FISE Unicircular: gestione dei rifiuti esclusa da DL Cura Italia
Nel decreto non sono presenti le misure necessarie per gestire al meglio l’attuale fase di emergenza per la gestione rifiuti
“Abbiamo invano chiesto al Governo e al Parlamento, per salvaguardare la salute dei cittadini e fermo restando il vincolo che i rifiuti siano gestiti senza pericoli per l’ambiente, una serie di misure straordinarie di tipo sanitario, operativo ed economico. Per evitare il blocco della filiera del riciclo oggi sono necessari interventi urgenti. Le imprese sono allo stremo”, commenta così Andrea Fluttero, Presidente di FISE Unicircular (Unione Imprese dell’Economia Circolare).
Il decreto non soddisfa le quattro principali richieste avanzate dalle imprese del settore:
- riservare alle aziende che gestiscono i rifiuti un adeguato stock di dispositivi di protezione individuale, così da poter operare in piena sicurezza;
- prevedere maggiore flessibilità sulle scelte organizzative ed operative degli impianti, necessarie per sopperire alle carenze del personale addetto e a particolari esigenze determinate dal contesto emergenziale;
- introdurre specifici sistemi di garanzia a supporto della liquidità delle aziende, in particolare se penalizzate dal rallentamento dell’attività e dei pagamenti da parte delle P.A e delle stazioni appaltanti;
- una moratoria, che vada oltre luglio 2020, per le prossime scadenze degli adempimenti amministrativi a carattere ambientale.
Conclude Fluttero: “Le uniche norme previste dal Decreto in favore dell’economia circolare riguardano l’aumento della durata e dei quantitativi massimi per il deposito temporaneo che interessa i produttori dei rifiuti e la proroga di tre mesi, nell’ambito di quella generale, delle autorizzazioni ambientali in scadenza tra il 31 gennaio ed il 31 luglio. Apprezzabili segnali di attenzione al settore nel totale vuoto di ascolto da parte del Governo che deve fare di più per le attività di gestione rifiuti, strategiche nell’ottica dell’economia circolare”.