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Monitoraggio e tracciamento delle infezioni da Covid

Le residenze sanitarie assistenziali sono state colpite in maniera drammatica dalla pandemia: adeguate strategie di rilevamento e raccolta dati diventano fondamentali per l’immediato futuro

Le elevate morbilità e mortalità da Covid-19 osservate nelle RSA in varie parti del mondo rendono necessaria una grande attenzione, per quanto riguarda il presente e il futuro, alla prevenzione e al controllo di questo virus in tali strutture. Infatti, i dati dimostrano come persone con più di 65 anni di età, specialmente se con comorbilità, hanno una probabilità molto superiore rispetto alle fasce più giovani di sviluppare complicanze da Covid gravi o mortali. Un ambiente chiuso, come quello che caratterizza le RSA, e che contiene molte persone fragili e vulnerabili dal punto di vista immunitario facilita la diffusione di malattie respiratorie, come ad esempio l’influenza, che in questo contesto è caratterizzata da elevata morbilità e mortalità. Questi focolai interessano anche tipologie di RSA specializzate nella riabilitazione o nella  cura di persone con disabilità fisiche o mentali, nonostante l’età degli ospiti di queste strutture sia solitamente inferiore.

Un fattore che può aver contribuito all’elevata diffusione del Covid in queste strutture è il contatto tra pazienti e personale infetto, in stadio sia sintomatico che asintomatico. Altri fattori sospetti sono la mancanza di DPI, la non effettuazione dei test o la loro effettuazione solo su soggetti sintomatici. Un numero insufficiente di test può aver contribuito a sottostimare il numero di casi in ambito RSA, e l’alta percentuale di pazienti affetti da malattie neurologiche come la demenza porta ad una difficile individuazione dei sintomi, che diventano evidenti solo quando le condizioni di salute peggiorano.

Strategie di monitoraggio delle infezioni da Covid

È quindi necessario implementare dei sistemi di monitoraggio a livello locale e nazionale, con i seguenti obiettivi:

  • Individuare tempestivamente i soggetti infetti all’interno della struttura, per adottare corrette misure di prevenzione e limitare la portata del contagio
  • Monitorare la proporzione e il numero totale degli infetti, in modo da tracciare un quadro preciso della situazione epidemiologica
  • Monitorare l’incidenza del virus a seconda della posizione geografica delle diverse strutture, per pianificare misure di prevenzione e controllo

La metodologia principale per l’identificazione tempestiva dei casi consiste nel monitorare sistematicamente gli ospiti e lo staff. I test andrebbero effettuati almeno una volta al giorno, e i parametri da testare sono la saturazione di ossigeno nel sangue (che non deve essere inferiore al 95%), e la frequenza respiratoria, che non dovrebbe essere superiore ai 25 respiri al minuto, oltre ovviamente alla temperatura corporea.

In base ai risultati ottenuti, bisognerà registrare su un apposito registro le persone che sono state eventualmente sottoposte a tampone, isolate a causa di sintomi Covid compatibili o hanno richiesto l’adozione di qualunque altra misura di prevenzione non standard.

Se un individuo mostra sintomi compatibili con il Covid-19, deve essere assolutamente isolato e sottoposto a tampone il prima possibile. Quando all’interno della struttura viene confermato un primo caso, sarebbe opportuno sottoporre a test ogni singolo membro dei residenti e dello staff, inclusi coloro che non hanno sintomi.

Inoltre, sempre se all’interno della struttura sono stati registrati dei casi, è opportuno effettuare tamponi post-mortem su eventuali ospiti deceduti. Una volta individuato un caso sospetto, è necessario informare le autorità locali.

Le misure di prevenzione e controllo applicabili si basano quindi su una rapida identificazione, controlli amministrativi, misure di protezione ambientali e individuali in accordo con le linee guida emesse dalle autorità nazionali. In aree particolarmente a rischio contagio, si raccomanda al personale di usare sempre mascherine chirurgiche o FFP2 quando si ha a che fare con gli ospiti. Si può inoltre considerare la possibilità di vietare l’accesso ai visitatori per un certo periodo di tempo.

Si consiglia di sottoporre a tampone anche il personale, meglio se a cadenza settimanale o bisettimanale, a seconda delle risorse a disposizione. Questo consente di escludere la possibilità di infezioni asintomatiche, e pianificare la temporanea esclusione dal lavoro dei dipendenti infetti. In ogni caso, I membri del personale che manifestano sintomi riconducibili al Covid non devono presentarsi al lavoro, e avvisare tempestivamente la struttura presso la quale lavorano. 

I visitatori, se autorizzati a entrare all’interno dell’edificio, devono indossare mascherine e mantenere una distanza fisica  di 2 metri, oltre a rispettare scrupolose norme igieniche. Visitatori che manifestano sintomi da infezione respiratoria non devono entrare all’interno della struttura.

