo solo prodotti a basso prezzo generalmente “made in China”. Il mercato estero resta comunque più ricettivo e presenta potenzialità maggiori laddove è ancora presente e apprezzata la moquette di un certo pregio che, per sua natura, prevede procedure imprescindibili di aspirazione profonda quotidiana. Parliamo del nord Europa, degli Stati Uniti e dei Paesi Arabi». A offrire il suo punto di vista, anche Dante Rossetti, Responsabile Marketing di Lavorwash: «Il mercato estero, per dimensioni, è sicuramente più dinamico sia in positivo sia in negativo, anche se devo dire che il 2018 presenta pochissime aree in calo. Sul mercato Italia confermiamo la crescita degli ultimi anni con il consolidamento del marchio LavorPro, brand di riferimento del settore, che nel 2017 ha avuto una cresciuta a due cifre, confermata anche nei primi sei mesi del 2018. Oltreconfine, ottimi feedback dalle aree BRICS, unitamente ai nostri mercati storici dell’Europa e del Middle East».

Stati Uniti: protezionismo o scambio?
Per alcune realtà del comparto macchine e aspiratori, l’export sta crescendo, seppur a piccoli passi, anche negli Stati Uniti. Dopo le temute conseguenze commerciali dovute agli atteggiamenti protezionistici di Trump, infatti, sembra esserci qualche debole segnale di ripresa. A puntualizzare sull’argomento Stefano Conzatti di Lindhaus: «In una fase storica in cui la politica governativa ha messo delle restrizioni, ponendo dei limiti alle importazioni, abbiamo constatato un leggero rallentamento negli Stati Uniti e in particolare in Canada. Tuttavia la situazione appare in via di miglioramento e vediamo timidi segnali di risveglio: le vendite sul territorio USA si attestano su un +8%. La domanda ci sarebbe, seppur non vigorosa, ma è probabilmente frenata da incertezze a livello politico e finanziario: le scelte in questi casi restano conservative, a danno degli investimenti a medio/lungo termine». Per Ercole Bibiano di Klindex: «Le misure di Trump circa l’introduzione di dazi commerciali non rappresentano un problema per la nostra azienda. Per quanto ci riguarda, l’unico fattore che penalizza le nostre vendite in America è sempre e solo un euro forte».
Ma quali saranno gli scenari futuri delle politiche di Trump? A fare una previsione è Giampaolo Ruffo di TMB – Gruppo Comac: «Non so, sinceramente, dove possa portarci questa guerra di dazi commerciali intrapresa dal presidente USA verso certe produzioni dell’Unione Europea. Mi sembra una strada sbagliata e senza sbocchi, destinata in generale a danneggiare sia l’industria manifatturiera europea sia quella statunitense». Secondo Vito Palmisano di Kemak: «Al momento è troppo presto per fare una previsione perché non abbiamo dati reali sui quali confrontarci. Certamente i dazi tra Europa e USA, in tutti i settori, non giovano all’economia di entrambi».

