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I prodotti disinfettanti nel periodo dell’emergenza

L’igiene e la pulizia hanno un ruolo fondamentale per la salute e il benessere degli esseri umani

a cura di Federchimica Assocasa

Con lo scoppio della pandemia dovuta al Covid i prodotti per l’igiene e la disinfezione sono risultati indispensabili per contenere il contagio e ridurre la pressione sui sistemi sanitari che si sono trovati in una situazione particolarmente complicata.

In assenza di farmaci utili alla cura della malattia, i primi provvedimenti adottati a livello sanitario per ridurre la diffusione del contagio sono state le corrette norme igieniche. Accanto all’adozione delle mascherine e al distanziamento sociale, l’uso dei detergenti e dei disinfettanti è apparso da subito un mezzo fondamentale per eliminare il virus  dalle superfici e per evitare la successiva proliferazione.

Numerosi documenti del Ministero della Salute hanno dato indicazioni sulla natura dei disinfettanti da utilizzare in questo difficile frangente, facendo riferimento a documenti dell’OMS e di ECDC.

Il Regolamento Europeo (UE) 528/2012 sui Biocidi, attraverso un programma di revisione in via di attuazione, andrà gradualmente a sostituire le normative attualmente in vigore a livello locale. Il Regolamento prevede l’introduzione di deroghe specifiche per i casi di emergenza come quello attuale. 

In condizioni di emergenza, per un tempo limitato e per superare il problema del tempo necessario per la valutazione  delle pratiche di autorizzazione secondo i normali parametri, il Regolamento Biocidi prevede che le imprese possano ottenere un’autorizzazione temporanea (in deroga), basata principalmente sulla dimostrazione di efficacia del prodotto, che consente di mettere a disposizione prodotti disinfettanti di comprovata efficacia in tempi molto rapidi. In sostanza, la Circolare coniuga correttamente le esigenze di rendere disponibili i prodotti necessari nel tempo più breve possibile con l’esigenza fondamentale che i prodotti rispettino sempre le norme di legge che ne prevedono la necessaria autorizzazione a fronte della dimostrazione di efficacia.

Venendo incontro alle necessità dovute alla pandemia di avere a disposizione prodotti disinfettanti adeguati e in quantità sufficiente, il Ministero della Salute ha emanato una Circolare per consentire l’approvazione dei disinfettanti biocidi secondo tale deroga. Al contempo, ha attuato anche una procedura semplificata per l’approvazione di domande di autorizzazione di disinfettanti PMC che, per le loro caratteristiche di composizione, non possono ancora essere qualificati come biocidi secondo il Regolamento Europeo e che sono ancora all’interno del quadro normativo nazionale (D.P.R.392/1998).

Tale Circolare, accanto a numerosi altri documenti emanati negli ultimi mesi sia dal Ministero della Salute sia dall’Istituto Superiore di Sanità, costituisce un importante riferimento per il settore che, permettendo la messa a disposizione del mercato di più prodotti idonei, porta a evitare il rischio che prodotti senza la necessaria efficacia vengano utilizzati appunto in una fase di grande richiesta e necessità.

Numerosi riferimenti indicano infatti chiaramente che possono essere qualificati come disinfettanti esclusivamente i prodotti che hanno ottenuto l’autorizzazione da parte del Ministero, o come biocidi o come PMC. Si chiarisce inoltre che non solo i prodotti contenenti i principi attivi indicati da OMS possono essere efficaci, ma tutti quelli che, sottoposti ai test richiesti dalle norme, hanno dimostrato una sufficiente capacità microbiocida e virucida. 

Registrare nuovi prodotti in deroga

La possibilità di registrare nuovi prodotti in deroga è stata per l’industria una grande sfida in quanto lo sforzo messo in campo dalle imprese non è sicuramente stato di poco conto. 

All’inizio della pandemia, l’industria della pulizia professionale  si è trovata da subito nel mezzo di un grande periodo di discontinuità a cui ha dovuto rapidamente reagire. Uno degli elementi più sfidanti è stato certamente fare chiarezza sui PMC e biocidi nella mente degli utilizzatori. Si è creata una confusione che ha orientato la domanda del mercato più su alcuni principi attivi (soprattutto alcool e ipoclorito di sodio) che su prodotti biocidi/PMC con una registrazione e quindi dalle proprietà virucide.

Da subito le imprese si sono trovate di fronte a numerose difficoltà. 

La consapevolezza dell’essenzialità dei prodotti ha obbligato le imprese non solo a continuare ad operare in un momento molto critico dovuto all’esplosione della pandemia, ma anche a doversi ripensare per mettere a disposizione i prodotti la cui richiesta è andata via via aumentando nel corso delle settimane.

Mentre il lockdown ha obbligato molte persone alla quarantena forzata, le fabbriche non hanno mai smesso di operare, stravolgendo spesso turni di lavoro e linee produttive per indirizzare le produzioni verso la fabbricazione dei prodotti richiesti dal mercato.

La fase 1 del Covid 19, ha visto molte aziende costrette a ripianificare o trasformare le proprie produzioni, con notevoli sforzi nel riconvertire le aree di fabbrica dedicate ai prodotti particolari, nella produzione stessa di quantità elevate, ma in tempi sempre più stretti e soprattutto nella gestione del personale in condizioni di piena sicurezza.

Ha comportato sforzi notevoli per evitare l’interruzione della supply chain, la stabilizzazione dei ricavi, la cura dei clienti e la revisione dei modelli per fare fronte alla trasformazione della domanda e trovare nuovi percorsi per mantenere i business.

Le difficoltà maggiori si sono registrate nell’approvvigionamento di materie prime (nello specifico l’alcool etilico e isopropilico) sia per la scarsa quantità sia per gli aumenti elevati dei loro prezzi. Ma non solo si è registrata anche una carenza di altri principi attivi biocidi, coformulanti e addirittura degli imballaggi.

La rilevanza del rispetto delle norme per un settore così strategico è evidenziata anche dal fatto che, al di là dell’impatto che l’emergenza ha avuto sulla richiesta di questi prodotti, ci si aspetta che il settore dei prodotti per l’igiene riceverà un notevole impulso anche nella fase post-emergenziale sia dal lato dei prodotti ad uso professionale sia per quelli al consumo.

La riapertura delle attività con la conseguente necessità di ripristinare adeguate condizioni di lavoro, ma soprattutto di fornire a lavoratori e clienti prodotti disinfettanti per assicurare l’igiene delle operazioni non potrà che dare un ulteriore impulso al settore, che ha dimostrato peraltro una notevole reattività, assicurando le forniture anche a fronte di aumento di richieste che hanno raggiunto anche il 100% dei valori normali. 

 

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