Tutte le strutture dove membri dello staff sono risultati positivi devono essere sottoposte alle misure di prevenzione previste dalle autorità locali.

 

            Tipologie di test a seconda della tipologia di scenario

Scenario Test di laboratorio su ospiti Test di laboratorio su staff Comunicazione alle autorità locali
Nessun caso Area colpita: test casuali, a seconda della quantità effettuabile Area colpita: valutare esami su tutto lo staff a cadenza settimanale/bisettimanale Area colpita: settimanalmente o mensilmente

Area non colpita: mensilmente

≥1 caso sospetto Il prima possibile, testare tutti i casi sospetti Il prima possibile, testare tutti i casi sospetti Area colpita:giornalmente

Area non colpita: settimanalmente

≥1 caso confermato Test di tutti gli ospiti inclusi i deceduti Test per tutto lo staff, a cadenza settimanale/bisettimanale Giornalmente

 

Fonte: ECDC, Surveillance Of Covid-19 At Long-Term Care Facilities In The EEU/EEA

Raccolta dei dati

La direzione della RSA dovrebbe nominare dei membri dello staff incaricati di individuare eventuali sintomi sospetti negli ospiti e nel personale, ed eventualmente comunicarli alle autorità. I dati possono essere riportati giornalmente, settimanalmente o mensilmente, a seconda della situazione epidemiologica nell’area interessata. Dopo la conferma di una positività, i report vanno inoltrati alle autorità su base giornaliera: quando viene individuato un caso sospetto, è necessario avvisare subito le autorità e, nel caso di confermata positività, iniziare a passare i dati con cadenza giornaliera. Questa cadenza va mantenuta fino alla risoluzione dell’ultimo caso, in seguito bisogna concordare con le autorità quando interromperla. Resta comunque necessario effettuare regolarmente screening di laboratorio per monitorare eventuali nuovi casi., Per quanto riguarda le strutture senza casi registrati, andrebbe comunque mantenuta la cadenza settimanale e mensile. 

Si suggerisce di effettuare la raccolta dei dati per via elettronica, usando piattaforme online dedicate. Lo sviluppo di un sistema elettronico è cruciale, ma la sua mancanza o eventuali ritardi nella sua realizzazione non devono essere un ostacolo a un inizio tempestivo dei monitoraggi.

Il team incaricato della raccolta dei dati dovrebbe riportare dei dati addizionali che consentano alle autorità di effettuare un’investigazione efficiente, minimizzando le conseguenze di un possibile focolaio:

  • descrizione delle attività di staff e visitatori, riportando le aree che sono state visitate, la durata della visita
  • recapito dei visitatori
  • elenco delle procedure di quarantena adottate
  • descrizione dei regimi di pulizia e smaltimento rifiuti
  • quantità di DPI e attrezzature per la pulizia a disposizione

I dati raccolti dovrebbero comprendere come minimo il numero totale dei residenti e dei dipendenti che sono stati nella struttura nei precedenti 7 giorni e il numero di casi possibili, probabili e confermati presenti tra essi. Può essere utile anche una raccolta dati relativa all’assenteismo e all’assenza di personale a causa di sintomi da infezione respiratoria.

Una volta ricevuti i dati, le autorità locali li dovrebbero inviare settimanalmente alle autorità regionali e nazionali. Queste ultime sono invitate a condividere, su base volontaria, questi dati con l’ECDC, che potrà così effettuare una stima dal punto di vista geografico sulla situazione Covid-19 nelle RSA delle diverse nazioni, valutando la proporzione delle strutture colpite e i cambiamenti avvenuti nel corso dei mesi. 

Per consentire un’adeguata strategia di sorveglianza, i dati raccolti a livello regionale e nazionale dovrebbero riguardare:

  • le misure di prevenzione e controllo applicate
  • il numero e la proporzione delle RSA colpite a livello regionale e nazionale
  • cambiamenti nella distribuzione dal punto di vista geografico delle strutture colpite
  • numero e proporzione dei casi sospetti e confermati tra ospiti e dipendenti
  • numero e proporzione delle morti sospette e confermate a causa del Covid tra gli ospiti

Sicurezza del personale

Garantire la salute e la sicurezza del personale è un aspetto fondamentale per mantenere dei  livelli di cura e attenzione elevati e prevenire la diffusione del virus. Le misure anti Covid che è necessario adottare possono significare per il personale ulteriore stress fisico e mentale, un incremento dell’orario lavorativo e aggiunta di compiti amministrativi.  Andranno quindi predisposte valutazioni del rischio lavorativo, in accordo con la legislazione nazionale. 

I dipendenti dovranno essere adeguatamente formati per verificare la loro preparazione nell’eseguire i rilevamenti dei parametri precedentemente elencati, e nel raccogliere e riportare i dati.

 

Fonte: ECDC, Surveillance Of Covid-19 At Long-Term Care Facilities In The EEU/EEA

 

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