Il volano è l’innovazione
Qualità, affidabilità, efficienza e semplicità d’uso: sono le caratteristiche di prodotto sempre più richieste dal mercato. Come rispondono, a queste esigenze, le realtà più rappresentative del segmento aspirapolvere/liquidi? Ci risponde Nico Trotta, Marketing Manager di Kärcher Italia: «L’innovazione è una scelta strategica, ma sarebbe un elemento fine a se stesso se non fosse perseguito da un’azienda che – come Kärcher – possiede un know-how immenso: oltre 80 anni di storia nel settore del cleaning, tradotti in pratica, indicano un processo di perfezionamento che va avanti senza sosta da quasi un secolo. Con il valore aggiunto dell’approccio tedesco, notoriamente sinonimo di qualità e affidabilità». Gabriella Bianco di IPC afferma: «La continua ricerca di innovazione orientata verso prodotti tecnologicamente avanzati, di qualità superiore, più efficienti e a basso impatto ambientale, ha permesso a IPC di rafforzare i rapporti con i suoi partner e di convincere gli operatori del cleaning. Sia gli aspiratori sia gli aspirapolvere devono consentire una facile rimozione dello sporco. Non solo: devono essere dotati di un sistema di filtrazione sempre adeguato alle specifiche necessità di pulizia, compatibilmente con le dimensioni dell’ambiente in cui operano. Il mercato è molto esigente a questo proposito. La nostra gamma dei Wet & Dry è quella che più facilmente risponde alle differenti necessità. A dimostrazione di ciò, questa gamma ha sviluppato, nel 2018, dei numeri molto interessanti. Abbiamo notato anche un aumento di richieste tra gli aspiratori industriali: certo, non parliamo di grossi numeri ma è pur sempre un segnale di interesse da parte di settori molto specifici con esigenze particolari che IPC è in grado di soddisfare». Per Alessandro Nava, TASKI Solution Manager di Diversey: «La nostra aspirapolvere ad alta efficienza TASKI AERO Plus dimostra quanto teniamo all’innovazione. Grazie a una tecnologia d’avanguardia, a un motore ad alta efficienza e al brevetto whisper a bassa rumorosità, offriamo la perfetta simbiosi di innovazione e design, con massima praticità d’uso combinata a una gamma unica di funzioni. Inoltre, la sostituzione di parti come cavi e filtri HEPA, risulta semplificata e può essere effettuata dall’utente in pochi secondi senza l’impiego di alcun utensile». Stefano Conzatti di Lindhaus aggiunge: «Le richieste si focalizzano sempre di più su bassi consumi mantenendo prestazioni adeguate grazie a motori ad alta efficienza: in questo i motori Rotafil (nostra consociata) sono una garanzia. Occhio di riguardo sul filtraggio e sulla silenziosità e poi, sempre apprezzata, la multifunzionalità del prodotto, per svolgere più compiti con un solo apparecchio. Nel 2018, poi, abbiamo raccolto i frutti del nostro nuovo aspirapolvere a zaino modello “LB4”, introdotto in gamma a fine 2017. La referrenza ha subito suscitato grande curiosità per la sua leggerezza (solo 4,9 Kg batteria compresa), compattezza e multifunzionalità, oltre a essere silenziosissima e pertanto molto confortevole durante l’utilizzo». Un altro ambito di sviluppo è rappresentato dalle nicchie specifiche: aspiratori per lavorazioni speciali e/o in grado di operare in ambienti difficili, come per esempio ci racconta Ercole Bibiano di Klindex: «Il nostro andamento positivo è dovuto principalmente all’offerta di macchine aspirapolvere con elevate caratteristiche tecnologiche che soddisfano speciali esigenze. Un esempio? Apparecchi capaci di aspirare molta polvere nella levigatura dei pavimenti industriali». A pagare, insomma, sono la qualità continua e gli investimenti in ricerca e sviluppo. Come riferito da Luca Pedrotti di Ghibli & Wirbel: «Affidabilità, resistenza e capacità di assecondare tutte le richieste durante l’utilizzo sono aspetti che, da sempre, noi riteniamo importanti. Le nostre nuove linee danno, inoltre, particolare importanza al design, curato e studiato affinché il prodotto non sia visto solo come una commodity ma anche come un elemento gradevole all’utilizzatore. Per quanto riguarda lo sviluppo specifico degli aspiratori, stiamo continuando a investire, come mostrato nell’ultima fiera di Amsterdam. A inizio 2019, invece, inseriremo in gamma una nuova linea di aspiratori con un sistema filtrante aggiornato, che presto avrà anche un nome commerciale. Questa innovazione consentirà di pulire il sistema filtrante in maniera rapida, efficace e comoda».

Qualità green e assistenza post vendita
Per essere competitivi e sbaragliare la concorrenza occorre anche garantire una buona assistenza post vendita che contrasti la concorrenza dai Paesi a basso costo di manodopera. Ce ne dà conferma Giampaolo Ruffo di TMB – Gruppo Comac: «I prodotti marchiati TMB, oltre a un importante know how frutto di esperienza e innovazione, offrono alla clientela concrete garanzie di qualità, affidabilità, prestazioni performanti e soluzioni tecnologicamente avanzate. In questi anni ci siamo molto impegnati su due fronti: formazione all’uso ottimale delle nostre apparecchiature, in partnership con i nostri dealer e ottimale assistenza post sales. La progressiva integrazione logistica, produttiva e distributiva da parte dell’azienda, che ho l’onore di guidare all’interno Gruppo Comac, arricchisce da anni la funzionalità e la competitività della nostra offerta, costituendo un imprescindibile valore aggiunto. Nel nuovo anno, ormai alle porte, continueremo a impegnarci al massimo per disporre di una gamma completa e sempre più competitiva di aspiratori professionali, semplici, maneggevoli all’uso e costruiti con materiali solidi e robusti. Due obiettivi sui quali punteremo ancora, con grande convinzione, sono quelli del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale, per un pulito sempre più green che ci porti a produrre nell’ottica di un’economia circolare di cui vogliamo essere sicuri protagonisti». Su questi aspetti si sofferma anche Gabriella Bianco di IPC: «Nel 2017 il Gruppo ha beneficiato del lancio della nuova linea Black is Green, che utilizza plastica riciclata per i fusti e del rinnovamento di alcuni prodotti, sviluppando tecnologie sostenibili volte a garantire maggior sicurezza per gli utilizzatori. Si noti che oggi gli operatori del cleaning sono particolarmente sensibili alla loro sicurezza e all’ambiente in cui operano, soprattutto se si tratta di aspirare polveri sottili e/o pericolose».

