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Protezione delle vie respiratorie

Usare la mascherina aiuta a limitare la diffusione dei virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene

di Cristina cardinali

Sono due le modalità di trasmissione dei microrganismi emessi con le secrezioni respiratorie: tramite Droplet e per via aerea.

Nella trasmissione tramite Droplet, le goccioline sono eliminate durante la tosse, gli starnuti o parlando. La dimensione delle goccioline è uguale o maggiore a 5 micron. Le goccioline vengono espulse a breve distanza nell’aria e possono depositarsi sulla congiuntiva o sulle mucose nasali e orali. Le goccioline non rimangono sospese nell’aria. È il caso del nuovo coronavirus, o di altre patologie tra cui influenza, pertosse, meningite meningococcica, adenovirus o SARS.

La trasmissione per via aerea si verifica per disseminazione di nuclei di goccioline evaporate (droplet nuclei, di misura < 5 μ), contenenti microrganismi, che rimangono sospese nell’aria per un lungo periodo per disseminazione di particelle di polveri contenenti l’agente infettivo. È il caso, tra le altre, di morbillo, varicella o tubercolosi.

DIVERSE TIPOLOGIE DI MASCHERE

Le mascherine si dividono in DPI “Dispositivi di Protezione Individuale” e DM “Dispositivi Medici” o “mascherine Medicali”. I DPI in commercio, di qualunque tipo o categoria essi siano, devono presentare la marcatura CE. 

Una maschera DM non protegge completamente dalle malattie infettive trasmissibili tramite droplet. Anche se ci si vuole proteggere da una malattia infettiva trasmissibile per via aerea, la mascherina chirurgica non è sufficiente. Sarà quindi necessario l’uso di un filtrante FFP2 o FFP3.

Facciali Filtranti

Le mascherine Facciali Filtranti devono essere certificate in conformità alla norma UNI EN 149, con valida marcatura CE seguita dal numero dell’organismo di controllo che ne autorizza la commercializzazione. Questo viene considerato lo standard necessario per essere certi della protezione fornita da questi dispositivi contro lo specifico “rischio biologico”. Tale norma, a seconda dell’efficienza filtrante, classifica le maschere in FFP1, FFP2, FFP3, dove FF significa Facciale Filtrante. I dispositivi di classe FFP3 hanno un’efficacia filtrante del 98%, rispetto al 92% garantito dalla classe FFP2.

Maschera P1: trattiene il 78% di polvere inalabile (particelle < 10 micron)

Maschera P2: trattiene il 92% di polvere inalabile (particelle < 10 micron)

Maschera P3: trattiene il 98% di polvere respirabile (particelle < 0,1 micron)

Maschere Chirurgiche

Riducono il numero di microrganismi esalati generati dalla respirazione. Non offrono una sicura protezione alla penetrazione di polveri e aerosol, ma proteggono da schizzi. Hanno come caratteristica quella di non diffondere agenti biologici pericolosi, ovvero i virus, nell’atmosfera circostante: possono, quindi, evitare che il portatore diffonda il contagio, ma non proteggono lo stesso adeguatamente dal contagio di provenienza altrui, soprattutto per la scarsa aderenza al volto.

Dopo l’utilizzo, tali mascherine, essendo oggetti potenzialmente contaminati, devono essere immediatamente smaltite evitando di porre le stesse a contatto con altre parti del corpo che potrebbero divenire così anch’esse contaminate.

Maschere con valvole

Esistono anche mascherine monouso con i cosiddetti “filtri”, che però sono erroneamente chiamati così perché i “filtri” sono in realtà valvole che permettono una più confortevole respirazione e riducono il riscaldamento dovuto al calore del fiato. Non vanno bene per i malati perché le valvole ”buttano fuori” il virus, mentre proteggono in entrata.

Maschere in elastomeri o tecnopolimeri

Le maschere dotate di filtro sostituibile P2 o P3 sono regolamentate dalla UNI EN 140 (semimaschere e quarti di maschera) e UNI EN 143 (filtri antipolvere). L’efficienza filtrante di questi dispositivi è analoga a quella delle FFP2 e FFP3, con il vantaggio di una migliore tenuta sul viso, ma con un maggiore disagio dovuto all’incremento del peso.

Qualunque mascherina è monouso e comunque andrebbe cambiata spesso, visto che l’umidità del respiro crea un microclima che favorisce la proliferazione dei virus.

QUALE MASCHERA USARE

Le mascherine chirurgiche (o simili, tranne con valvole) devono essere indossate da una persona malata. Se abbiamo una persona sana accanto a una positiva è quest’ultima che deve indossare la protezione. Le mascherine FFP2 o FFP3 devono essere indossate da sanitari o da chi sta a stretto contatto con un malato e sono efficaci solo se indossate con precisa procedura; proprio per questo non sono consigliate a bambini o a persone con barba o occhiali, a causa dell’impossibilità di un perfetto adattamento ai contorni del viso.

 

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