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Controllo roditori nella filiera alimentare

Nell’affrontare e risolvere al meglio i problemi della lotta ai parassiti nella filiera alimentare un suggerimento di semplificare le cose, definire gli obiettivi e chiarire i tempi e le modalità di realizzazione potrebbe essere d’aiuto

Secondo le ultime stime della FAO nel 2022 la produzione mondiale di riso è diminuita del 2,4%, passando a 772,3 milioni di tonnellate (512,8 milioni di tonnellate su base lavorata) dai 791,6 milioni di tonnellate del 2021. Ad agosto, l’International Grain Council (IGC), che riunisce i principali Paesi importatori ed esportatori del mondo, ha previsto una produzione mondiale di grano di 784 milioni di tonnellate nel 2023-24, in leggero calo del 2,4% rispetto all’anno precedente. I volumi globali di nocciole ammontano invece a 1.230.128 tonnellate, in linea con le stime precedenti e meglio del raccolto 2021/22, pari a 1.165.150 ton.

Considerazioni:

L’obiettivo è produrre questi volumi nel rispetto dell’ambiente e in modo sostenibile. La domanda è come e in quanto tempo. È la stessa domanda che ogni industria della filiera alimentare dovrebbe porsi nel dialogare con le ditte di servizio.

Un esempio di lotta mirata in viticultura

È innegabile che fra la difesa fitosanitaria in agricoltura e nel mondo della disinfestazione vi siano non poche analogie, fra cui la lotta mirata. Fra le tante fantascientifiche applicazioni tecnologiche che stanno prendendo piede in viticoltura vi è quella dei droni erogatori di fitofarmaci. Detta così la notizia potrebbe non suscitare tanta meraviglia, ma il drone è munito di un sistema che visualizza i filari e le singole piante di vite e tratta solo quelle malate. La qual cosa è sicuramente degna di strappare un applauso.

Considerazioni:

Ora mi immagino dei droni che svolazzano in un capannoni spaventando i piccioni al pari delle poiane di una poiana di Harris (Parabuteo unicinctus) oppure a monitorare qualche roditore in cerca di cibo, oppure a ispezionare qualche punto critico in cerca di tignole o qualche Oryzaephilus.

 Un rapido sguardo alle informazioni che transitano in internet in 60 secondi

I ricercatori hanno scoperto che in un minuto su internet avvengono acquisti tramite e-commerce per una cifra che supera i 900mila dollari. I messaggi scambiati su WhatsApp nello stesso lasso di tempo sfiorano i 38 milioni, le mail invece svettano a quota 187 milioni al minuto, più bassi gli sms che però si difendono con un ottimo 18 milioni di scambi in 60 secondi. Nell’ambito dei social network, in un minuto, Facebook conta 973mila login, Twitter 481mila tweet e Snapchat fa registrare la notevole cifra di 2,4 milioni di video pubblicati. Quello che più mi impressiona è come questa immensa mole di dati venga elaborata e tradotta in informazioni che dal punto di vista economico abbiano un valore tanto alto da creare imperi come quello di Google (ed è solo un esempio). Ma ho scoperto che per tradurre i dati in un valore misurabile in dollari o in euro il segreto è la capacità di selezionare e correlare i dati in modo da diventare un efficace strumento di strategie commerciali. I dati in sé da soli non avrebbero nessun pratico valore!

Considerazioni:

In una scala assai più limitata di dati, ma comunque importante, mi è accaduto in alcune grandi aziende alimentari dove i report di monitoraggio avrebbero richiesto molte ore per essere lette, elaborate e tradotte in aggiornamento alle azioni di disinfestazione. Mi pare quindi opportuno porre l’attenzione al fatto che non sono i dati rilevati (che in ogni caso devono essere esatti), ma nella capacità di modificare gli interventi rendendoli uno strumento di miglioramento dei servizi. Tanto più necessari alla luce delle nuove norme che regolamentano la lotta ai roditori.

Disciplinare tecnico-operativo di derattizzazione e criteri progettuali

Valutazioni preliminari atte a definire i criteri progettuali (non prendo in esame la o le specie di roditori presenti, dando per note le diverse tecniche operative):

  1. Valutare l’infestazione in atto e la pressione di infestazione in atto.
  2. L’obiettivo è valutare se ci sono gli estremi per una derattizzazione in continuo (permanent baiting).
  1. Nella relazione sarebbe utile specificare se le condizioni “di alto rischio” sono eliminabili e se SI fare una previsione del tempo necessario. In ogni caso la relazione dovrebbe essere rinnovata anno per anno.
  1. Se le condizioni di derattizzazione in continuo sono ravvisate resta la buona pratica di eliminare i punti esca non soggetti a consumo purché le ispezioni confermino la non presenza di roditori. Naturalmente se il non consumo coincide con una presenza murina la prima cosa da fare è cambiare l’esca per valutare che non sia un problema di appetibilità; oppure passare a un’altra tecnica come le trappole a cattura multipla o tagliole.
  2. Se le condizioni ambientali sono coerenti con le pratiche di derattizzazione a tempo determinato si procede secondo le indicazioni riportate in etichetta integrate con le buone pratiche che l’ars disinfestandi suggerisce.  

Le linee guida del disciplinare deve indicare (dando per scontata l’ottemperanza delle norme cogenti e di quelle volontarie se ve ne sono):

  1. Le reciproche responsabilità nello spirito di darsi una mano e non di mettere davanti le mani.
  2. Gli obiettivi che ci si propone e i tempi di realizzazione.
  3. I criteri di valutazione dei risultati.
  4. Il periodo di tempo massimo che deve trascorrere fra un aggiornamento e l’altro.

Nel punto A) riporterei anche come l’Azienda e la Ditta di servizio intendono collaborare nella logica della prevenzione e della manutenzione anti-intrusione.

Una precisazione

La realizzazione di un programma di derattizzazione deve essere economico, la qual cosa non significa “regalata”. La Qualità ha un prezzo ed entrambe le parti ne devono essere consapevoli. Sottolineo che quanto affermato è valido per ogni tipo di attività.

Graziano Dassi

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