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Da sempre attenti all’ambiente

Fin dal 1993, hanno della sua fondazione, AR-CO Chimica fa dell’innovazione tecnologica e dell'attenzione all’ambiente due punti cardine imprescindibili. L’amministratore delegato Luca Cocconi ci spiega come l’azienda ha reagito ai cambiamenti di vita e di necessità indotte dalla pandemia

di Fabio Chiavieri

Un pulito sempre più green” è il motto che durante questi primi ventisette anni di vita ha caratterizzato AR-CO Chimica, azienda emiliana con sede a Medolla in provincia di Modena la cui attività si sviluppa da sempre attorno a un progetto orientato alla massima soddisfazione del cliente, non solo con prodotti di alta qualità, bensì con servizio di alto livello basato su assistenza, aggiornamento e collaborazione.

La gamma di prodotti offerti da AR-CO Chimica si rivolge alla pulizia e sanificazione degli ambienti, dell’industria alimentare, del catering e delle convivenze.

La storia di questa azienda è costellata da molte tappe ciascuna significativa ma la più importante risale al 1996 anno in cui prende il via la formulazione in proprio di prodotti base. Alla scelta di diventare un’azienda di produzione segue un grande sforzo per dare ad AR-CO una connotazione nazionale che si concretizza nell’acquisizione di ben quindici distributori. Inizia così un periodo di crescita costante del fatturato accompagnata dalla creazione di prodotti sempre nuovi ma, ciò che più conta, da una strategia aziendale chiara e innovativa.

La gestione dell’azienda orientata a sviluppare non solo un prodotto, ma anche un servizio in linea con le esigenze dei clienti, non rimane insensibile quando intorno agli anni 2000 diventa sempre più pressante la richiesta da parte del mercato di poter lavorare con prodotti e macchine rispettose dell’ambiente. Una svolta green che sarebbe diventata sempre più decisa negli anni a seguire.

Nel 2003, viene messa in atto una strategia di marketing basata sull’offerta di servizi e percorsi formativi, per fare acquisire, gratuitamente, alle imprese di pulizia le varie certificazioni ISO, dalle 9000 alle 14000, dalle 8000 alle 22000, spaziando dalla qualità alla tutela ambientale, alla responsabilità sociale e così via. 

Nel 2007, viene avviato il percorso ECOLABEL, e AR-CO fu la prima azienda a diffondere il marchio ambientale nell’ambito della distribuzione professionale. 

«Questo è stato il primo vero passo verso i prodotti “green” – spiega Luca Cocconi, Amministratore delegato di AR-CO –. Il salto di qualità lo facciamo nel 2009, anno in cui riusciamo a coniugare l’aspetto ecologico con tecnologie innovative lanciando sul mercato Genyus, frutto di un investimento dell’azienda in una software house dedicata allo sviluppo di un software per il calcolo della vendita del prodotto sottoforma di servizio. 

Genyus, infatti, è un megadistributore dotato di un software dedicato per fornire alle imprese il prodotto chimico già diluito in formula controllata per eliminare gli sprechi, un uso non corretto del prodotto, con beneficio per l’ambiente e per l’economia aziendale. Siamo stati i primi a portare la detergenza in monodosi con un prodotto superconcentrato. Prima di allora gli operatori e le imprese di pulizia, non per loro cattiva volontà ma perché non ne avevamo i mezzi, non riuscivano a controllare l’esubero e il cattivo uso del detergente. Da qui inizia anche il nostro percorso verso l’idoneità ai requisiti C.AM. della linea Infinity». 

Un approccio totalmente nuovo al cliente, al quale non offrite solo un prodotto ma soprattutto un servizio…  

«Certamente è così. Il nostro distributore ha la possibilità di collocare le nostre soluzioni con una strategia commerciale totalmente differente rispetto a quella dei nostri concorrenti. Il mercato riconosce ad AR-CO il merito di vendere non solo un detergente ma un servizio omnicomprensivo di tutti i prodotti che riteniamo utili per ottenere un cleaning altamente professionale, aggiornato alla legislazione attualmente in vigore contro il Covid, quindi che include disinfettanti, sanificanti e una formazione diretta specifica per ogni ambito applicativo. 

Le aziende che si avvalgono del nostro servizio, siano esse una catena alberghiera o una mensa, sanno in fase di preventivazione quali saranno i costi relativi alla pulizia dell’ambiente in maniera corretta eliminando quelle variabili legate all’uso sbagliato o all’impiego per operazioni non previste del prodotto. Con il nostro sistema tutte queste problematiche le abbiamo messe, per così dire, all’interno di un software che garantisce l’efficienza del servizio».

Come nasce di fatto l’idea di progettare questo software?

«Perché ci siamo resi conto nell’economia di un’azienda nessun costo può essere più lasciato al caso. Le imprese di pulizia e i vari operatori hanno l’esigenza di gestire le loro attività in maniera certa. Inoltre, questo software risponde alle esigenze “green” in cui l’intero ciclo produttivo, dalle materie prime allo smaltimento degli scarti, è orientato al rispetto dell’ambiente, come richiedono i Criteri Minimi Ambientali del nuovo codice degli appalti per l’affidamento del servizio di pulizia e la fornitura di prodotti per l’igiene e la sanificazione».  

Il Covid ha inciso profondamento sul nostro stile di vita ma anche sulle attività economiche. Quali sono stati gli effetti sul vostro settore?

«Abbiamo subito un cambiamento forzato da quella che è stata l’emergenza causata dal Coronavirus. Il mercato ha visto l’annullamento di quasi tutti i prodotti tradizionali che occupavano in precedenza circa il 90% delle vendite. Le aziende chimiche hanno dovuto concentrarsi su pochi prodotti e non più con centinaia di referenze. Questa è la tendenza che vedo anche nei prossimo quattro o cinque anni. La visione della pulizia e dell’igiene è cambiata radicalmente, basti pensare all’importanza che oggi ha il semplice lavaggio delle mani. Cambierà il modo di porsi al cliente per cui dovremo rivedere anche le marginalità di guadagno tenendo comunque conto che verrà meno l’assillo del prezzo di vendita».  

Alla luce di quanto successo come giudica l’andamento del 2020 per AR-CO?

«Mi spiace quasi a dirlo, ma il 2020 per noi è stato un anno eccezionale avendo quasi raddoppiato il fatturato. Dico così perché questi ottimi risultati sono il frutto di una situazione che non avremo mai voluto vivere. Per tenere il ritmo delle richieste provenienti dal mercato nei giorni più duri della pandemia, abbiamo messo in campo ore e ore di lavoro giornaliero lottando contro la difficoltà di reperire materie prime, packaging, camion disponibili al trasporto, personale che venisse in azienda. Per contro siamo stati premiati passando dai 6,2 milioni di euro del 2019, ai probabili 12 milioni nel 2020. Di queste cifre voglio sottolineare che almeno il 12% va in ricerca e sviluppo». 

Voci di mercato dicono che AR-CO sia stata acquisita da un’altra azienda del settore. Che cosa risponde a queste illazioni? 

«Che sono voci totalmente infondate. AR-Co è ancora saldamente nelle mani dei signori Cocconi, Pizzoni e Boni e qualora io e i miei soci prendessimo la decisione di cedere l’azienda, i nostri clienti sarebbero i primi a essere informati per il rapporto di stima e fiducia instauratosi in questi ventisette anni di attività. Aggiungo che qualsiasi decisione verrà presa in futuro avrà sempre come riferimento la crescita e lo sviluppo di AR-CO, che vuole rimanere anche negli anni a venire un punto di riferimento del settore del cleaning professionale».

www.arcochimica.it

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