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L’Evoluzione del Pest Management nella filiera Alimentare

Anche nel Pest Control si sta sempre più sviluppando un sistema di sviluppo sostenibile, legato al concetto di Integrated Pest Management (IPM)

Il presupposto di sviluppo sostenibile ha dato nuova linfa alla Ricerca e Sviluppo (R&D) in ambito di Pest Management, concentrandosi su ricerca tecnologica, ricerca biologica e ricerca chimica, il tutto armonizzato dalla Normativa Cogente e da Normative Volontarie (BRCGS, IFS Food, FSSC 22000, ecc.) che identificano come al primo posto, una corretta e attenta Analisi del Rischio delle Aziende Alimentari, garantisce una gestione sostenibile e attenta del Pest Control.

LA RICERCA TECNOLOGICA 

Avere a disposizione in tempo reale dei parametri di monitoraggio degli infestanti è il punto fondamentale per mettere in atto strategie contenitive e valutative del perché si è verificata una infestazione. Partendo quindi dall’annoso problema delle soglie, sono ormai presenti numerosi software che, a seguito di valutazione dei dati di cattura/consumo da parte del tecnico operatore di Pest Control, possono definire se, in un determinato areale, sia in atto una infestazione. Posto che per questi software (IPM System, ByronWeb, Igeo ERP, ecc.) i dati rilevati sono inseriti dal tecnico durante il monitoraggio, la ricerca ha portato allo sviluppo di sistemi che possono identificare in real-time la presenza di infestanti. 

La prima grande ricerca tecnologica si è sviluppata con il controllo dei roditori e si sono iniziate a costruire trappole intelligenti delle quali, alcuni modelli, sono già ampiamente presenti nel mercato. I sistemi attualmente più in uso sono quelli con controllo da remoto e possono utilizzare due tipi diversi di metodologia di connessione. I primi utilizzano un sistema wi-fi (Smart Evolution System, PestConnect, Spectre, etc.) e, in caso di cattura/presenza di un infestante all’interno delle trappole, avvisano la centrale operativa che manda un tecnico per eseguire le azioni di asporto della carcassa e valutazione del sito, con il tecnico che analizza le possibili cause che possono avere portato all’intrusione dell’infestante stesso. La seconda categoria di trappole/erogatori utilizza invece un sistema Bluetooth (IQ Bell Sensing Technologies) dove, durante il monitoraggio del sito, da parte di un operatore del Pest Control o di un Addetto Qualità, è possibile ricevere indicazioni non solo di eventuali consumi/catture, ma anche della portata dell’infestazione, grazie a un algoritmo specifico. È da ricordare come nell’ultimo biennio questi sistemi siano sempre più presenti nelle Aziende Alimentari e quindi, grazie ad un aumento delle aree sottoposte a monitoraggio, si sia potuto progressivamente diminuire il numero di prodotti anticoagulanti utilizzati, garantire un minor inquinamento primario e secondario, monitorare areali di difficile accesso (es. pavimenti flottanti, controsoffitti, ecc.) con l’obiettivo di diminuire le Non Conformità e quindi le Azioni Correttive.

Come per il controllo dei roditori, anche il controllo degli insetti volanti, mediante utilizzo di lampade UV a pannello collante, sta vivendo un periodo di forte cambiamento e innovazione. In questo caso, l’innovazione e la ricerca è stata favorita dalla Direttiva 2011/65/UE nota come RoHS che vieta in particolare l’uso di mercurio nei prodotti immessi sul mercato europeo (es. i neon). Fino al 2022 era stata concessa una deroga ad alcune famiglie di prodotti, tra cui le lampade ad usi speciali. Tali esenzioni sono state modificate all’inizio dell’anno 2022 con una estensione dell’esenzione da 3 a 5 anni per le lampade per usi speciali (tra cui quelle utilizzate nel Pest control). Se però i tempi si sono un po’ allungati, e per ancora un periodo sarà possibile eseguire il monitoraggio degli insetti volanti con i neon, sono già presenti nel mercato diversi modelli di lampade a luce LED e, per questi nuovi prodotti, l’affidabilità si sta progressivamente avvicinando agli standard dei sistemi a neon che a breve si dovranno abbandonare. Parallelamente al cambio di tecnologia del sistema d’illuminazione anche il sistema di monitoraggio degli insetti volanti, grazie a software sempre più evoluti, sta muovendo i primi passi. Qui, infatti, grazie a telecamere ad alta definizione, si stanno definendo dei sistemi di monitoraggio in remoto (7/7 h24) che permettono di notificare in tempo reale infestazioni emergenti su una base delle soglie identificate dall’azienda di Pest Control. Tale tecnologia permette di identificare un picco di catture (superamento soglia) prima che lo stesso si manifesti nella sua complessità (FlyDetect, Trap-Manager, ecc), garantendo quindi azioni mirate e risolutive.

