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L’innovazione tecnologica nei servizi di pulizia

Durante il workshop che si è tenuto giovedì 11 maggio a ISSA PULIRE LAB Dussmann Service, Mitsa e Formula Servizi hanno esposto case history relative a nuovi sistemi di pulizia, sempre più avanzati

Molto interessante e partecipato il workshop che si è tenuto giovedì 11 maggio, alle ore 11, a ISSA PULIRE LAB Sala Milano, dedicato al tema: “L’innovazione nei servizi di pulizia”, che ha visto l’intervento dei rappresentanti di tre imprese di pulizia e sanificazione, accomunate da una mission attenta al cambiamento dei processi, all’impiego delle nuove tecnologie e dall’elevato livello di professionalità richiesto agli operatori. Ad un’attenta e selezionata platea sono state proposte tre case history che hanno confermato in modo eclatante come la ricerca della massima qualità, la specializzazione degli addetti e la collaborazione con il mondo universitario, nell’avvio di nuovi percorsi finalizzati a conseguire la massima igiene e migliorare le prestazioni dei lavoratori rappresentino ormai un comune denominatore per le realtà più avanzate di un settore in rapida evoluzione. Renato Santinon, direttore programmazione e controllo innovazione di Dussmann Service, specialista a livello globale di Facility Management, è intervenuto sul tema: “Innovazione Sostenibile”; Formula Servizi, società cooperativa romagnola di Forlì Cesena, rappresentata in veste di relatore da Marco Sanchi, responsabile Cleaning Area Nord, ha presentato l’esperienza dedicata all’uso dell’esoscheletro nella pulizia in quota, con la sperimentazione della robotica, in collaborazione con la Scuola Superiore S. Anna di Pisa. Infine, Mitsa, azienda laziale di Aprilia, in provincia di Latina, rappresentata da Valentina Borgognoni, responsabile tecnico operativo, ha presentato il caso-studio dedicato alla pulizia delle condotte aerauliche alla Fondazione Santa Lucia di Roma.

Innovazione sostenibile

L’intervento di Renato Santinon ha preso le mosse da una riflessione sull’innovazione, così come viene intesa e praticata da Dussmann Service: “L’innovazione – ha spiegato – rappresenta un aspetto fondamentale per la mia azienda e per l’intero settore rappresentato in questa Fiera. Noi stiamo spostando progressivamente il focus sull’innovazione sostenibile, perché oggi non si può più parlare semplicemente di innovazione, ma tutto deve essere ricondotto alla sostenibilità. Abbiamo la necessità di creare ricchezza per il privato, ma anche per la socialità e l’ambiente nel quale viviamo. Perciò tutti gli aspetti negativi che andiamo a produrre creando un processo, devono poi essere compensati. Da qui nasce la necessità di innovare in maniera sostenibile, proprio ciò che cerchiamo di fare quotidianamente all’interno della nostra azienda, avvalendoci del supporto di università, centri di ricerca e fornitori qualificati”. Santinon ha quindi presentato il nuovo Sistema SafetyMe: “Si tratta di una soluzione sviluppata con MarGroup; è un sistema automatico dotato di una tecnologia che basa la disinfezione con lampade UV – tecnica ben nota in quanto già utilizzata in passato – che però è stata automatizzata, in quanto si è costruita una piattaforma sulla quale posizionare queste particolari lampade, ed è dotata di tecnologia blockchain, per garantire la notarizzazione dell’attività svolta, fornendo così l’assoluta certezza delle operazioni effettuate. In questo modo – ha proseguito – siamo in grado di garantire al cliente la disinfezione degli ambienti, in quanto il robot esegue la mappatura della zona e, grazie alla tecnologia e all’intelligenza artificiale di cui è dotata, sa per quanto tempo deve irraggiare la superficie e in quale posizione all’interno della stanza. Tutto questo consente a una stanza di degenza ospedaliera di essere correttamente disinfettata in venti minuti.” Ma a quali tipologie di ambienti, si rivolge – in particolare – il Sistema SafetyMe? “Questa soluzione – ha spiegato Santinon – è rivolta di fatto a tutte le strutture, la stiamo già impiegando con successo in un aeroporto e in un importante ospedale di Roma. Con MarGroup stiamo cercando di portarla anche a bordo dei treni. Assai stimolante, tra i molteplici elementi innovativi di questa esperienza, l’impiego dei robot, oggi al centro di preoccupazioni ed entusiasmi anche nel settore del professional cleaning. “Per noi – ha chiarito il relatore – la robotica ha un ruolo fondamentale: tutti gli studi affermano che nei prossimi due anni la robotica avrà largo impiego a supporto del lavoro degli operatori addetti alle pulizie. Anche perché, come Dussmann stiamo vivendo complesse problematiche: la prima è la difficoltà di trovare personale per effettuare le pulizie; la seconda è quella di aumentare la produttività facendo in modo che le zone a basso valore aggiunto presenti all’interno delle strutture – come corridoi, atri e spazi grandi – vengano pulite da macchine e non da persone. Con l’obiettivo di concentrare l’attività sui punti critici della pulizia, che richiedono l’intervento umano sempre più qualificato.”