La politica dei prezzi
Il prezzo continua a guidare le scelte del mercato, anche se oggi l’efficacia dei servizi associati comincia a spostare la domanda. Sia in Italia sia all’estero, la cifra per l’acquisto di un aspirapolvere/liquidi è leggermente aumentata nel 2017 rispetto al 2016, con un prezzo medio, ridimensionato, di 209 euro contro i 195 euro del 2016 (in Italia) e di 171 euro contro i 155 del 2016 (all’estero). Molti operatori concordano sull’idea che il mercato sia più disponibile per macchine affidabili e durature, che limitino i tempi di fermo e che abbiano costi di manutenzione contenuti. Concetti che non sono particolarmente ovvi in un momento in cui la concorrenza dell’usa e getta, soprattutto negli aspiratori, sta portando molti operatori verso acquisti a basso costo presso i Cash & Carry o la GDS, con una continua erosione delle vendite nel segmento professionale. Riportiamo il commento di Nico Trotta di Kärcher Italia: «La limitazione dei fermi è un tema cruciale in un settore in cui gli interventi sono continui e quotidiani e – di conseguenza – le macchine vengono sollecitate senza sosta. L’unico elemento in questo senso che può incidere in positivo è quello dell’affidabilità generale del prodotto: è per questo che in fase d’acquisto, è importante ponderare bene le ragioni alla base di prezzi inspiegabilmente molto bassi, soprattutto quando associati a determinate tipologie di brand. Prima di commercializzare un prodotto, Kärcher conduce su di esso una serie di stress-test automatizzati, in cui le macchine vengono fatte lavorare h24 anche per diversi giorni: così facendo, riusciamo a individuare in anticipo le cause più comuni di malfunzionamenti e offrire un prodotto che – osservando l’opportuna manutenzione ordinaria – sarà robusto, affidabile e performante durante tutto l’arco della sua vita. Con il rispetto delle scadenze per i tagliandi di manutenzione e l’utilizzo di ricambi e parti consumabili originali, oltre a ridurre rischi di fermi macchina si otterranno performance migliori».

