di Marco Genicco
Premessa
La prima domanda da porsi è: “Nel contesto indagato è possibile utilizzare gli insetti benefici?” Per rispondere a questa domanda bisogna sincerarsi se il livello di pulizia è adeguato e se sussiste la volontà, da parte del committente, di intraprendere questa nuova strategia di lotta. Naturalmente quello che per motivi vari non è possibile oggi può diventarlo pianificando una serie di adeguamenti affinché possa essere realizzato in possibile nel futuro.
Voglio sottolineare che ritengo l’impiego degli insetti utili, o la decisione di percorrere la strada per renderne possibile l’adozione, una interessante opportunità per i disinfestatori che vogliano consolidare il rapporto con il cliente. Infatti, l’uso degli insetti utili non è solo di “tendenza” per tutti i benefici che comporta, ma è anche il modo per “rivalutare il lavoro delle aziende di servizi” perché possono trasferire le loro conoscenze e la loro professionalità, dare valore ai loro consigli e ai loro servizi, dove i monitoraggi e i controlli hanno una veste fondamentale. Parallelamente altrettanto può portare l’Azienda che riceve il servizio alla consapevolezza di come attuare una corretta prassi igienica e aprire la strada ad un utilizzo sempre più consapevole delle risorse tecniche oggi disponibili.
L’approccio ottimale inizia ovviamente con i sopralluoghi e senza entrare nei dettagli mi sembra utile fare un parallelo medico: non basta la radiografia è necessaria la TAC, che nel nostro caso si concretizza in un sopralluogo super dettagliato.
I dati necessari
- L’identificazione dei parassiti bersaglio è un dato imprescindibile. Va da sé che avere uno storico facilita il compito.
- L’esatta volumetria dei locali. Le dimensioni dei locali che intendiamo sottoporre al lancio degli insetti sono importantissime perché determineranno, in modo direttamente proporzionale, la quantità di insetti antagonisti da introdurre.
- L’altezza dei locali è un’altra variabile rilevante se è superiore ai 4 mt occorre considerare se libere o con impianti: in ogni caso tali situazioni condizionano la quantità dei lanci necessari.
- La temperatura interna dei locali: le temperature minime per iniziare i lanci devono essere ≥ 15 °.
Le risorse tecniche
Gli insetti utili sono commercializzati in unità numericamente ben definite, essi sono contenuti in speciali fiale o cartoncini, pronti per essere lanciati o installati. Segue uno schema che ha lo scopo di indicare il rapporto fra parassita bersaglio, parassitoide (con un esempio del nome commerciale, non esaustivo).
Insetti Utili
Parassitoidi e Predatori |
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PARASSITI | INSETTI UTILI | NOME COMMERCIALE | Qty /unità (*) | Superficie locali
(§) |
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Plodia interpunctella | Trichogramma evanescens parassitizza le uova | TrichoCarte ® STORAGE | 2000 | 1-10 m2 | |
Ephestia kuehniella | |||||
Ephestia cautella | |||||
Ephestia elutella | |||||
Sitotroga cerealia | |||||
Tineola bisselliella | |||||
Tinea pellionella | |||||
Galleria mellonella | |||||
Plodia interpunctella | Habrobracon hebtetor parassitizza le larve | BracoTop ® | 40 | 1-100 m2 | |
Ephestia kuehniella | |||||
Galleria mellonella | |||||
Sitophilus granarius | Lariophagus distinguendus / Anisopteromalus calandrae parassitizza le larve | LarioTop®/ LarioMix ® | 40 | 1-25 m2 | |
Stegobium paniceum | |||||
Rhizopertha dominica | |||||
Gibbum psylloides | |||||
Niptus hololeucus | |||||
Sitotroga cerealia | |||||
Oryzaephilus surinamensis | Cephalonomia tarsalis
parassitizza le larve |
CephiTop® | 40 | 1-25 m2 | |
Oryzaephilus mercator | |||||
Lasioderma serricorne
Stegobium paniceum Tribolium spp. |
Xylocoris flavipes
Preda larve e adulti |
XyloTop® | 40 | 1-100 m2 | |
(*) | la quantità di parassitoidi o predatori contenuti in una fiala o dose | ||||
(§) | si intende la superficie del locale che una dose o fiala può coprire, ad esempio una fiala di XyloTop ha una copertura fino a 100 m2 purché l’altezza non superi i 4 m nel qual caso bisogna adottare dei coefficienti correttivi |
Perché bisogna ripetere i lanci
Premettendo che nelle realtà della filiera alimentare sono utilizzati nella quasi totalità dei casi dei parassitoidi va da sé che non trovano sostentamento nelle derrate alimentari e utilizzano i parassiti per la loro riproduzione (in natura si cibano essenzialmente di pollini). Questo fatto ci dice che dobbiamo continuamente reintrodurre insetti utili e i lanci devono avvenire mediamente ogni 2 settimane.
