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Stato d’agitazione per gli addetti alle pulizie nelle basi della Marina militare in Sicilia

I sindacati denunciano le gravi ricadute occupazionali della decurtazione oraria prevista dalla nuova gara d’appalto

I lavoratori dell’appalto pulizie della Marina Militare Marisicilia sono in stato di agitazione, proclamato dalla segreteria regionale della Filcams-Cgil Sicilia. Parliamo in tutto di una settantina di addetti, distribuiti tra le basi di Augusta, Catania, Messina, Palermo, Trapani e Agrigento.

Il sindacato accusa di “immobilismo” il Comando della Marina Militare di Augusta che ha già convocato al ministero della Difesa le ditte aggiudicatarie per la sottoscrizione dei contratti, con una decurtazione della base d’asta e del monte ore annuo “insufficiente a al corretto espletamento delle prestazioni richieste per l’intero Lotto 4”. Una decurtazione considerevole rispetto alla precedente gara – da 49 mila ore a 33.800 ore – che ha spinto la ditta aggiudicataria a dichiarare esuberi di personale o un taglio complessivo delle ore contrattuali del 30-40%.

Oltre a Filcams, anche Fisascat e Uiltucs hanno chiesto un incontro urgente al ministero della Difesa, evidenziando le pesanti ricadute occupazionali di tale riduzione oraria. Secondo i segretari della Filcams-Cgil Sicilia:

Di fronte a salari di poche centinaia di euro mensili, solo ipotizzare la possibilità di ridurre anche solo di 100 euro lo stipendio di questi lavoratori, significa mandare sul lastrico 67 famiglie che vivono con stipendi ben al di sotto del reddito di cittadinanza

Il caso si inserisce nel contesto delle numerose vertenze che in tutta Italia riguardano il comparto delle pulizie e multiservizi, un settore già gravato da bassi salari e precarietà lavorativa, e che da più di sei anni attende il rinnovo del contratto collettivo nazionale.

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