Industria 4.0
La quarta rivoluzione industriale interessa poco il segmento degli aspiratori, considerati macchine molto semplici. L’offerta disponibile punta a forme di “intelligenza”, non tanto a bordo delle macchine, quanto alla comunicazione verso server centrali o, come è sempre più speso in voga, relativamente all’utilizzo dei servizi Cloud. Abbiamo chiesto come e se il Piano Nazionale Industria 4.0 abbia contribuito all’ammodernamento tecnologico, alla digitalizzazione, alla qualità e alla produttività degli impianti. Ci offre la sua riflessione Giampaolo Ruffo di TMB – Gruppo Comac: «Non credo esista altra strada da praticare per le aziende italiane, se non quella di aggiornarsi costantemente e stare al passo con i tempi della continua innovazione tecnologica, da perseguire a vari livelli, sia sul piano dei sistemi produttivi, con lo svecchiamento degli impianti, sia su quello dell’organizzazione interna. Sentire di avere il Governo al proprio fianco può essere solo motivo di conforto e stimolo per gli industriali che accettano la sfida del mercato globale. Attendiamo perciò anche dal nuovo Governo segnali precisi che vadano in questa direzione, aiutando le industrie ad ammodernarsi con sempre maggiore convinzione. Per quanto ci riguarda, abbiamo usufruito del Piano Calenda relativamente agli aspetti dell’Iper e Super ammortamento, entro le limitazioni fiscalmente applicabili. Abbiamo inoltre realizzato delle attività di Patent box per la valorizzazione dei beni immateriali, soprattutto in relazione a marchi e brevetti». Si sofferma sul tema anche Vito Palmisano di Kemak: «Negli ultimi due anni il mercato della digitalizzazione industriale è quasi raddoppiato, spinto da una politica industriale moderna e rafforzato dagli incentivi, mentre la consapevolezza di Industria 4.0 e la conoscenza delle nuove tecnologie sono ormai diffuse in quasi tutte le realtà produttive del Paese. La nostra azienda ha usufruito di forme di Iper e Superammortamento per il rinnovo degli asset. Per la formazione 4.0 del personale abbiamo inoltre usufruito del credito di imposta». Il Piano Calenda risulta dunque articolato, sebbene non ancora a pieno regime nelle realtà aziendali. queste le parole di Alessandro Nava di Diversey: «Non abbiamo usufruito degli incentivi ma abbiamo creato una nostra piattaforma, Internet of Clean, in grado di connettere macchine e sistemi di pulizia (per esempio i dosatori delle lavastoviglie) a software capaci di controllare i costi e gestire al meglio le operazioni. Inoltre, abbiamo realizzato sistemi di connessione per le lavasciuga (Intellitrail), sistemi di connessione per le lavastoviglie (Intellidish), sistemi per il monitoraggio delle operazioni di pulizia (Smartview) e robot lavasciuga in grado di funzionare da soli (Intellibot)».

Assistenti vocali e controllo da remoto
La tecnologia ha raggiunto livelli avanzati in ogni settore. Da qualche mese, per esempio, ha fatto il suo ingresso in Italia Google Assistant, l’assistente vocale di Google che semplifica le attività quotidiane e trasforma la casa in una smart home. Ci siamo chiesti se anche il settore delle pulizie professionali possa trarre vantaggi da macchine collegate ad assistenti vocali. Risponde Nico Trotta di Kärcher Italia: «Si tratta di tecnologie note e già disponibili. Probabilmente sono i tempi a non essere ancora del tutto maturi per recepirle su larga scala: servono infatti interventi strutturali e tecnologici, insieme alla possibilità materiale da parte delle imprese di rinnovare il parco macchine predisponendo su di esse l’opportuna formazione. Servono dunque investimenti che sicuramente avranno luogo, ma in forma graduale. Detto ciò, siamo orgogliosi di poter disporre già da ora di una flotta completa di macchine per il connect cleaning (controllo dei mezzi da remoto ndr): siamo convinti che questa sia la tecnologia del futuro e lavoriamo per favorirne una progressiva introduzione sul mercato».
Per Gabriella Bianco di IPC: «Molti produttori stanno già lavorando ad aspiratori robot controllabili a distanza o attraverso assistenti vocali: se ne trovano già nel mercato. La vera sfida sarà quella di proporre robot affidabili, capaci di garantire prestazioni efficaci, affinché gli operatori possano veramente ridurre tempi di lavoro e costi». Stefano Conzatti di Lindhaus sottolinea: «In ambito professionale crediamo che i tempi non siano ancora maturi per certe soluzioni tecnologicamente complesse, specie se confrontate col livello talvolta basico dei servizi erogati dalle imprese di pulizia, in quanto troppo spesso sottopagate e senza margini per evolversi investendo in macchine innovative». Vito Palmisano di Kemak ci rivela che: «Stiamo proprio lavorando alla progettazione di un apparecchio in grado di connettersi e collegarsi alle più avanzate tecnologie. Contiamo di presentare un primo prototipo alla fiera Pulire Verona 2019». Giampaolo Ruffo di TMB – Gruppo Comac aggiunge: «Sono un fautore dell’innovazione tecnologica, purché sia davvero a beneficio dell’uomo, aiutandolo a migliorare la qualità della propria vita. Questo è l’unico limite che mi sento di porre all’introduzione di Google Assistant, che oggi è già in grado di eseguire ricerche su internet, programmare eventi e sveglie, e regolare impostazioni hardware del dispositivo. In futuro, come dichiarato da Google, l’Assistente sarà in grado di identificare oggetti tramite la fotocamera del dispositivo, acquistare prodotti e inviare denaro. Perciò non escludo che negli anni a venire questa nuova tecnologia possa trovare applicazione anche nel nostro settore, con macchine collegate ad assistenti vocali».

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