Non di secondo aspetto, in una ricerca tecnologica, è da annoverare anche la certificazione dei servizi con metodologia GPS, la sicurezza dei lavoratori mediante sistemi di “uomo a terra”, e molto altro, aspettando a breve l’intervento delle Intelligenze Artificiali (AI) per rendere sempre più agevole e risolutivo l’intervento da parte delle aziende di Pest Control. Siamo quindi, per quanto riguarda il controllo degli infestanti, in una piena fase evolutiva della ricerca tecnologica, che presenta uno scopo primario, ovvero quello di un sempre minor uso di biocidi, anticipando quindi azioni correttive ad alto impatto ambientale (uso di insetticidi) con la prevenzione.

LA RICERCA BIOLOGICA

Usare il termine biologico può risultare talvolta fuorviante e pericoloso ma, in alcuni ambiti di ricerca del Pest Control, la stessa si sta muovendo in direzione di un reale Controllo Biologico degli infestanti, così come anche richiesto dalla IFS Pest Control Guideline “I Controlli biologici sono l’uso di nemici naturali – predatori, parassiti, agenti patogeni – per controllare i parassiti e i loro danni”. In Italia tale sistema di controllo (inoculo di insetti utili) è ancora in fase embrionale e sembra più sviluppato e utilizzato negli altri Paesi della Comunità Europea, oltre che nel campo agronomico. È altrettanto vero però che diverse Università Italiane, anche in collaborazione con Aziende Fornitrici del settore, stanno lavorando per creare dei protocolli d’uso di questi insetti, con estrema attenzione che gli stessi risultino sicuri per il prodotto finito. Tra i principali Insetti oggetto d’indagine per Inoculi in aziende alimentari ad oggi ritroviamo il Tricogramma evanescens e l’Habrobracon hebetor, specifici per il controllo dei lepidotteri delle derrate e oggetto di nuove tesi sperimentali quali ad esempio ”Messa a punto di tecniche di allevamento di Habrobracon hebetor (Hymenoptera, Braconidae) e indagini sul comportamento riproduttivo” – Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Agraria e Medicina Veterinaria – Ottobre 2022 e “Monitoraggio delle infestazioni di tignole delle derrate (Lepidotera, Pyralidae) in uno stabilimento alimentare sottoposto a controllo biologico mediante inoculo di antagonisti” – Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC), Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente – Ottobre 2023. Considerando invece gli antagonisti dei coleotteri delle derrate la ricerca si sta orientando sull’utilizzo di Lariophagus distinguendus, Anisopteromalus calandrae, Cephalonomia tarlis e Xylocoris flavipes

Molto importante, ma di uso già abbastanza comune è l’utilizzo di insetti utili per il controllo delle mosche negli allevamenti zootecnici e nelle discariche, dove un mix tra Muscidifurax spp. e Spalangia spp. garantisce il controllo degli adulti di mosca mediante parassitizzazione delle pupe. Si può annoverare nel campo della ricerca di una lotta biologica anche l’Utilizzo della Confusione Sessuale (Dismate PE, Twist-Tie MD2, Cidetrak) che sta trovando sempre più utilizzo nelle Aziende Alimentari. Grazie, infatti, ad una saturazione degli ambienti di feromoni sessuali si crea un ambiente inadatto all’accoppiamento dei diversi lepidotteri delle derrate con una costante diminuzione dell’infestazione (sino al 90,0% di individui). Per questa tipologia di sistema risulta importante ricordare però una cosa, ovvero che sebbene sia un metodo del tutto biologico, si tratta di un prodotto registrato come biocida PT-19. Sempre per la ricerca biologica nelle Aziende Alimentari, in un’ottica di approccio biologico stanno prendendo sempre più campo interventi di Pest Control di tipo fisico. Casi tipici sono i trattamenti con il calore dove, portando gli ambienti a temperature letali per gli infestanti di interesse igienico-sanitario, e in particolare coleotteri e lepidotteri delle derrate, si riesce ad eseguire una disinfestazione completa degli ambienti, garantendo mortalità di tutti gli stadi di sviluppo dell’infestante comprese le uova. Risulta quindi molto attiva una ricerca biologica, nella gestione del Pest Control nelle Aziende Alimentari, con lo scopo di prevenire tutti quei fenomeni di sviluppo incontrollato di infestanti, fermo restando la necessità costante del monitoraggio per rendere adattativo al sistema Azienda Alimentare il processo di controllo sviluppato.