Perché sono importanti i monitoraggi e i controlli
La stima preliminare della consistenza dei parassiti (quali, quanti, dove) e il controllo dei risultati è molto importante per poter prendere le curve di sviluppo dei parassiti e quindi aiutarci sia nella programmazione dei lanci per l’anno successivo sia in eventuali interventi o azioni correttive. La frequenza della raccolta dati può rendersi necessaria addirittura ogni 7 ÷10 gg.
Un punto critico
Gli insetti sono inseriti in fiale con un minimo garantito (in genere la bio-fabbrica per tutelarsi ne aggiunge un 10 ÷ 20 % in più). Le fiale sono contenute in una scatola in polistirolo con all’interno materiale refrigerante per rallentarne l’attività e proteggerli da eccessiva temperatura. È fondamentale che appena arrivano sia effettuato il lancio, massimo entro le 24 h. Questo è l’unico problema reale.
Possono essere effettuati lanci misti?
Il lancio negli ambienti da proteggere deve essere fatto appena ricevuti gli insetti utili e ovviamente essendo disponibili diversi insetti utili a seconda dei parassiti presenti, essi possono essere lanciati e utilizzati nello stesso tempo. Unica eccezione per il controllo del lasioderma e del tribolio, è il lancio del predatore Xylocoris flavipes che va effettuato separatamente.
Lo stato dell’arte
La lotta con parassitoidi e predatori (insetti utili) coinvolge ormai molti Paesi Europei, basti pensare che la maggior parte di molini e pastifici oggi la Francia controlla gli infestanti delle derrate proprio con la lotta biologica e tale tecnica si sta diffondendo in Spagna, Germania, Svizzera e anche in Italia comincia a prendere piede.
Posso testimoniare che una delle più grandi industrie della lavorazione del riso italiane ha avuto una diminuzione di infestazione da lepidotteri dell’80% e del 50% per quanto riguarda il tribolio e il lasioderma. Ma la direzione era molto soddisfatta anche per i 16 giorni lavorativi in più su base annua per non aver avuto nessun fermo di produzione.
Personalmente assisto clienti che ricevono per un solo cantiere anche 1000 confezioni di Trichogramma evanescens (parassitizza le uova di numerosi lepidotteri delle derrate, vedi tabella) e 200 fiale di Habrobracon hebtetor (parassitizza le larve di altri lepidotteri) che consentono di proteggere 20.000 mq di stabilimento.
Un dato positivo è che le richieste di informazione, preventivi e attuazione di tale tipologia di lotta è in aumento a macchia d’olio per il solo passaparola.
Un po’ di marketing
Nella maggior parte dei Paesi Europei la biofabbrica che produce questi insetti utili (dopo avere tentato l’approccio tramite il comparto delle aziende della disinfestazione, che dovevano proporre ai loro clienti il servizio) ha abbandonato questa modalità perché i disinfestatori non si dimostravano interessati per molte ragioni a tale tecnologia che a loro dire non portava un maggior guadagno e richiedeva di mettere in campo una competenza tecnico-scientifica non di poco conto. Per cui il produttore ha adottato un diverso approccio commerciale che in questa sede è inutile indagare.
In Italia le cose sembrano prendere una piega differente. Infatti, nei Corsi di Formazione che periodicamente organizzo, nelle fiere a cui partecipo e nei sopralluoghi che effettuo e assistendo al primo lancio, vedo un crescente interesse. In tutte queste occasioni sottolineo il rischio dell’apprendista stregone perché approcciarsi alla lotta biologica senza la necessaria preparazione e senza poter contare sulla collaborazione del committente può farci correre dei rischi facilmente intuibili. La mia personale esperienza è che rispettati i requisiti necessari (competenza, collaborazione e perfetta organizzazione dei lanci) la fidelizzazione del Cliente è certa perché si basa sui risultati e sull’eliminazione del fermo di produzione. Senza contare che l’ambiente ne trae vantaggio.