Interventi di bonifica all’avanguardia

Mitsa – ha esordito Valentina Borgognoni – si occupa da oltre vent’anni della bonifica degli impianti di ventilazione, ed è divenuta nel tempo una società leader del settore con oltre 15 tecnici certificati Aiisa (Associazione Italiana Igienisti Aeraulici – 2004) Nadca. Aiisa per l’Italia e Nadca per gli Stati Uniti dettando alle imprese del settore le linee guida in merito alle tecniche da adottare per la pulizia degli impianti aeraulici. Tutti gli associati condividono un Protocollo Operativo che norma le tecniche e le azioni necessarie ad ottenere un efficace servizio di pulizia degli impianti. Le due associazioni strutturano regolarmente corsi di formazione e approfondimento per figure specializzate ASCS (Air System Cleaning Specialist), CVI (Certified Ventilation Inspector), con ulteriori implementazioni riguardanti l’utilizzo delle attrezzature, i campionamenti e l’approfondimento impiantistico. La bonifica degli impianti aeraulici – ha aggiunto Borgognoni – rappresenta un’attività di pulizia altamente specializzata, dove vengono impiegati diversi sistemi robotizzati e tecnologicamente avanzati, al fine di svolgere un’attività completamente endoscopica all’interno delle condotte aerauliche. Nel nostro campo, risulta determinante per una corretta esecuzione dell’attività, una precisa valutazione delle interferenze e da qui mi collego al case history odierno: la bonifica degli impianti aeraulici in ambienti ospedalieri, per di più occupati da degenti, personale medico, para medico e ausiliare addetti alla prosecuzione delle cure del paziente. Un aspetto che va assolutamente valutato”, ha sottolineato la relatrice, “è il rischio di cross contamination, ovvero la contaminazione incrociata che può scaturire dalla stessa attuazione dell’opera che, nel caso dell’esecuzione di attività in reparti ospedalieri -spesso intensivi- può ritorcersi ai danni del nostro stesso personale, costretto a difendersi anche dalle possibili trasmissioni di infezione direttamente dal paziente o dalle superfici”. E come eseguire un’attività tanto complessa senza interrompere le attività ospedaliere e, contestualmente, garantire la sicurezza di pazienti, medici e dei nostri operatori? La risposta è venuta proprio dalla puntuale descrizione dell’intervento di alta specializzazione effettuato da Mitsa all’interno del prestigioso contesto della Fondazione Santa Lucia IRCCS – Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico che sorge nel quadrante sud di Roma, interamente dedicata alla neuroriabilitazione ospedaliera di alta specialità e alla ricerca nelle neuroscienze. “Per eseguire la bonifica di un impianto con degenti allettati o semplicemente ospedalizzati – ha raccontato – è necessaria un’organizzazione straordinaria al fine di garantire la sicurezza di tutti. Per il successo dell’attività – ha voluto sottolineare la relatrice – è stata determinante la professionalità del nostro personale e quello dell’Ospedale Santa Lucia che ci ha supportato in ogni fase.”