LA RICERCA CHIMICA

 Se tutta la ricerca per la corretta gestione del Pest Management in una Azienda Alimentare sembra passare per un controllo non chimico, la stessa definizione non risulta propriamente corretta. Guidata dal Regolamento UE N. 528/2012, la ricerca chimica si sta orientando a identificare insetticidi che devono assicurare una capacità altamente selettiva, che possano colpire gli insetti nocivi e salvaguardare ambiente ed essere umano. Quindi, per le molecole biocide, identificate come PT-18 (ECHA European Chemicals Agency – Allegato V del BPR – Prodotti usati per il controllo degli artropodi, ad esempio insetti, aracnidi e crostacei, senza respingerli né attirarli) si ha una ricerca costante di nuove molecole da parte delle aziende produttrici in un’ottica di sostenibilità e di basso impatto ambientale. Proprio su questi assiomi molte molecole sono e verranno a mancare nel breve periodo, tipo il Fipronil che a breve uscirà dal mercato ma, nonostante questo, altre stanno lentamente presentandosi nel panorama nazionale. Caso tipico è la molecola indoxacarb che si attiva solo grazie agli enzimi specifici dell’infestante considerato e attualmente risulta attiva per blattoidei, formiche e mosche.

Anche per quanto riguarda i rodenticidi, identificati come PT-14 (ECHA European Chemicals Agency – Allegato V del BPR – Prodotti usati per il controllo di ratti, topi o altri roditori, senza respingerli né attirarli) si stanno cercando nuove soluzioni, dove la prima in assoluto è un utilizzo minore del principio attivo all’interno delle esche, ovvero passando da un ppm 50 a un ppm 25. È importante ricordare come tale soluzione oltre a garantire la stessa DL50 aumenta l’appetibilità dell’esca. Sempre tra i rodenticidi, inoltre, si stanno reintroducendo e studiando nuove molecole, come il caso del colecalciferolo che da pochi anni risulta essere utilizzato come principio attivo per la derattizzazione. In ogni caso, per i rodenticidi, è sempre opportuno ricordare come non è più permesso un uso continuativo (Permanent baiting) e la stessa strategia deve essere rivalutata ogni 35 giorni sulla base delle misure identificate con la Mitigazione del Rischio.

Un grande campo di ricerca è invece quello che riguarda il controllo degli insetti volanti, mediante lo studio degli oli essenziali, e come questi possano essere registrati come PT-19 (ECHA European Chemicals Agency – Allegato V del BPR – Prodotti usati per controllare organismi nocivi, invertebrati come le pulci, vertebrati come uccelli, pesci e roditori, respingendoli o attirandoli, compresi i prodotti usati per l’igiene umana e veterinaria direttamente sulla pelle o indirettamente nell’ambiente dell’uomo o degli animali) con una funzione di repellenza. In questo campo la ricerca è in una fase embrionale e con molta probabilità si dovranno aspettare ancora diversi anni prima di poter avere dei prodotti affidabili e di sicuro utilizzo. 

CONCLUSIONI

Per quanto riguarda quindi la ricerca, relativa al Pest Control nelle Aziende Alimentari, si ha quello che si può identificare come un approccio olistico, ovvero la gestione di un sistema nella sua interezza e non composto da singole parti. Tale approccio si sviluppa infatti pienamente nella filosofia dell’Integrated Pest Management, dove una gestione sempre più tecnologica del settore, collegata ad un utilizzo di tecniche biologiche, può garantire un preventivo controllo delle infestazioni, dando informazioni in anteprima al Disinfestatore e/o ai Responsabili Qualità con lo scopo di una gestione consapevole e sostenibile dell’uso di molecole chimiche per il controllo degli infestanti stessi.

Michele Ruzza, Consultant and Pest Management Advisor

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