Il potenziale dell’esoscheletro

La tecnologia più avanzata e la robotica, a beneficio della sicurezza della qualità del lavoro e delle prestazioni degli addetti alle pulizie sono alla base della testimonianza portata da Marco Sanchi per conto di della Cooperativa Formula Servizi, che dall’Emilia Romagna ha visto la sua presenza crescere notevolmente nel tempo, con importanti servizi di FM anche in altre regioni dell’Italia centrale e settentrionale. Al quartier generale di Cia-Conad di Forlì sono stati infatti sperimentati degli esoscheletri a supporto degli operatori delle pulizie impegnati in attività di cleaning in altezza. “Da anni – ha spiegato – Formula Servizi  collabora con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che è una Università pubblica a statuto speciale impegnata a svolgere le proprie attività di ricerca e di formazione nel campo delle scienze applicate. Quattro anni fa, nel 2019, ci è stato proposto da COMAU, azienda italiana specializzata nei processi di automazione, servizi di produzione e robot, alla quale hanno dato vita alcuni collaboratori dell’Università Normale di Pisa, che ha sviluppato e ingegnerizzato l’esoscheletro, di sperimentare questa tecnologia in qualche nostro cantiere per alcune attività ripetitive di pulizia in quota. Abbiamo accolto l’invito con entusiasmo, stimolati dall’idea di poter andare a monitorare concretamente la potenziale incidenza positiva nel loro uso, specialmente in termini di riduzione degli infortuni e delle malattie professionali.” Ma, in concreto, come è stata impegnata questa speciale apparecchiatura al Cia-Conad di Forlì? “Abbiamo usato l’esoscheletro nelle pulizie in quota di vetri e nella de-ragnatura dagli alti soffitti: tutti interventi effettuati dal lavoratore piedi a terra, con aste lunghe dai sette fino agli undici metri in cima alle quali sono posizionati, rispettivamente un de-ragnatore, oppure un pannetto imbevuto di soluzione detergente. Abbiamo scelto – ha aggiunto – dei robot indossabili funzionanti, senza l’apporto di batterie, tramite un sistema di molle pesi/contrappesi capaci di fornire il supporto all’operatore, il quale – nella circostanza – agendo per i lavori in quota, non viene tanto aiutato nella spinta verso l’alto, ma supportato nella fase che comporta il mantenimento della tensione delle braccia per l’intervento di pulizia.” Ovviamente, tutto il lavoro ha vissuto un’adeguata fase di preparazione con incontri che hanno visti coinvolti il Servizio Prevenzione e Protezione e il medico competente della nostra Cooperativa per valutare fino in fondo se l’impiego di questa soluzione tecnologica potesse dare realmente i risultati sperati. L’esperienza ha portato indubbi benefici, emersi – soprattutto – dai controlli di medicina del lavoro ai quali sono stati sottoposti i lavoratori dopo la sperimentazione dell’esoscheletro. È emersa, soprattutto, una significativa coincidenza, in termini di benessere e prevenzione, tra questi elementi e la riduzione degli infortuni”. Un percorso che ha dato, dunque, ottimi frutti, destinato a proseguire: “La nostra collaborazione con la Scuola Superiore S. Anna di Pisa – ha concluso il relatore – sottolinea l’importanza della ricerca che stiamo compiendo, per offrire soluzioni tecnologicamente sempre più avanzate, qualificando notevolmente lavori che un tempo erano considerati di scarso valore aggiunto, per non dire banali.”

Maurizio Pedrini

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